La Guerra Civile Americana 1861-1865
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La guerra totale e le violenze sui civili e militari

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Messaggio  forrest Dom 8 Mar 2009 - 23:39

Diciamo che Sherman ,oltre ad essere un emerito somaro dal punto di vista militare,un criminale di guerra,e un bugiardo patentato come scrittore di memorie,aveva anche una bella faccia di bronzo,se davvero ha avuto il coraggio di scrivere una lettera come quella.
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Messaggio  Capt. Patrick M.Griffin Dom 8 Mar 2009 - 23:57

Personalmente ritengo che una guerra (che non dimentichiamoci si prevedeva dovesse durare pochi mesi) abbia esasperato gli animi in entrambi gli schieramenti, per quanto fossero cavallereschi gli ideali all'epoca frutto di una concezione antica della guerra (poi per carità le eccezioni ci sono sempre state in ogni epoca) penso che pur di concluderla sia a nord che a sud si chiusero ben più di due occhi.
La pietà verso i civili di parte avversa fu spesso sacrificata sull'altare delle ambizioni militari..... i raid di Quantrill o la di guerra totale di Sherman & co volente o nolente (e magari anche con rammarico dei superiori) risultavano comunque importanti dal punto di vista tattico.

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Messaggio  forrest Lun 9 Mar 2009 - 0:29

Per quanto riguarda Sherman,il rammarico dei superiori ,te lo assicuro,non ci fu affatto.
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Messaggio  Ospite Lun 9 Mar 2009 - 9:54

ma è più che logico che crimini di guerra vi furono da entrambe le parti, ma Qantrill e le bande guerrigliere non seguivano certamente una linea di comando che arrivava a Richmond od a qualche armata precostituita; sherman invece sembrava Bruno Pizzul in telecronaca diretta con i suoi telegrammi a Washington...proprio proprio per questo viene da chiedersi cosa stesse seguendo sul Campo, Stava tentando di salvaguardare la Costituzione statunitense violandola?

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Messaggio  R.E.Lee Lun 9 Mar 2009 - 10:41

George Armstrong Custer ha scritto:Vediamo di non esagerare con i paragoni.Vogliamo paragonare i Nordisti ai Nazisti?Andatevi a rileggere quello che ha scritto il prof.Luraghi, in merito;stiamo parlando di distruzione di beni materiali e non di massacri indiscriminati di civili inermi.
Poi cerchiamo di capire il significato dei messaggi che si scrivono,altrimenti andiamo avanti con i soliti luoghi comuni.
Infine,smettiamola con il mito della guerra cavalleresca! Le guerre sono tutte da condannare quasiasi sia il motivo per il quale si fanno.

caro custer,
alla fine siamo riusciti a farti arrabbiare eh ?... era quello il nostro obbiettivo...quando un generale si arrabbia, perde lucidità e perde la battaglia ! a parte gli scherzi e cercando di arrivare ad una conclusione, ammesso che ci sia, direi che la strategia di lincoln, grant, sherman & C. era improntata ad un puro cinismo strategico.
"fiaccare fisicamente il sud e toglierli una qualsivoglia di combattere ora ed in futuro !".
visto la questione in quest'ottica posso capire (ma non giustificare) il loro operato, ma visto e considerato, secondo me, che il sud a guerra finita, mai avrebbe avuto voglia e mezzi per riprovarci, molte devastazioni tipo quella di atlanta ed altri luoghi caduti sotto le mani degli unionisti, furono per me gratuite.


ciao
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Messaggio  Ospite Lun 9 Mar 2009 - 14:02

...o magari, tatticamente, distruggere in zona già conquistate, presidiate da mesi e via dicendo è un qualcosa che può tornare utile...ricordiamo che risparmiò chiese ed ospedali della città di Atlanta solo dopo la supplica di Padre Thomas O'Reilly, perchèprobabilmente la Confederazione avrebbe potuto rinascere da quei siti "pericolosi" per cui bisognava darli alle fiamme...

