La Guerra Civile Americana 1861-1865
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Truppe di colore nell'esercito Confederato

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Messaggio  Generale Meade Dom 4 Mar 2012 - 20:37

R.E.Lee ha scritto:Afferrato il concetto caro il mio Meade!! Very Happy

Diciamo che entrambe le fazioni usarono e sfruttarono gli uomini di colore come meglio potevano senza riconoscergli alcuna gratificazione....

Ciao
Lee

La paga, anche se in ritardo, le truppe di colore unioniste la presero, e tutta Very Happy ...quelle pochissime truppe confederate...chissà Crying or Very sad

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Messaggio  Banshee Lun 5 Mar 2012 - 13:39

Benjamin F. Cheatham ha scritto:I soldati di colore che combattevano tra le fila confederate non erano migliaia (in media non più di un paio a compagnia) e non erano ufficialmente arruolati, perchè non potevano legalmente. Combatterono non ufficialmente e non risultavano negli elenchi delle varie unità almeno fino a marzo '65. Infatti molti di loro "lottarono" nel dopoguerra per avere una pensione come ex combattenti, dato che non risultava la loro partecipazione al conflitto, e che ottenerono una pensione solo dopo decenni di battaglie legali. Migliaia lo erano se si considerano i non combattenti, ma è indubbio che una piccola percentuale di combattenti confederati era di colore. Lo provano testimonianze unioniste e confederate, Davis e i Governatori Confederati, come abbiamo già discusso a proposito della proposta di Cleburne, non "vedevano" molto bene questa opzione.

Claudio

PS il soldato Jenkins del 9° Kentucky era un mulatto, padre bianco e madre nera, e neppure loro potevano arruolarsi.

Concordo con l'amico Claudio: le cose stavano esattamente in questi termini. Gli ausiliari afroamericani delle armate confederate erano migliaia, i combattenti veri e propri qualche decina o centinaia. Nondimeno i casi furono più di quel che si crederebbe.

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Messaggio  Generale Meade Lun 5 Mar 2012 - 14:36

Banshee ha scritto:
Concordo con l'amico Claudio: le cose stavano esattamente in questi termini. Gli ausiliari afroamericani delle armate confederate erano migliaia, i combattenti veri e propri qualche decina o centinaia. Nondimeno i casi furono più di quel che si crederebbe.

Banshee

Bah...se permetti caro Banshee, da un esperto come te in materia, mi aspettavo di meglio riguardo la storicità degli eventi.

Per "ausiliari" cosa intendi? Migliaia di schiavi volontari e felici di contribuire alla causa, o gente costretta in modo coatto a "contribuire" alla causa della confederazione?

I combattenti di colore erano degli schiavisti che lottavano per i propri privilegi o erano degli eroici uomini di colore che lottavano per la loro patria, indifferenti alle ragioni socio/politiche per cui si scatenò il conflitto?

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Messaggio  Banshee Lun 5 Mar 2012 - 15:50

Generale Meade ha scritto:
Banshee ha scritto:
Concordo con l'amico Claudio: le cose stavano esattamente in questi termini. Gli ausiliari afroamericani delle armate confederate erano migliaia, i combattenti veri e propri qualche decina o centinaia. Nondimeno i casi furono più di quel che si crederebbe.

Banshee

Bah...se permetti caro Banshee, da un esperto come te in materia, mi aspettavo di meglio riguardo la storicità degli eventi.

Per "ausiliari" cosa intendi? Migliaia di schiavi volontari e felici di contribuire alla causa, o gente costretta in modo coatto a "contribuire" alla causa della confederazione?

I combattenti di colore erano degli schiavisti che lottavano per i propri privilegi o erano degli eroici uomini di colore che lottavano per la loro patria, indifferenti alle ragioni socio/politiche per cui si scatenò il conflitto?

