La Barriera del Mississippi - come il Sud poteva fermare Grant
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La Barriera del Mississippi - come il Sud poteva fermare Grant
Come la maggior parte degli studiosi della Guerra Civile Americana sa, l’offensiva che l’Unione lanciò attraverso il territorio del fiume Mississippi si svolse, per la maggior parte, attraverso lo stesso fiume. Sul fiume viaggiavano infatti i traghetti a vapore che trasportavano le truppe dell’Unione dirette verso Sud (le quale, se avessero dovuto procedere a piedi attraverso l’ostile territorio della Louisiana, avrebbero impiegato diverse settimane anziché pochi giorni), così come le cannoniere nordiste le cui armi pesanti si sarebbero poi rivelate utilissime in tutta la campagna. Nonostante i numerosi scontri, la “Mississippi Central Railroad” non incontrò mai serie difficoltà e in poco tempo l’intero bacino del Mississippi tornò saldamente in mano unionista, senza che i Confederati potessero fare qualcosa per impedirlo.
Attraverso un’attenta analisi degli armamenti dell’epoca, sono venuto a sapere però che le mine marittime erano un’arma all’epoca già esistente e utilizzata. La stessa Confederazione ne disponeva di diversi modelli, che usò con diverso successo per tutto il periodo della guerra.
Ora, la mia idea è questa: qualcuno tra i Confederati (Pierre Gustave Toutant de Beauregard? Albert Sidney Johnston? Jefferson Davis?), guardando la cartina della situazione militare della confederazione, si rende conto che il Mississippi rappresenta un punto debole, una via naturale attraverso cui il nemico potrebbe penetrarvi come un coltello caldo nel burro.
Per questo motivo, viene deciso di creare una barriera (poniamo all’altezza di Whittington) per fermare l’avanzata della flotta fluviale unionista. Approfittando del basso fondale, i Confederati fanno affondare diversi bastimenti (grossi e inutilizzati) per ostruire il più possibile il fondale. Assieme ai bastimenti, vengono affondate anche centinaia di mine marine, possibilmente di modello “Singer”. Queste mine, considerate tra le migliori create nella storia della Confederazione, possiedono una carica esplosiva sufficienti ad affondare, con una sola esplosione, una cannoniera nordista e nell’acqua fangosa del Mississippi sono impossibili da individuare a vista. Hanno il solo difetto che il meccanismo tende a incrostarsi e a non funzionare più dopo un certo periodo immerso in acqua salata, ma il Mississippi è un fiume.
In breve tempo, la via acquatica del Mississippi è completamente bloccata da questo sbarramento di navi affondate e protetto dalle mine acquatiche. Per prevenire opere di sminamento da parte dell’Unione, i Confederati predispongono alcuni forti in posizioni strategiche, invisibili dal fiume ma pesantemente armati con cannoni pesanti antinave, fatti arrivare dall’Europa attraverso New Orleans . Se la Confederazione riesce persino a risparmiare una nave corazzata modello Virginia da nascondere più a sud lungo il fiume, siamo a posto.
Arriva la flotta fluviale unionista. Avanza rapida e fiduciosa, convinta che la guerra si concluderà presto con la loro vittoria. Il clima di ottimismo perdura finché una delle navi di testa urta qualcosa. Pochi istanti dopo, una violenta esplosione fa capovolgere la nave sul fianco, affondandola e uccidendo molti marinai.
Gli Unionisti scoprono presto di avere trovato pane per i loro denti: le navi non possono più passare, a causa del blocco confederato. Impossibile forzarlo, a causa delle mine. Sminarlo è infattibile, giacché il blocco si trova ampiamente all’interno dei cannoni sudisti che, dai forti citati prima, sparano su chiunque si avvicini al blocco. Gli Unionisti si trovano così di fronte al problema riscontrato dagli Inglesi a Gallipoli: le navi non possono distruggere i cannoni se prima non si rimuove il blocco, per rimuovere il blocco bisogna prima sminarlo e questo non si può fare se prima non si neutralizzano i cannoni. I nordisti si vedono quindi costretti a sbarcare, per tentare di occupare i forti dei cannoni via terra, ma sono costretti a farlo senza l’appoggio delle batterie navali, con le proprie forze ridotte e in un territorio privo di familiarità, dove le malattie portate dalle zanzare sono letali.
A questo punto, l’evoluzione della situazione dipende dalle forze in campo: se l’Unione riesce, attraverso un grande dispendio di uomini e mezzi, a conquistare i due forti e a liberare il passaggio, l’avanzata riprende ma i Confederati hanno guadagnato tempo. Se invece i Confederati riescono, gestendo bene i loro uomini e mezzi, a tenere i forti e impedire agli Yankee di sminare il passaggio, può accadere anche che l’Unione si ritrovi impantanata (come tempo dopo si ritroveranno impantanati gli Alleati a Gallipoli o Passchendaele), costretta a perdere quotidianamente uomini in malattie, incidenti, attacchi fallimentari e diserzioni (non so voi, ma io dubito resisterei più di un mese a combattere in mezzo a una palude). Ciò naturalmente impedisce la caduta di Vicksburg e la “Marcia verso il mare di Sherman”. Con gli Yankee bloccati sul Mississippi, il fronte dell’Est riprenderà importanza?
