Cottonclads
4 partecipanti
Pagina 1 di 1
Cottonclads
Forse non tutti sanno che oltre che delle Ironclads la marina confederata era dotata anche di cottonclads.
E’ una piccola curiosità, comunque queste imbarcazioni, per lo più usate come trasporti ma che in alcune occasioni hanno anche combattuto qualche scaramuccia, avevano le fiancate protette da balle di cotone grezzo per cercare di diminuire i danni delle cannonate… erano riparazioni efficaci? Pare non molto.
E’ una piccola curiosità, comunque queste imbarcazioni, per lo più usate come trasporti ma che in alcune occasioni hanno anche combattuto qualche scaramuccia, avevano le fiancate protette da balle di cotone grezzo per cercare di diminuire i danni delle cannonate… erano riparazioni efficaci? Pare non molto.
Re: Cottonclads
Interessante.... avevo letto qualcosa del tipo dal Luraghi, ormai uno dei pochi usi utili a cui era destinata l'immensa quantìtà di cotone prodotto.
Meglio che niente
Tenente-colonnello Griffin
Meglio che niente
Tenente-colonnello Griffin
Capt. Patrick M.Griffin- Capitano
- Numero di messaggi : 207
Data d'iscrizione : 31.10.08
Età : 36
Località : Torino
Re: Cottonclads
Capt. Patrick M.Griffin ha scritto:Interessante.... avevo letto qualcosa del tipo dal Luraghi, ormai uno dei pochi usi utili a cui era destinata l'immensa quantìtà di cotone prodotto.
Meglio che niente
Tenente-colonnello Griffin
Beh, piuttosto che lasciarlo lì in attesa che giungessero gli Yankees o di bruciarlo...
George H. Thomas- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 796
Data d'iscrizione : 15.12.08
Età : 36
Località : Camporosso (IM)
Re: Cottonclads
Mentre cercavo informazioni sulla battaglia di Galveston sono spuntate fuori le cottoclads che citava l'amico Niccolò nel suo topic. Fra quello che ho trovato in tre libri ho fatto uno scritto, ecco il risultato:
Cottonclad
Nell’ambito dell’operazione per la riconquista di Galveston, Il comandante generale John Magruder, decise di riorganizzare e rendere più efficace la piccola flotta navale confederata. Innanzitutto occorre dire che in Texas questa era gestita dall’esercito, e a occuparsene il “Texas Marine Department”, a capo di quest’ufficio il maggiore Leon Smith, ex Commodoro della Repubblica texana, e capitano di navi a vapore. Solitamente chiamato commodoro, Smith cercò di recuperare più imbarcazioni possibili, dalle navi a vapore ai battelli fluviali e quindi decise di creare un nuovo tipo di nave. Avrebbe puntato sulla velocità anziché sulla potenza di fuoco, in più sfruttare la risorsa primaria del Sud: il cotone! Questo nuovo tipo di nave sarebbe stata conosciuta come Cottoclad. Queste imbarcazioni erano rivestite nei ponti, nella sala macchine e in generali nei punti vitali, da due o tre strati di balle di cotone compresse, tenute insieme da un’intelaiatura di ferro, queste proteggevano la ciurma, i cecchini e le caldaie dal fuoco nemico. In realtà non era proprio una novità dato che già altre navi usavano mettere le balle di cotone come copertura, ma adesso questa caratteristica divenne capillare, e fu sfruttata per dare alla nave anche una diversa capacità offensiva. Ora si poteva arrivare vicino al nemico praticamente intatte, così queste navi furono dotate di speroni d’acciaio saldati alla prua. Inoltre delle passerelle sospese sui ponti superiori, pronte a essere calate sulle navi vicine per rapidi abbordaggi infatti, altra caratteristica di queste navi era la presenza a bordo dei cosiddetti “Horse Marines”. Queste erano squadre di soldati, pronte all’abbordaggio; poiché questi gruppi erano sempre formati da cavalleggeri, erano appunto chiamati ‘marines a cavallo’. Il loro compagno a quattro zampe era lasciato a terra. L’armamento era leggero, costituito solitamente da uno o due cannoni di piccolo calibro.
Le Cottonclad grazie alla maggiore velocità e manovrabilità riuscivano ad avvicinarsi alle grandi cannoniere nemiche, speronandole, quindi assorbivano senza troppi danni i colpi nemici grazie alle balle di cotone, poi sparavano con i propri pezzi. A questo punto quando la distanza era ridotta i tiratori scelti riparati dal cotone, sparavano sui ponti nemici, il fuoco era così preciso che non erano in molti quelli che riuscivano a sopravvivere sul ponte, ora riducendo la distanza si affiancavano all’avversario, calavano le passerelle che agganciavano la nave e lasciavano il lavoro finale agli Horse Marines che abbordavano la nave. Catturata la nave nemica, questa era portata in acque tranquille. Se possibile questa entrava nel servizio confederato, se non era possibile, era preso tutto il materiale utile, dai cannoni, alle piccole armi munizioni provvigioni etc. trasferiti i prigionieri, la nave veniva affondata o bruciata a prevenire la ricattura da parte del nemico. Il primo gennaio 1863 le cottonclads entrarono in azione la prima volta, due sole di esse affrontarono una squadra navale nemica. La prima nave fu subito colpita e affondò poco più tardi, ma la seconda nave, la CSS Bayou City sconfisse da sola la flotta nemica, una nave fu catturata, una distrutta e molte si arresero durante lo scontro, alla fine del combattimento le superstiti fuggirono e si aggregarono alla fuga anche quelle che avevano issato bandiera bianca e risparmiate dall’avversario.