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Messaggio  George Armstrong Custer Lun 9 Mar 2009 - 20:48

Per cercare di capire(non di giustificare) tutto quello che è successo nell'ultimo periodo di guerra,a mio avviso,come hanno scritto Wild Bill e Griffin,dobbiamo tener presente che si è trattata di una guerra fratricida combattuta in modo altamente aspro e sanguinoso,molto di più di altre guerre. Nessuna guerra combattuta in Europa precedentemente,credo,può reggere il confronto con essa.Abbiamo detto in altri post,come i Generali del Nord e del Sud si conoscevano,erano stati compagni di corso all'Accademia di West Point,avevano combattuto insieme nella guerra Messicana,alcuni erano grandi amici.Eppure riuscirono lo stesso a combattersi contro in modo furioso e sanguinario.Le armi moderne rendevano i soldati degli uccisori di professione con i loro fucili a ripetizione capaci di colpire a mille metri di distanza, con cannoni che potevano distruggere una città.Tutto questo rendeva la guerra in questione altamente impersonale.Di converso-come racconta lo scrittore americano E.L.Doctorow,nel libro "La Marcia"-esisteva ancora la vecchia cultura militare della cattura di quella che una volta veniva chiamata preda bellica.Le occupazioni dei paesi e delle città diventavano agli occhi degli invasori delle prede da conquistare e da spartire come nelle guerre dell'antichità.Valori(negativi) moderni e antichi si incontravano.
Inoltre,nella guerra civile c'era,purtroppo,anche la volontà dei Nordisti di punire gli Stati del Sud che si erano ribellati ,come la Carolina del Sud,oltre alle esigenze militari e psicologiche di fare terra bruciata.I risultati di tutto questo sono quelli che conosciamo.
Nella guerra civile americana colpisce soprattutto, come ho descritto in altri topic, il modo diverso,nel corso degli anni,di combattere, dalle prime battaglie in cui entrambi gli eserciti cercavano lo scontro risolutivo in campo aperto in perfetto stile napoleonico,alle conquiste delle città in territorio nemico con le relative devastazioni e le ripercussioni,morali e materiali, sui civili.
Uno storico italiano,Giampiero Carocci,ritiene che nella guerra civile americana nascerà quel gusto alla violenza che resterà una parte integrante del popolo americano.
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Messaggio  R.E.Lee Mar 10 Mar 2009 - 11:21

caro ed indomabile custer, penso che nel tuo ultimo post sia arrivato intorno al "nocciolo" della questione.
quelle che io ho chiamato violenze gratuite maturarono per me, nella mente die nordisti, come un senso di vendetta.
il sud si era ribellato ed aveva gettato l'inione in guerra, ora che la guerra la stavano perdendo che ne pagassero le conseguenze! i nordisti invasori ritenevano con questo di punire i ribelli.
la famosa spada di armageddeon come disse il prof. luraghi, si abbatteva su di loro.
gli ufficiali incoraggiarono per me, questo sconsiderato atteggiamento.
ovviamente io non condivido questo modo di pensare o di agire, il sud aveva seceduto per starsene per conto proprio non certo per assalire il nord. quando le truppe sudiste invasero il nord, salvo rare eccezioni, ebbero un comporatamento verso i civili che impressionò favorevolmente tutti gli osservatori stranieri.
diciamo poi che le violenze perpetuate dai nordisti durante guerra furono un triste antipasto di quello che poi sarebbe successo durante la "ricostruzione"....(raramente una parola è stata usata in maniera così inappropriata !).

ciao
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Messaggio  vittorio migliavacca Mar 10 Mar 2009 - 13:29

Qualcuno, se non ricordo male il prof. Mc Pherson, scrisse che le armate del nord vennero mobilitate per salvare e mantenere l'Unione, non certamente per condurre una " guerra santa" nè spinte da sentimenti umanitari nei confronti dei neri del sud.Il nord intrapprese una "vasta operazione di polizia" resasi necessaria da una ribellione in atto.
Quel sano e diverso amore per la Patria, che da sempre appartiene al cittadino americano, era stato oltraggiato e offeso da una immotivata aggressione in Sud Carolina e questo gli uomini del nord non potevano accettarlo.
Che poi l'operazione di polizia si sia spinta oltre ogni limite, questo è un fatto, come è un fatto che essa sia purtroppo divenuta l'epilogo perverso di una guerra, che al sud nessuno pensava sarebbe stata così tragica.