Meade


Mi pare di aver già dato ampi riferimenti bibliografici al riguardo. Basta consultare le fonti citate (che sono solo una minima parte). Ma per ripetermi: per ausiliari intendo schiavi che accompagnavano l'armata, che furono migliaia rendendo un notevolissimo servizio alle armate confederate: a Gettysburg furono 6.000/10.000 o molti più secondo altri storici. Erano cuochi, maniscalchi, fabbri, conducenti di carro etc etc. Una parte molto minore combatté persino; qualche decina o centinaia, quasi tutti erano afroamericani liberi. Le motivazioni erano le più varie: erano costretti e obbligati in quanto schiavi per lo più ovviamente, altri lo facevano per motivi utilitaristici pensando di poter guadagnare così la libertà, altri ancora perché legati a rapporti di sincero affetto nei confronti dei loro padroni, altri perché comunque quello era il mondo e la loro nazione-patria: certo la minoranza, ma comunque significativa. Credo vi fosse un insieme di motivazioni molto ampio e liquidare il tutto in base a speculazioni morali pro o anti schiavistiche, è certamente il modo più errato per comprendere quel fenomeno.

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Messaggio  Generale Meade Lun 5 Mar 2012 - 15:59

Banshee ha scritto:
Generale Meade ha scritto:
Banshee ha scritto:
Concordo con l'amico Claudio: le cose stavano esattamente in questi termini. Gli ausiliari afroamericani delle armate confederate erano migliaia, i combattenti veri e propri qualche decina o centinaia. Nondimeno i casi furono più di quel che si crederebbe.

Banshee

Bah...se permetti caro Banshee, da un esperto come te in materia, mi aspettavo di meglio riguardo la storicità degli eventi.

Per "ausiliari" cosa intendi? Migliaia di schiavi volontari e felici di contribuire alla causa, o gente costretta in modo coatto a "contribuire" alla causa della confederazione?

I combattenti di colore erano degli schiavisti che lottavano per i propri privilegi o erano degli eroici uomini di colore che lottavano per la loro patria, indifferenti alle ragioni socio/politiche per cui si scatenò il conflitto?

Meade


Mi pare di aver già dato ampi riferimenti bibliografici al riguardo. Basta consultare le fonti citate (che sono solo una minima parte). Ma per ripetermi: per ausiliari intendo schiavi che accompagnavano l'armata, che furono migliaia rendendo un notevolissimo servizio alle armate confederate: a Gettysburg furono 6.000/10.000 o molti più secondo altri storici. Erano cuochi, maniscalchi, fabbri, conducenti di carro etc etc. Una parte molto minore combatté persino; qualche decina o centinaia, quasi tutti erano afroamericani liberi. Le motivazioni erano le più varie: erano costretti e obbligati in quanto schiavi per lo più ovviamente, altri lo facevano per motivi utilitaristici pensando di poter guadagnare così la libertà, altri ancora perché legati a rapporti di sincero affetto nei confronti dei loro padroni, altri perché comunque quello era il mondo e la loro nazione-patria: certo la minoranza, ma comunque significativa. Credo vi fosse un insieme di motivazioni molto ampio e liquidare il tutto in base a speculazioni morali pro o anti schiavistiche, è certamente il modo più errato per comprendere quel fenomeno.

Banshee

Caro Banshee,

scusa la mia poca attenzione ai tuoi riferimenti e la mia ostinata ottusità, ma ancora non capisco: gli ausiliari a cui tu fai riferimento erano schiavi coatti o erano schiavi talmente felici di contribuire alla loro condizione da chiedere al loro padrone di servire il glorioso esercito confederato?

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Messaggio  Banshee Lun 5 Mar 2012 - 16:29

Come ho già scritto:


Gli schiavi seguivano i loro padroni in guerra. Che ciò facessero volontariamente o meno è difficile da dire: in alcuni casi è provato da testimonianze che si trattasse di volontari felici di servire comunque il loro padrone (cfr. .G. Baylor, “The Army Negro. His affection and fidelity. Master and slave congenial”, in SHSP, XXXI, pp. 365-369).“Io ho ogni diritto di combattere per il mio stato nativo, quanto voi per il vostro” rispose una volta un servo afroamericano distaccato presso il 7° rgt. Va. cav. ad un ufficiale yankee che, stupito, lo interrogava (Cit. in H.C. Blackery, Blacks in Blue and Gray: Afro-American Service in the Civil War, Tuscaloosa, AL: Portals Press, 1973, p.34). Altri, la maggior parte senza dubbio, era costretta dal rapporto di schiavitù che li legava ai loro padroni e quindi non erano volontarii. Altri ancora lo avranno fatto per motivi utilitaristici, sperando di ottenere la libertà. Esisteva un ampio ventaglio di motivazioni: ansia per il futuro, paura e disillusione del mondo nordista che era persino più razzista del meridione sotto molti profili, attaccamento alla famiglia che causava attaccamento allo stato di origine e quindi al Sud, la speranza di un miglioramento della loro condizione se il Sud avesse vinto. Insomma si passava dalla coercizione ad una fedeltà assoluta.