Attraverso un’attenta analisi degli armamenti dell’epoca, sono venuto a sapere però che le mine marittime erano un’arma all’epoca già esistente e utilizzata. La stessa Confederazione ne disponeva di diversi modelli, che usò con diverso successo per tutto il periodo della guerra.
Ora, la mia idea è questa: qualcuno tra i Confederati (Pierre Gustave Toutant de Beauregard? Albert Sidney Johnston? Jefferson Davis?), guardando la cartina della situazione militare della confederazione, si rende conto che il Mississippi rappresenta un punto debole, una via naturale attraverso cui il nemico potrebbe penetrarvi come un coltello caldo nel burro.
Per questo motivo, viene deciso di creare una barriera (poniamo all’altezza di Whittington) per fermare l’avanzata della flotta fluviale unionista. Approfittando del basso fondale, i Confederati fanno affondare diversi bastimenti (grossi e inutilizzati) per ostruire il più possibile il fondale. Assieme ai bastimenti, vengono affondate anche centinaia di mine marine, possibilmente di modello “Singer”. Queste mine, considerate tra le migliori create nella storia della Confederazione, possiedono una carica esplosiva sufficienti ad affondare, con una sola esplosione, una cannoniera nordista e nell’acqua fangosa del Mississippi sono impossibili da individuare a vista. Hanno il solo difetto che il meccanismo tende a incrostarsi e a non funzionare più dopo un certo periodo immerso in acqua salata, ma il Mississippi è un fiume.
In breve tempo, la via acquatica del Mississippi è completamente bloccata da questo sbarramento di navi affondate e protetto dalle mine acquatiche. Per prevenire opere di sminamento da parte dell’Unione, i Confederati predispongono alcuni forti in posizioni strategiche, invisibili dal fiume ma pesantemente armati con cannoni pesanti antinave, fatti arrivare dall’Europa attraverso New Orleans . Se la Confederazione riesce persino a risparmiare una nave corazzata modello Virginia da nascondere più a sud lungo il fiume, siamo a posto.
Arriva la flotta fluviale unionista. Avanza rapida e fiduciosa, convinta che la guerra si concluderà presto con la loro vittoria. Il clima di ottimismo perdura finché una delle navi di testa urta qualcosa. Pochi istanti dopo, una violenta esplosione fa capovolgere la nave sul fianco, affondandola e uccidendo molti marinai.
Gli Unionisti scoprono presto di avere trovato pane per i loro denti: le navi non possono più passare, a causa del blocco confederato. Impossibile forzarlo, a causa delle mine. Sminarlo è infattibile, giacché il blocco si trova ampiamente all’interno dei cannoni sudisti che, dai forti citati prima, sparano su chiunque si avvicini al blocco. Gli Unionisti si trovano così di fronte al problema riscontrato dagli Inglesi a Gallipoli: le navi non possono distruggere i cannoni se prima non si rimuove il blocco, per rimuovere il blocco bisogna prima sminarlo e questo non si può fare se prima non si neutralizzano i cannoni. I nordisti si vedono quindi costretti a sbarcare, per tentare di occupare i forti dei cannoni via terra, ma sono costretti a farlo senza l’appoggio delle batterie navali, con le proprie forze ridotte e in un territorio privo di familiarità, dove le malattie portate dalle zanzare sono letali.
A questo punto, l’evoluzione della situazione dipende dalle forze in campo: se l’Unione riesce, attraverso un grande dispendio di uomini e mezzi, a conquistare i due forti e a liberare il passaggio, l’avanzata riprende ma i Confederati hanno guadagnato tempo. Se invece i Confederati riescono, gestendo bene i loro uomini e mezzi, a tenere i forti e impedire agli Yankee di sminare il passaggio, può accadere anche che l’Unione si ritrovi impantanata (come tempo dopo si ritroveranno impantanati gli Alleati a Gallipoli o Passchendaele), costretta a perdere quotidianamente uomini in malattie, incidenti, attacchi fallimentari e diserzioni (non so voi, ma io dubito resisterei più di un mese a combattere in mezzo a una palude). Ciò naturalmente impedisce la caduta di Vicksburg e la “Marcia verso il mare di Sherman”. Con gli Yankee bloccati sul Mississippi, il fronte dell’Est riprenderà importanza?
CSS Virginia- Primo Sergente
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Re: La Barriera del Mississippi - come il Sud poteva fermare Grant
Sicuramente tenere saldamente il fiume, avrebbe cambiato radicalmente le strategie di guerra, e aumentato la percentuale di vittoria confederata. Probabilmente la strategia iniziale confederata sul fronte ovest fu difettosa, ma non ho mai approfondito questo fronte nel 1861-2
Claudio
Claudio
Benjamin F. Cheatham- Tenente-generale
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Re: La Barriera del Mississippi - come il Sud poteva fermare Grant
Io ritengo che la Confederazione trascurò (e fece numerosi errori) sul fronte occidentale. Se avessero avuto maggiore fiducia in Albert Sidney Johnston e in Pierre Gustave Toutant de Beauregard, forse ala Confederazione poteva uscire dal conflitto, se non vittoriosa, quantomeno pari.
CSS Virginia- Primo Sergente
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