[img][Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine][/img] [img][Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine][/img]
La foto del comandante della marina texana Leon Smith, mostra la contraddizione del suo incarico. Le navi della marina erano gestite dall’esercito, e lui un maggiore dell’esercito ex capitano navale chiamato commodoro. Indossa una uniforme della marina, ma con sciarpa dell’esercito!
La nave illustrata è la CSS Stonewall Jackson, non era una vera e propria Cottonclad, ma uno dei primi tentativi nel 1862 di proteggere la nave dai colpi nemici tramite balle di cotone.
Salutoni Claudio
Cottonclad
Nell’ambito dell’operazione per la riconquista di Galveston, Il comandante generale John Magruder, decise di riorganizzare e rendere più efficace la piccola flotta navale confederata. Innanzitutto occorre dire che in Texas questa era gestita dall’esercito, e a occuparsene il “Texas Marine Department”, a capo di quest’ufficio il maggiore Leon Smith, ex Commodoro della Repubblica texana, e capitano di navi a vapore. Solitamente chiamato commodoro, Smith cercò di recuperare più imbarcazioni possibili, dalle navi a vapore ai battelli fluviali e quindi decise di creare un nuovo tipo di nave. Avrebbe puntato sulla velocità anziché sulla potenza di fuoco, in più sfruttare la risorsa primaria del Sud: il cotone! Questo nuovo tipo di nave sarebbe stata conosciuta come Cottoclad. Queste imbarcazioni erano rivestite nei ponti, nella sala macchine e in generali nei punti vitali, da due o tre strati di balle di cotone compresse, tenute insieme da un’intelaiatura di ferro, queste proteggevano la ciurma, i cecchini e le caldaie dal fuoco nemico. In realtà non era proprio una novità dato che già altre navi usavano mettere le balle di cotone come copertura, ma adesso questa caratteristica divenne capillare, e fu sfruttata per dare alla nave anche una diversa capacità offensiva. Ora si poteva arrivare vicino al nemico praticamente intatte, così queste navi furono dotate di speroni d’acciaio saldati alla prua. Inoltre delle passerelle sospese sui ponti superiori, pronte a essere calate sulle navi vicine per rapidi abbordaggi infatti, altra caratteristica di queste navi era la presenza a bordo dei cosiddetti “Horse Marines”. Queste erano squadre di soldati, pronte all’abbordaggio; poiché questi gruppi erano sempre formati da cavalleggeri, erano appunto chiamati ‘marines a cavallo’. Il loro compagno a quattro zampe era lasciato a terra. L’armamento era leggero, costituito solitamente da uno o due cannoni di piccolo calibro.
Le Cottonclad grazie alla maggiore velocità e manovrabilità riuscivano ad avvicinarsi alle grandi cannoniere nemiche, speronandole, quindi assorbivano senza troppi danni i colpi nemici grazie alle balle di cotone, poi sparavano con i propri pezzi. A questo punto quando la distanza era ridotta i tiratori scelti riparati dal cotone, sparavano sui ponti nemici, il fuoco era così preciso che non erano in molti quelli che riuscivano a sopravvivere sul ponte, ora riducendo la distanza si affiancavano all’avversario, calavano le passerelle che agganciavano la nave e lasciavano il lavoro finale agli Horse Marines che abbordavano la nave. Catturata la nave nemica, questa era portata in acque tranquille. Se possibile questa entrava nel servizio confederato, se non era possibile, era preso tutto il materiale utile, dai cannoni, alle piccole armi munizioni provvigioni etc. trasferiti i prigionieri, la nave veniva affondata o bruciata a prevenire la ricattura da parte del nemico. Il primo gennaio 1863 le cottonclads entrarono in azione la prima volta, due sole di esse affrontarono una squadra navale nemica. La prima nave fu subito colpita e affondò poco più tardi, ma la seconda nave, la CSS Bayou City sconfisse da sola la flotta nemica, una nave fu catturata, una distrutta e molte si arresero durante lo scontro, alla fine del combattimento le superstiti fuggirono e si aggregarono alla fuga anche quelle che avevano issato bandiera bianca e risparmiate dall’avversario.
[img][Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine][/img] [img][Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine][/img]
La foto del comandante della marina texana Leon Smith, mostra la contraddizione del suo incarico. Le navi della marina erano gestite dall’esercito, e lui un maggiore dell’esercito ex capitano navale chiamato commodoro. Indossa una uniforme della marina, ma con sciarpa dell’esercito!
La nave illustrata è la CSS Stonewall Jackson, non era una vera e propria Cottonclad, ma uno dei primi tentativi nel 1862 di proteggere la nave dai colpi nemici tramite balle di cotone.
Salutoni Claudio
Benjamin F. Cheatham- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 3535
Data d'iscrizione : 04.09.08
Località : Genova
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|