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Messaggio  Benjamin F. Cheatham Lun 5 Mar 2012 - 19:24

Anche fra le armate dell'Unione il numero di neri fra i non combattenti era alto. Escludendo i soldati di colore dei vari reggimenti dell'Africa Corps (che erano più o meno regolarmente pagati), moltissimi erano i servi di ufficiali che seguivano il loro Datore di lavoro sul campo, facendo cuochi, camerieri, barbieri etc. Ignoro in questo caso se i fedeli aiutanti degli ufficiali Nordisti erano pagati oppure stavano solo per vitto e alloggio.

Claudio
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Messaggio  Generale Meade Lun 5 Mar 2012 - 20:55

Banshee ha scritto:Come ho già scritto:


Gli schiavi seguivano i loro padroni in guerra. Che ciò facessero volontariamente o meno è difficile da dire: in alcuni casi è provato da testimonianze che si trattasse di volontari felici di servire comunque il loro padrone (cfr. .G. Baylor, “The Army Negro. His affection and fidelity. Master and slave congenial”, in SHSP, XXXI, pp. 365-369).“Io ho ogni diritto di combattere per il mio stato nativo, quanto voi per il vostro” rispose una volta un servo afroamericano distaccato presso il 7° rgt. Va. cav. ad un ufficiale yankee che, stupito, lo interrogava (Cit. in H.C. Blackery, Blacks in Blue and Gray: Afro-American Service in the Civil War, Tuscaloosa, AL: Portals Press, 1973, p.34). Altri, la maggior parte senza dubbio, era costretta dal rapporto di schiavitù che li legava ai loro padroni e quindi non erano volontarii. Altri ancora lo avranno fatto per motivi utilitaristici, sperando di ottenere la libertà. Esisteva un ampio ventaglio di motivazioni: ansia per il futuro, paura e disillusione del mondo nordista che era persino più razzista del meridione sotto molti profili, attaccamento alla famiglia che causava attaccamento allo stato di origine e quindi al Sud, la speranza di un miglioramento della loro condizione se il Sud avesse vinto. Insomma si passava dalla coercizione ad una fedeltà assoluta.

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Benjamin F. Cheatham ha scritto:Anche fra le armate dell'Unione il numero di neri fra i non combattenti era alto. Escludendo i soldati di colore dei vari reggimenti dell'Africa Corps (che erano più o meno regolarmente pagati), moltissimi erano i servi di ufficiali che seguivano il loro Datore di lavoro sul campo, facendo cuochi, camerieri, barbieri etc. Ignoro in questo caso se i fedeli aiutanti degli ufficiali Nordisti erano pagati oppure stavano solo per vitto e alloggio.

Claudio

Perlomeno si è scoperto che almeno un uomo di colore, servo afroamericano, su tre milioni e mezzo di schiavi, era contento della sua condizione. Citare 8.000 sino a 25.000 uomini di colore ausiliari dei confederati, sembrava una anomalia. Si è scoperto finalmente il reale motivo, o meglio, i vari motivi, di tale compartecipazione.
Lo stesso dicasi per gli "ausiliari" degli Yankee.

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Messaggio  Banshee Mar 6 Mar 2012 - 9:21

Ovvio che quella che ho riportato è solo una testimonianza. Ve ne sono altre in tal senso, anche se la documentazione ovviamente non è molto vasta data la peculiarità del soggetto. Chi volesse approfondire il problema non ha che da consultare il saggio curato da R.Rollins già citato e che si occupa specificamente del ruolo ricoperto dagli afroamericani nell'esercito confederato. Il quandor generale che emerge è molto variegato: accanto alla coercizione, scopriamo che molti ausiliari di colore erano volontari che credevano nella causa sudista. Insomma l'idea che gli schiavi fossero obtorto collo costretti a servire o aiutare le armate confederate sembra possa essere rivista. Applicare tout court schemi di pensiero moderni di natura morale, invocando concetti (in granparte astratti per l'epoca) come quello della libertà o della bontà della causa antischiavista non pare davvero il modo migliore per comprendere le motivazioni che spinsero un buon numero di afroamericani a prendere le armi o a collaborare con la Confederazione. Il mondo sudista in definitiva per quanto imperfetto o ingiusto si possa ritenere, costituiva il loro mondo, la loro terra. Spesso disillusi dal contatto con i ricchi bottegai e industriali del Nord, che li consideravano poco più che semplice manodopera da impiegare a basso costo ma da disprezzare sul piano morale e intellettuale, incerti sull’atteggiamento da assumere e preoccupati per i loro affetti più immediati, per molti di loro parve naturale difendere quel poco che possedevano.