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Messaggio  George Armstrong Custer Mar 10 Mar 2009 - 19:24

Vorrei continuare a citare le affermazioni dello storico Giampiero Carocci,sulla guerra civile americana, che mi hanno particolarmente colpito.A suo avviso,nella guerra civile, si ritrovano alcuni aspetti della mentalità americana presenti nell'Ottocento e oltre,quali una vitalità sconvolgente che,durante il conflitto,era stata produttrice di morte e un'attitudine alla violenza che era sfociata nella brutalità.Si ritiene che questa violenza,prima quasi inesistente,scaturita dalla guerra civile, sia entrata nel modo di pensare del popolo americano.Più in concreto,si ritiene che la guerra civile abbia contributo a modellare i caratteri della Nazione Americana,dandole una consapevolezza che prima non aveva,così come la consapevolezza che l'Unione era ormai indissolubile,indipendentemente dalla volontà dei singoli Stati.
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Messaggio  R.E.Lee Mar 10 Mar 2009 - 19:35

vittorio migliavacca ha scritto:Qualcuno, se non ricordo male il prof. Mc Pherson, scrisse che le armate del nord vennero mobilitate per salvare e mantenere l'Unione, non certamente per condurre una " guerra santa" nè spinte da sentimenti umanitari nei confronti dei neri del sud.Il nord intrapprese una "vasta operazione di polizia" resasi necessaria da una ribellione in atto.
Quel sano e diverso amore per la Patria, che da sempre appartiene al cittadino americano, era stato oltraggiato e offeso da una immotivata aggressione in Sud Carolina e questo gli uomini del nord non potevano accettarlo.
Che poi l'operazione di polizia si sia spinta oltre ogni limite, questo è un fatto, come è un fatto che essa sia purtroppo divenuta l'epilogo perverso di una guerra, che al sud nessuno pensava sarebbe stata così tragica.

Granny

paragonare tutte le porcate fatte dai nordisti nel sud ad una operazione di polizia andata un pò oltre i limiti, mi sembra un offesa all'intelligenza di noi sudisti. rispetto la tua opinione, ma non la condivido affatto !

ciao
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Messaggio  vittorio migliavacca Mar 10 Mar 2009 - 21:16

Generale Lee,
probabilmente non hai colto l'intensità della mia affermazione, oppure non sono riuscito io a trasmetterla. Le operazioni di "polizia" ( e la storia del novecento ce lo insegna) molto spesso si sono trasformate in operazioni di "pulizia", nell'accezione più meschina e crudele del termine, e io ho persino aggiunto "perversa", non solo un po', "ma oltre ogni limite".
Non intendevo assolutamente trovare un " un alibi " a favore del Nord, anzi...

Ciao Granny

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Messaggio  Ospite Mar 10 Mar 2009 - 22:40

Perdonate, ma pe rle operazion idi polizia non viene convocato un intero esercito come era il Grande Esercito della repubblica; se definiamo l'aggresione nordista come una operazione di polizia, allora lo fu anche quella britannica nel 1776, sol oche lì vinsero i "criminali"?

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Messaggio  Wild Bill Mar 10 Mar 2009 - 23:29

Oggi mi stavo chiedendo: chi sono davvero gli americani? Quali sono i loro caratteri peculiari? Davvero nel 1860 esistevano due scuole di pensiero, assolutamente dicotomiche, tali che ancora oggi ci si accanisca sul mito del gentiluomo e del villano, graziosamente separati da una frontiera? Gli americani, signori miei, sono rimescolati che più e meglio non si potrebbe, sono capaci di altissime vette di civiltà, libertà e diritti civili come delle peggiori nefandezze. In fondo tutto parte e finisce in quel caotico continente. Le rivoluzioni democratiche, le battaglie per i diritti civili, le grandi marce per la pace e per la tolleranza ma anche Abu Grhaib, Guantanamo, i bracci della morte e i 31.000 americani che ogni anno dipartono per morte violenta. Nella civilissima america il 47% degli uomini ed il 29% delle donne possiede un'arma e non ha molti problemi ad usarla. Tralasciando i 75.000 feriti da armi da fuoco all'anno, citerei, come nota singolare, gli 80 morti nel giro di 5 anni per causa delle molto civili pistole a scarica elettrica (taser) usate dalle forze dell'ordine. Il patrimonio di una famiglia bianca è circa 15 volte quello di una famiglia di colore e le carceri, con 2 milioni di prigionieri, sono perlopiù popolate di persone di colore e minoranze etniche.
In questa america, mi chiedo, chi sono gli eredi di Sherman e Lee? Tutti e nessuno, direi.
Se si analizzano i personaggi della Guerra Civile vediamo che c'è miseria e nobiltà in ciascuno di loro, esattamente come nei loro pronipoti.
Prendiamo, e qui mi scuso in anticipo con il suo gentile omonimo, Nathan Bedford Forrest: un grandissimo soldato, forse uno dei migliori in campo, ma non di certo il "gentiluomo del sud" che è l'appellativo che la vulgata riserva agli ufficiali confederati. Speculatore e schiavista prima e poi simpatizzante (e non ho detto fondatore perchè non è certo) del ku klux klan. Insomma un curriculum non proprio da gentiluomo, almeno secondo i canoni a cui siamo abituati oggi.
Sherman è passato alla storia come un macellaio, un crudele incendiario, ma a modo suo era convinto di "esportare la democrazia" come i suoi zelanti bisnipotini. Di certo c'è molto di Sherman (e di Forrest) nella mentalità degli americani di oggi, adusi alla violenza e alla disuguaglianza, ma c'è anche tutta la grandezza che già aveva posto in evidenza Toqueville nella sua "democrazia in america" a cui si ispirarono le grandi riforme liberali ottocentesche.
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Messaggio  Ospite Mar 10 Mar 2009 - 23:43

