La Guerra Civile Americana 1861-1865
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Tattiche e strategia del generale Lee

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Messaggio  Generale Meade Lun 11 Gen 2010 - 15:58

E siamo d'accordo. Però aspetto ancora una chiaro (senza scusanti del tipo: anche loro erano conciati male. Certi treni passano una volta sola) parere personale sull'immediato mancato contr'attacco dopo la carica di Pickett.

Saluti, Meade.
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Messaggio  Generale Meade Mar 12 Gen 2010 - 9:02

Il 25 marzo 1865, per sfuggire a Grant che lo stava soffocando nell'assedio di Richmond/Petersburg e raggiungere così Johnston in Carolina del Nord, Lee, su suggerimento del gen. Gordon, individua un punto debole delle trincee nordiste, precisamente la fortezza di Fort Stedman.

Viene elaborato un sofisticato piano da mettere in pratica usando un gruppo di commandos specialisti che, silenziosamente, avrebbero dovuto neutralizzare le difese unioniste con i relativi difensori, e dilagare poi nel forte colto di sorpresa.

Incredibilmente il piano riesce, e gli attoniti unionisti vengono letteralmente soprafatti. Si deve alla pronta reazione di Grant e al massiccio bombardamento dei forti unionisti Friend e Hasken se Lee non fà in tempo a fuggire dalla breccia aperta dal blitz.

Saluti, Meade.

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Messaggio  Simone Silvestri Gio 14 Gen 2010 - 10:11

[quote="R.E.Lee"]
R.E.Lee ha scritto:
"....la questione che volevo porre è questa: dopo le due invasioni andate male, non sarà che lee non prese in considerazione di riprovarci perchè temeva che l'esito sarebbe stato il medesimo delle precedenti? in parole semplici, forse decise che non era più il caso di "giocare fuori casa" deliberatamente, visto che quando aveva "giocato in casa" aveva praticamente sempre vinto. forse ipotizzò che rimanendo nella virginia, poteva ancora infliggere sconfitte sonore al nemico fino a demoralizzarlo e costringerlo ad intavolare trattative di pace.
cosa nè pensate ?

lee

Caro Lee, il ragionamento è condivisibile, ma fino ad un certo punto. Mi spiego.
Sono d'accordo che dopo le sconfitte di Antietam e Gettysburg, l'ANV dovesse passare da una strategia offensiva ad un difensiva mantenendo un atteggiamento tattico puramente offensivo; tale atteggiamento avrebbe potuto portare anche a circoscritte vittorie o a fulminei colpi di mano, ma dubito che i risultati sarebbero stati sufficienti a demoralizzare o a battere l'AoP. Una soluzione del genere la definirei "temporeggiatrice", più che "risolutrice".

Circa le tattiche e le strategie applicate da Lee, mi viene in mente un principio napoleonico, in cui si sconsigliava di combattere sempre con il medesimo avversario per non rischiare che il proprio modus operandi potesse essere compreso ed anticipato. Un esempio? il carosello tra Lee e Meade dopo la campagna di Gettysburg.
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Messaggio  R.E.Lee Gio 14 Gen 2010 - 10:59

caro simone,
condivido il tuo ragionamento, ma fino ad un certo punto anche io..!!! Laughing... e se non fosse altrimenti di che cosa staremmo a discutere ? Very Happy Very Happy la mutata strategia di lee dopo gettysburg, non andò lontano dal funzionare. innanzi tutto con "il colpo di mano" cui fù protagonista il gen. early arrivando fino a washington, mandò in subbuglio tutto il nord, bravo fù lincoln a non perdere la testa. in secondo luogo circa la strategia della difesa ad oltranza, lo storico james mcpherson, che trà l'altro è uno studioso di tendenze filounioniste, afferma che nell'estate del 1864, l'unione era vicina al collasso ed a perdere la guerra. le loro truppe si erano "impantanate" davanti alle difese di petersburg ed atlanta. non si riusciva ad immaginare come sbloccare tale situazione. "siamo più assediati noi di loro!", ebbe a dire in quei giorni o grant o sherman, non ricordo chi dei due....

ciao
lee
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Messaggio  R.E.Lee Ven 15 Gen 2010 - 10:31

quote="P.G.T. Beauregard"]"...... Comunque come tu hai ipotizzatto se Lee si fosse candidato e fosse divenuto presidente come prima cosa dovremmo vedere se come politico se la sarebbe cavata, un conto è dirigere solo le faccende militari e un altro una nazione dove non ci sono solo da coordinare delle armate. La mia modesta opinione è che Lee non fu un generale in grado di vedere molto distante dalla Virginia, per un motivo o per l'altro. Diventato presidente avrebbe aperto gli occhi su cosa succedeva nel resto del paese? Sinceramente non me lo vedo bene Lee come presidente e politico, meglio a comandare l'Armata della Virginia dove, anche se commise degli errori, più di quanti solitamente siamo portati a credere, fu un grandissimo generale della guerra civile (e della storia militare)....."