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Messaggio  Generale Meade Mar 6 Mar 2012 - 13:48

Banshee ha scritto:Ovvio che quella che ho riportato è solo una testimonianza. Ve ne sono altre in tal senso, anche se la documentazione ovviamente non è molto vasta data la peculiarità del soggetto. Chi volesse approfondire il problema non ha che da consultare il saggio curato da R.Rollins già citato e che si occupa specificamente del ruolo ricoperto dagli afroamericani nell'esercito confederato. Il quandor generale che emerge è molto variegato: accanto alla coercizione, scopriamo che molti ausiliari di colore erano volontari che credevano nella causa sudista. Insomma l'idea che gli schiavi fossero obtorto collo costretti a servire o aiutare le armate confederate sembra possa essere rivista. Applicare tout court schemi di pensiero moderni di natura morale, invocando concetti (in granparte astratti per l'epoca) come quello della libertà o della bontà della causa antischiavista non pare davvero il modo migliore per comprendere le motivazioni che spinsero un buon numero di afroamericani a prendere le armi o a collaborare con la Confederazione. Il mondo sudista in definitiva per quanto imperfetto o ingiusto si possa ritenere, costituiva il loro mondo, la loro terra. Spesso disillusi dal contatto con i ricchi bottegai e industriali del Nord, che li consideravano poco più che semplice manodopera da impiegare a basso costo ma da disprezzare sul piano morale e intellettuale, incerti sull’atteggiamento da assumere e preoccupati per i loro affetti più immediati, per molti di loro parve naturale difendere quel poco che possedevano.

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Se qualcuno avesse detto ai pochi che presero le armi, o agli illusi collaborazionisti che credevano nella causa sudista scratch, che manco esistevano negli elenchi degli arruolati, probabilmente quelle armi che impugnavano le avrebbero rivolte contro i loro "beniamini".

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Messaggio  Banshee Mar 6 Mar 2012 - 14:20

A dir la verità erano perfettamente consapevoli di non essere inseriti nei registri degli effettivi. Quanto alle illusioni, non credo che coloro che militarono nelle U.S. Coloured Troops abbiano avuto un riscontro molto maggiore. Resta il fatto che il fenomeno degli schiavi che militarono dalla parte dei loro padroni è molto maggiore di quel che si creda e viene spesso taciuto.

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Messaggio  Generale Meade Mar 6 Mar 2012 - 14:27

Banshee ha scritto:A dir la verità erano perfettamente consapevoli di non essere inseriti nei registri degli effettivi. Quanto alle illusioni, non credo che coloro che militarono nelle U.S. Coloured Troops abbiano avuto un riscontro molto maggiore. Resta il fatto che il fenomeno degli schiavi che militarono dalla parte dei loro padroni è molto maggiore di quel che si creda e viene spesso taciuto.

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Con che faccia chiedevano allora la pensione se si erano immolati gratuitamente per la "patria"? Le truppe "reali" di colore unioniste, dai e dai, ebbero sia la paga che la pensione. Se i sudisti si vergognavano di avere nei loro ranghi uomini di colore e stettero zitti, i loro "ausiliari" di colore commisero pertanto un grave errore.

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Messaggio  Benjamin F. Cheatham Mar 6 Mar 2012 - 18:18

Una contraddizione della Confederazione che non ho mai capito è che mentre nell'Esercito i neri non poterono arruolarsi, in Marina era permesso, anche se il numero non poteva essere più del 5% del totale dell'equipaggio. scratch

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Messaggio  Generale Meade Mar 6 Mar 2012 - 18:51

Benjamin F. Cheatham ha scritto:Una contraddizione della Confederazione che non ho mai capito è che mentre nell'Esercito i neri non poterono arruolarsi, in Marina era permesso, anche se il numero non poteva essere più del 5% del totale dell'equipaggio. scratch

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Trovare una foto di un marinaio confederato di colore sarebbe il massimo Idea

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Messaggio  Banshee Mar 6 Mar 2012 - 19:07

Generale Meade ha scritto:
Banshee ha scritto:A dir la verità erano perfettamente consapevoli di non essere inseriti nei registri degli effettivi. Quanto alle illusioni, non credo che coloro che militarono nelle U.S. Coloured Troops abbiano avuto un riscontro molto maggiore. Resta il fatto che il fenomeno degli schiavi che militarono dalla parte dei loro padroni è molto maggiore di quel che si creda e viene spesso taciuto.