Perdonate, ma non è un discorso che riguarda solo gli americani. Considerati gli italiani dell diciannovesimo e della prima metà del ventesimo secolo; dove trovate, nelle pecore odierne, spunti che vi ricordino quegli italiani?

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Messaggio  Benjamin F. Cheatham Mer 11 Mar 2009 - 1:25

Io credo che il discorso stia cambiando direzione, il punto non erano i soldati, ma i governi. I soldati, gli uomini(e donne) italiani, americani, irlandesi egiziani o argentini in guerra o in condizioni estreme mostrano quelle caratteristiche tipiche che vanno dai piu' nobili atti di eroismo e nobiltà agli atti più infami, indegni degli animali. La questione è se il governo a freddo abbia deciso di fare tabula rasa del sud, è questo secondo me è da condannare.

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Messaggio  Ospite Mer 11 Mar 2009 - 9:59

Benjamin F. Cheatham ha scritto:Io credo che il discorso stia cambiando direzione, il punto non erano i soldati, ma i governi. I soldati, gli uomini(e donne) italiani, americani, irlandesi egiziani o argentini in guerra o in condizioni estreme mostrano quelle caratteristiche tipiche che vanno dai piu' nobili atti di eroismo e nobiltà agli atti più infami, indegni degli animali. La questione è se il governo a freddo abbia deciso di fare tabula rasa del sud, è questo secondo me è da condannare.

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Messaggio  R.E.Lee Mer 11 Mar 2009 - 11:01

vittorio migliavacca ha scritto:Generale Lee,
probabilmente non hai colto l'intensità della mia affermazione, oppure non sono riuscito io a trasmetterla. Le operazioni di "polizia" ( e la storia del novecento ce lo insegna) molto spesso si sono trasformate in operazioni di "pulizia", nell'accezione più meschina e crudele del termine, e io ho persino aggiunto "perversa", non solo un po', "ma oltre ogni limite".
Non intendevo assolutamente trovare un " un alibi " a favore del Nord, anzi...

Ciao Granny

caro vittorio,
il mio "j'accuse" non era rivolto a te direttamente, se l'hai presa sul personale, ti faccio le mie scuse.
il fatto è che mi sembra che voi filonordisti vi state arrampicando un pò sugli specchi per tentare di giustificare ciò che per me è ingiustificabile. tra l'altro, non sò se l'hai già letto, nell'ultimo post di forrest, nel suo "i dolori del giovane sam", compare una lettera del gen. halleck a sherman, in cui, mi sembra, chiarisca definitivamente quale era la "strategia" (chiamamola cosi..), del governo nordista riguardo al sud.


con amicizia
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Messaggio  Ospite Mer 11 Mar 2009 - 13:44