Ciao[/quote]

credo che lee avesse le sue "belle gatte da pelare in virgnia", contro un nemico che lo soverchiava per numero mezzi ed organizzazione. secondo me furono anche questi fattori che lo portarono ad ignorare quello che avveniva su altri fronti. troppe preoccupazioni per un uomo solo. in effetti lee commise i suoi bravi errori, impossibile non commetterne. durante il periodo bellico fù amatissimo dai suoi soldati, ad un certo punto si dice che combattessero più per lui che per la causa. forse è un affermazione un pò esagerata. ma la sua fama durante il periodo bellico non raggiunse mai le vette che conquistò nel dopoguerra. la sua immagine di uomo ed i suoi meriti di soldato furono ingigantiti ad arte dai fautori dell "lost cause". per quanto detto riguardo alla lost cause, vi rimando al topic apposito.


lee
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Messaggio  R.E.Lee Mer 20 Gen 2010 - 15:46

[quote="George Armstrong Custer"
"....William Marvel, autore di un saggio sulla campagna di Fredericksburg, contenuto nel libro sopra citato, edito a cura di Gary Gallagher, ha scritto (in modo polemico): "Quando Robert E. Lee spende più di cinque ore per martellare la posizione federale di Gaines 'Mill, aggredito in salita su un fronte ristretto da un nemico che è ben supportato da artiglieria, perdendo circa 8.000 uomini nell'attacco, egli è chiamato audace e feroce. Ambrose Burnside, quando trascorre quasi cinque ore a martellare Heights Marye's, aggredito in salita su un fronte ristretto da un forte avversario che è ben supportato con l'artiglieria , perdendo circa 8.000 uomini nell'attacco, egli è chiamato testardo e stupido".[/quote]

william marvel fà una considerazione pertinente, in quanto le valutazioni degli storici sulle cariche frontali, cambiano spesso a secondo del generale che le ha ordinate. semmai non è azzeccata, la battaglia di lee che sceglie a campione, a gaines mill, l'attacco di lee,nonostante le ingenti perdite, ebbe successo....


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Messaggio  R.E.Lee Lun 1 Feb 2010 - 11:02

Generale Meade ha scritto:Caro Lee,

la penso esattamente come tè (finalmente!!!!!!!!!!!). Il tentativo di Sibley, anche se vittorioso era destinato ad atrofizzarsi con la caduta di Vicksburg, a meno chè il baricentro principale della strategia dei confederati nella ACW non si fosse spostato a ovest, con grave pericolo per la loro capitale e la Virginia in generale, con grande disappunto di Lee. Inimmagginabile.

Saluti, Meade.

caro meade,
una delle accuse più ricorrenti che viene rivolta a lee è proprio questa: il grande generale, a detta di alcuni storici, se nè fregava di quello che avveniva in altri fronti. chi fà questa osservazione, non tiene secondo me nel dovuto conto, il fatto che lui non era il comandante di tutti gli eserciti confederati, ma solo dell'ANV e di quella si doveva preoccupare. aveva di fronte un nemico che lo sovrastava in uomini e mezzi, come poteva occuparsi di quello che facevano gli altri ? quel che è sicuro ed ipotizzabile, è che se anche le altre armate della confederazione fossero state all'altezza dell'ANV, forse oggi staremo a parlare di un conflitto dagli esiti finali diversi...

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Messaggio  Simone Silvestri Lun 1 Feb 2010 - 11:19

...quel che è sicuro ed ipotizzabile, è che se anche le altre armate della confederazione fossero state all'altezza dell'ANV, forse oggi staremo a parlare di un conflitto dagli esiti finali diversi...

lee[/quote]


Per avere armate all'altezza dell'ANV ci sarebbe voluto un'altro Lee.
Non credo che le altre armate confederate fossero inferiori all'ANV, la qualità dei soldati che le componevano era ottima a mio avviso, il problema era il corpo degli ufficiali generali.
Un esempio interessante era l'Army of Tennessee, l'armata più disciplinata della Confederazione (da quanto ho letto), ma gestita e guidata da un ufficiale (Bragg) decisamente non all'atezza di Lee.
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Messaggio  R.E.Lee Sab 20 Feb 2010 - 17:34

cari amici,
si è alcune volte affermato che il generale Lee avesse come limite, se mi passate il termine, quello di combattere solo per il suo stato natale: la virginia. ciò lo portò volutamente ad ignorare o comunque, a non tenere nel dovuto conto le esigenze generali del conflitto. si potrebbe replicare a queste osservazioni che Lee aveva il suo bel daffare per contenere la pressione nemica in virginia, oppure salomonicamente si potrebbe affermare che uno più uno fà due e cioè: lee combatteva per difendere la virginia e che lo avrebbe fatto a prescindere. ad ogni modo lui era un soldato e doveva obbidire agli ordini del suo presidente, quindi se così si comportò, fù perchè gli fù ordinato....magari ubbidì anche a quest'ordine condividendolo pienamente. ho trovato una lettera nel libro "guerra d'america-raccontanta da un combattente del sud", scritta dal generale Lee a sua sorella e pubblicata dai giornali, in cui Lee rende partecipe la sorella del suo pensiero:
"Ormai siamo in guerra; il sud è in piena rivoluzione, e la Virginia, dopo lungo conflitto, vi si trova avviluppata. sebbene io non riconosca la necessità di questo stato di cose, e sebbene cento volte avrei preferito un aggiustamento pacifico delle nostre differenze vere o supposte, tuttavia pensai meco medesimo se fosse conveniente a me prendere le armi contro il mio paese nativo. con tutto il mio attaccamento all'unione, con tutto il sentimento di lealtà e di dovere inseparabili dalla coscenza di cittadino americano, io non potrei decidermi ad alzare la mano contro la mia patria, i miei parenti, i miei figli, il mio focolare. io diedi dunque la mia ammissione, e spero sinceramente che, salvo che per la difesa del mio stato natale, non si avrà bisogno dei miei servigi, e non sarò costretto a sguainare la spada. forse mi biasimerete, ma io sono indotto a prendere il partito che la mia coscienza mostrommi".
cosa nè pensate voi di questa lettera ? quali sono le vostre opinioni ?


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Messaggio  Generale Meade Sab 20 Feb 2010 - 18:45

Da come è impostata la lettera, sembra che a Lee sia costato molto schierarsi con la confederazione. Sicuramente gli ha creato problemi di coscienza che invece non si ritrovano dichiarati quando partecipò alla guerra contro il Messico, al contrario di Grant che la ritenne una guerra ingiusta.

Penso che Lee si trovò costretto a schierarsi con il Sud solamente per amore della sua Virginia, come un padre di famiglia che si ritrovava costretto a reagire ad una aggressione fatta alla sua famiglia, ma che non gli interessava e pertanto non avrebbe reagito se tale aggressione fosse stata fatta al suo vicino. E così fece per la Virginia, disinteressandosi sino alla fine del rimanente teatro di guerra.

Saluti, Meade.


Ultima modifica di Generale Meade il Sab 20 Feb 2010 - 22:09 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Simone Silvestri Sab 20 Feb 2010 - 19:21

Condivido il pensiero di Meade fino ad un certo punto.
Magari all'inizio l'interesse tattico/strategico di Lee era rivolto solo alla difesa della sua Virginia, ma con il progredire del conflitto credo che la sua visione finì con l'abbracciare, almeno teoricamente, l'intero fronte; solo uno sconsiderato poteva pensare alla difesa del suo stato escludendo tutti gli altri.
Nelle parole del Generale si riscontra un profondo malessere, dovuta alla scelta che fece nel trovarsi di fronte un bivio.

P.S. Bellisima lettera caro lee, che da a tutti noi un'ulteriore prova della profondità intelletuale e morale che caratterizzò il Generale Confederato.
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Messaggio  R.E.Lee Sab 20 Feb 2010 - 19:27

caro simoe....infatti,
è quello che penso anche io. all'inizio della guerra l'aver avuto una visione localista della vicenda era una cosa abbastanza plausibile. nessuno si immaginava, come detto più volte, in che cosa si sarebbe evoluto il conflitto. la virginia era terra di confine e lee credo supponesse che, difendendo lei, avrebbe difeso l'intera confederazione.
presumo pensasse che le due cose fossero strettamente collegate.