Assolutamente nemmeno io volevo accusare alcuno; volevo solo sostenere il punto di vista di chi sinceramente può arrivare a comprendere le distruzioni ed i saccheggi in ambito di strategia di battaglia, ma che si chiede esattamente come possa essere considerata come strategica la distruzione ed il saccheggio in territori non assolutamente più interessati dal conflitto (a forza di essere noioso vogli oricordare che Atlanta fu incendiata a freddo dopo mesi di occupazione e con i soldati confederati a molti chilometri di distanza in attestamento laddove non direttamente in ritirata) in un momento in cui lo stato militare di prostrazione della Confederazione era talmente evidente che non era possibile immaginare che essa potesse mettere in campo eserciti paragonabili a quelli schierati nel 1861 e quindi era palese che non sarebbe stato possibile alcun contrattacco contro quella che non era una avanzata sostenuta da un corridoio di linee di rifornimento ma un vero e proprio sfondamento definitivo del fronte nemico.

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Messaggio  vittorio migliavacca Mer 11 Mar 2009 - 15:41

Generale Lee,
assolutamente niente di personale, ci mancherebbe; forse nel mio intervento non sono riuscito a dare profondità alle mie vere intenzioni, che accusano il Nord senza appello.
Se permettete faccio una digressione personale, per giustificare quanto segue.
Io faccio parte di una associazione di tiro western " Canne tonanti"
Il Mio abbigliamento usuale consiste in divise da ufficiale sudista con buffetteria e armamento annessi. Il mio nick, come sapete, è Granny, quindi penso di essere tutto tranne che filonordista.

ricambio l'amicizia e rinnovo la stima
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Messaggio  Benjamin F. Cheatham Mer 11 Mar 2009 - 19:36

Lloyd J. Beall ha scritto:
Benjamin F. Cheatham ha scritto:Io credo che il discorso stia cambiando direzione, il punto non erano i soldati, ma i governi. I soldati, gli uomini(e donne) italiani, americani, irlandesi egiziani o argentini in guerra o in condizioni estreme mostrano quelle caratteristiche tipiche che vanno dai piu' nobili atti di eroismo e nobiltà agli atti più infami, indegni degli animali. La questione è se il governo a freddo abbia deciso di fare tabula rasa del sud, è questo secondo me è da condannare.

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Con ogni rispetto, generale, non mi affiderei ad un esercito, di leva o volontario composto dagli attuali cittadini italiani nemmeno se fossi all'ultima spiaggia...

Caro colonnello, se mi guardo in giro sarei propenso a pensarla come lei, ma voglio essere ottimista e pensare che se fosse necessario riusciremo a dimostrare il nostro valore!

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Messaggio  George Armstrong Custer Mer 11 Mar 2009 - 19:50

Non mi sembra sia la sede adatta,ma a questo punto mi sembra doveroso ricordare alcuni atti di eroismo e di valore militare compiuti dagli italiani durante la 2° guerra mondiale:le azioni dei mezzi di assalto della Marina Militare,i paracadutisti ad ElAlamein,la difesa delle nostre truppe nell'Egeo contro i Tedeschi dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (Cefalonia).Azioni che i nostri soldati hanno pagato a caro prezzo e quindi mi sembra giusto ricordarli.
Ma stiamo andando tutti fuori topic.
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Messaggio  Ospite Mer 11 Mar 2009 - 19:55

George Armstrong Custer ha scritto:Non mi sembra sia la sede adatta,ma a questo punto mi sembra doveroso ricordare alcuni atti di eroismo e di valore militare compiuti dagli italiani durante la 2° guerra mondiale:le azioni dei mezzi di assalto della Marina Militare,i paracadutisti ad ElAlamein,la difesa delle nostre truppe nell'Egeo contro i Tedeschi dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (Cefalonia).Azioni che i nostri soldati hanno pagato a caro prezzo e quindi mi sembra giusto ricordarli.
Ma stiamo andando tutti fuori topic.

Avete detto bene, amico mio: durante la seconda guerra mondiale. Se si dovesse guidare in battaglia un esercito di leva di italiani attuali pregherei per termini di resa nemici non toppo pesanti.


Ultima modifica di Lloyd J. Beall il Gio 12 Mar 2009 - 19:44 - modificato 1 volta.

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Messaggio  P.G.T. Beauregard Gio 12 Mar 2009 - 17:21

Siamo completamente fuori argomento, altri messaggi del tutto non inerenti veranno eliminati.

Ciao,
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Messaggio  Ospite Gio 12 Mar 2009 - 19:45

Chiedo scusa. Non si ripeterà.

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