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Messaggio  Simone Silvestri Sab 20 Feb 2010 - 19:31

R.E.Lee ha scritto:caro simoe....infatti,
è quello che penso anche io. all'inizio della guerra l'aver avuto una visione localista della vicenda era una cosa abbastanza plausibile. nessuno si immaginava, come detto più volte, in che cosa si sarebbe evoluto il conflitto. la virginia era terra di confine e lee credo supponesse che, difendendo lei, avrebbe difeso l'intera confederazione.
presumo pensasse che le due cose fossero strettamente collegate.


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Esatto! Condivido in pieno.
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Messaggio  Mason&Dixon Dom 21 Feb 2010 - 0:32

Simone Silvestri ha scritto:Condivido il pensiero di Meade fino ad un certo punto.
Magari all'inizio l'interesse tattico/strategico di Lee era rivolto solo alla difesa della sua Virginia, ma con il progredire del conflitto credo che la sua visione finì con l'abbracciare, almeno teoricamente, l'intero fronte; solo uno sconsiderato poteva pensare alla difesa del suo stato escludendo tutti gli altri.
Nelle parole del Generale si riscontra un profondo malessere, dovuta alla scelta che fece nel trovarsi di fronte un bivio.

P.S. Bellisima lettera caro lee, che da a tutti noi un'ulteriore prova della profondità intelletuale e morale che caratterizzò il Generale Confederato.



Condivido con te Simone questa linea di pensiero, dalla lettera del gen. Lee si nota la pressante pressione psicologica sia come uomo e militare. Naturalmente, aggiungo a cio' che e' stato detto, l'opportunita' maggiore di vincere la guerra doveva venire dal fronte dell'est, Lee lo sapeva benissimo. Solo il continuare della guerra gli fece capire anche l'importanza del fronte dell'ovest, per salvare tutta la Confederazione!
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Messaggio  R.E.Lee Dom 21 Feb 2010 - 18:17

in fondo quello che pensava Lee nei primi tempi del conflitto era in linea di massima quello che pensavano più o meno tutti, salvo qualche lungimirante che però faceva eccezione: la guerra si sarebbe decisa in virginia.


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Messaggio  Generale Meade Dom 21 Feb 2010 - 18:44

Egr. Ufficiali,

essersi chiuso a riccio pressato da Grant nell'assedio di Richmond/Petersburg, e fare da spettatore passivo al crollo del fronte a Atlanta con la successiva scomparsa dell'armata di Hood, con Sherman che affondava nel profondo Sud, non gioca a favore della strategia globale di Lee.

Giocoforza doveva farsi sentire da Davis prima o perlomeno durante queste catastrofi. Invece nulla. La sua principale, e io penso unica preoccupazione era la Virginia. Nella lettera, alla fine, si evidenzia questo timore: "e spero sinceramente che, salvo che per la difesa del mio stato natale, non si avrà bisogno dei miei servigi".

Saluti, Meade.
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Messaggio  R.E.Lee Dom 21 Feb 2010 - 19:12

caro meade,
tieni conto che la lettera la scrisse all'inizio del conflitto. per quanto riguarda eventuali soccorsi che poteva mandare ad atlanta, la tesi mi sembra opinabile. grant lo stava tenendo sotto pressione, distogliere truppe per soccorrere atlanta sarebbe stato pericoloso ! non è che lui fosse messo molto meglio di johnston/hood.


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Messaggio  Generale Meade Dom 21 Feb 2010 - 20:20

Caro Lee,

sono d'accordo che anche lui era messo male, però tutti noi sappiamo che quando Davis gli dette carta bianca sul serio, la prima cosa che fece fu di dare nuovamente fiducia a Johnston perchè lo riteneva un valido comandante. Perchè non protestò con Davis quando quest'ultimo lo esonerò prima delle elezioni di Lincoln? Col prestigio che aveva, difficilmente Davis lo avrebbe contrariato. Perchè a Chattanooga mandò Logstreet con due divisioni e invece non ci andò lui? Il fronte in Virginia non era particolarmente in pericolo e lui si poteva sganciare momentaneamente per risolvere i problemi a ovest. A parte le due mancate invasioni al Nord pensò escusivamente solo al teatro di guerra in Virginia. Forse non è tutta colpa sua ma non mi sembra abbia fatto particolari sforzi per prendere in mano le redini del comando globale dei fronti per una strategia comune degli eserciti confederati.

Saluti, Meade.
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Messaggio  Simone Silvestri Dom 21 Feb 2010 - 23:43

Perchè a Chattanooga mandò Logstreet con due divisioni e invece non ci andò lui? Il fronte in Virginia non era particolarmente in pericolo e lui si poteva sganciare momentaneamente per risolvere i problemi a ovest.

A questa domanda ci sono due risposte:
1) Con l'ANV privata del suo I° Corpo d'Armata era necessario che le già esigue forze confederate fossero gestite da un uomo esperto di tattica/strategia difensiva (Meade era una minaccia più che concreta);
2) Bragg, intimo amico di Davis, non avrebbe mai consentito a cedere il suo comando in una situazione come quella che si profilò a Chattanooga (peccato poichè Lee avrebbe potuto fare grandi cose).
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Messaggio  Generale Meade Lun 22 Feb 2010 - 0:11

Caro Simone,
difatti sono più che sicuro che se Lee fosse intervenuto a Chattanooga o magari a Vicksburg al posto di tentare la seconda invasione del Nord, le cose sarebbero andate diversamente per la confederazione. Sicuramente non ha tutte le colpe, però non ha dimostrato di avere una gran voglia di agire in difesa degli altri stati confederati, come invece fece con grande passione per la sua Virginia.

A questo punto bisogna chiedersi se davvero fù la Virginia il teatro principale del conflitto assorbendo il maggior apporto di uomini , mezzi e alimenti o ce la fece diventare lui a spese del fronte dell'ovest che ne pagò così le conseguenze. Mantenere la capitale Richmond così vicina al fronte aveva uno scopo preciso? Farsi imbottigliare nell'assedio da Grant e stata una delle cause della sconfitta sudista. Lui che era un genio nella guerra di movimento non poteva evitare di farsi incastrare anche a costo di spostare la capitale come era logico fare più a sud? Forse che gli ripugnava di lasciare la sua amata Virginia nelle mani del nemico e pertanto si sentiva demotivato a continuare a combattere se non per la sua estrema difesa?

Sono opinioni mie personali che già avevo da prima, ma che la lettura della lettera postata dal ns. Lee hanno rinfocolato.

Saluti, Meade.
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Messaggio  P.G.T. Beauregard Lun 22 Feb 2010 - 0:59

Non sono d'accordo sul definire l'ovest un fronte secondario, io sono sempre stato un sostenitore del dimenticato fronte occidentale, il cuore della Confederazione, un cuore che venne aggredito fin dai primi giorni della guerra e che subì un inesorabile e inarrestabile conquista da parte dei nordisti. La guerra si sarebbe potuta decidere anche all'ovest. Lee, come altri politici e generali, capì poco di quel fronte e fece poco per ascoltarlo. Per tutta la durata della guerra i comandanti dell'Armata del Tennessee e dei vari dipartimenti occidentali implorarono Richmond di mandare rinforzi, di mandare rifornimenti di ogni genere e quasi sempre si videro i rinforzi dirottati in Virginia e i depositi svuotati per l'Armata della Virginia Settentrionale, con l'ordine poi di arrangiarsi raccogliendo quello che rimaneva nei territori occidentali, che spesso si trovava distante dalle linee di comunicazione il che andava a pesare enormemente sull'affaticata logistica di quel fronte. La situazione dell'ovest non fu mai chiara in Virginia, questo anche per colpa dei rapporti che ad esempio i generali dell'Armata del Tennessee inviavano, rapporti spesso contradittori poichè influenzati da giochi di potere. Quindi anche Lee non comprese mai ciò che realmente accadde all'ovest, ma mai se ne interessò veramente e come ho già detto altre volte, quando gli venne proposto di inviare parti della sua armata (in periodi che questo movimento era praticabile) si oppose sempre e convintamente, quando poi distaccò Longstreet lo fece con molta riluttanza e solo quando venne trasferito in Tennessee Orientale (quindi a portata di mano per farlo rientrare) tirò un sospiro di sollievo. Lee fece il suo dovere come comandante dell'Armata della Virginia Settentrionale, pensò al suo settore e cercò di ottenere tutti i vantaggi possibili per esso. Lo avrebbe difeso, come poi fece, fino a quando ci fosse stata anche solo una minima possibilità di successo, un comportamento molto influenzato da motivi personali. Parlando poi di un suo trasferimento ad un altra armata in un altro fronte, credo che lo avrebbe fatto solo in seguito ad enormi pressioni. La posizione e lo spostamento della capitale però è una cosa che riguarda Lee solo in parte, in tal senso avrebbe potuto avere solo una minima influenza a mio avviso. Ma queste sono solo mie opinioni.

Ciao,
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Messaggio  Benjamin F. Cheatham Lun 22 Feb 2010 - 1:13

Concordo, Lee fino al gennaio 1865 era comandante solo del fronte Virginiano, e tutti i suoi principali sforzi furono per dare il meglio colà. Ebbe sempre un occhio agli altri fronti, ma lui si occupava della propria zona di competenza, è indubbio però, che il suo "parere" era molto ascoltato a Richmond, ed avrebbe potuto influenzare il Presidente nelle scelte strategiche della Confederazione. Il suo sguardo però era sempre rivolto a Nord e non a Ovest. Sul fatto della riluttanza ad inviare rinforzi ad altri settori, non la ritengo una grave colpa, perchè ogni comandante sia del nord che del sud, sia che fosse in comando di un intero Settore o di una compagnia, non era mai contento quando si trattava di cedere le proprie truppe.

Salutoni Claudio
sic semper tyrannis

PS Lo sapete, lo ripetuto 1000 volte, per me il fronte principale era l'Ovest. bounce
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Messaggio  R.E.Lee Lun 22 Feb 2010 - 10:33

Generale Meade ha scritto:Caro Lee,

sono d'accordo che anche lui era messo male, però tutti noi sappiamo che quando Davis gli dette carta bianca sul serio, la prima cosa che fece fu di dare nuovamente fiducia a Johnston perchè lo riteneva un valido comandante. Perchè non protestò con Davis quando quest'ultimo lo esonerò prima delle elezioni di Lincoln? Col prestigio che aveva, difficilmente Davis lo avrebbe contrariato. Perchè a Chattanooga mandò Logstreet con due divisioni e invece non ci andò lui? Il fronte in Virginia non era particolarmente in pericolo e lui si poteva sganciare momentaneamente per risolvere i problemi a ovest. A parte le due mancate invasioni al Nord pensò escusivamente solo al teatro di guerra in Virginia. Forse non è tutta colpa sua ma non mi sembra abbia fatto particolari sforzi per prendere in mano le redini del comando globale dei fronti per una strategia comune degli eserciti confederati.

Saluti, Meade.


beh ...direi comunque che Lee dette tanto alla confederazione, fù il migliore di tutti, secondo me, ma non poteva avere il dono dell'ubiquità. il suo posto era in virginia che era frà l'altro ritenuto si a nord che a sud, il fronte principale. che poi alla lunga questa valutazione si sia rivelata errata, come è anche la mia opinione personale, le colpe di lee sono marginali. lui era il comandante dell'ANV, non di tutto l'esercito confederato. quando ebbe il comando globale, i giochi era oramai belle e fatti. per quel che riguarda il distaccamento di longstreet con parte del suo 1° corpo a chickamauga, i maligni come si sà, sostengono che lee se lo volse almeno temporaneamente "levare dai tre passi", come si dice dalle mie parti, dopo i contrasti avuti con lui a gettysburg. riguardo ad un eventuale trasferimento della capitale da richmond in altra sede, anche io mi sono espresso in maniera positiva su questa ipotesi, come scritto in un altro post, ma questa decisione spettava ad altri, non certo a lee.


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Messaggio  Generale Meade Lun 22 Feb 2010 - 12:54

Concordo pienamente con Beauregard. Se Grant si fosse comportato come Lee preferendo combattere nel fronte dell'ovest e dando solo un occhio marginale all'est, la ACW sarebbe durata di sicuro più a lungo o peggio per i nordisti. Penso che Lee non si sia voluto prendere responsabilità che, volente o nolente, gli spettavano in quanto il miglior generale della confederazione e che doveva affrontare e prendersi sulle spalle per il bene comune dell'intera causa sudista.

Saluti, Meade.
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Messaggio  R.E.Lee Lun 22 Feb 2010 - 15:52

caro meade, non sono d'accordo con quanto da te affermato....e ci mancherebbe altro !! Very Happy Very Happy
il confronto lee/grant in queste circostanze non regge, per me. lee fù nominato comandate di tutte le forze sudiste a meno di un mese dalla fine della guerra. grant un anno prima circa. non mi pare che grant, prima di assumere il comando, si fosse interessato più di tanto a quello che avveniva in virginia. d'altro canto, non era cosa che gli competeva.


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