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Con che faccia chiedevano allora la pensione se si erano immolati gratuitamente per la "patria"? Le truppe "reali" di colore unioniste, dai e dai, ebbero sia la paga che la pensione. Se i sudisti si vergognavano di avere nei loro ranghi uomini di colore e stettero zitti, i loro "ausiliari" di colore commisero pertanto un grave errore.

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Semplicemente, credo, molti degli schiavi o dei liberi afroamericani, avranno combattuto per motivi ideali. Non sempre cioé era l'opportunismo a guidarli, sicché la paga o il fatto di essere inseriti negli organici era un motivo secondario.
Errore o meno, ciò che stupisce, infatti, è la quantità delle notizie e degli episodi riguardanti il ruolo svolto dagli afroamericani nelle armate della Confederazione.
Già all'indomani dello scoppio della guerra, abbiamo notizia di:
- A Nashville, Tennessee una compagnia di negri liberi offrì il loro servizio come combattenti e la milizia locale li accettò.
- A settembre parecchie centinaia di afroamericani liberi marciarono per Memphis, urlando e cantando come fossero un'unità organica e chiedendo di essere arruolati.
- Una compagnia di negri fu formata ad Augusta, Georgia e furono inviati nel 3° e 4° reggimento Georgia Infantry.
- Due compagnie di schiavi negri furono formate a Ft. Smith Arkansas; senza armi si dichiararono pronti a combattere " per i loro padroni e le loro case".
- In Virginia, come già ricordato 300 si prestarono per servire nelle battrie costiere; 70 a Lynchburg; decine a Richmond e Petersburg.
Secondo le stime di Arthur W.Bergeron Jr, il più illustre storico e accademico degli eventi in Louisiana durante la GCA, circa 3.000 tra schiavi e liberi provenienti dal solo stato della Louisiana, militarono come combattenti in varie unità confederate.
Nei reggimenti del Tennessee le domande di pensione di guerra da parte di afroamericani furono circa 200 . Il che induce a pensare che non meno di 500-600 abbiano combattuto per lo stato.
Pare che il fenomeno fosse così diffuso che Samuel Cooper nel 1862 inviò una circolare a tutti i reggimenti, per sapere con precisone nominativi e quantità dei negri che combattevano senza essre registrati.
Altro che pochi casi isolati! Anzi i soldati negri erano particolarente temuti come cecchini, tanto che nello stesso assalto di Fort Wagner, i soldati del 54° Mass. notarono con stupore che un cecchino negro sparava con precisione terrificante dagli spalti. Un altro episodio famoso fu quello di un servo di colore che uccise da solo 4 soldati yankees in pennsylavnia.
Addirittura un gruppo di schiavi confederati al seguito dell'armata, nel 1863 condusse un raid notturno in un campo militare nordista catturando ben 20 negri arruolati dai settentrionali. Troppo numerosi i casi per essere qui citati di schiavi che dimostrarono devozione e coraggio persino superiore a quello dei bianchi confederati. Famoso è l'episodio di quello schiavo che rifiutò di sottoscrivere un giuramento di fedeltà all'unione a differenza del proprio padrone, un ufficiale confederato catturato. Tornato nel Sud, a chi lo interrogasse rispondeva che "il mio padrone non ha principi morali".
Coomplessivamente si calcola che non meno di 600.000 schiavi abbiano contribuito come ausiliari, manodopera e combattenti veri e propri alle fortune militari della Confederazione vale a dire circa il 30% degli schiavi di sesso maschile presenti nel Sud.
Dei circa 190.000 negri liberi presenti nel Sud allo scoppio della confederazione, 65.000 si arruolarono, combatterono o diedero il loro ausilio come cuochi, conduttori di carri, armaioli, fabbri, maniscalchi. Regolarmente retribuiti. Forse il caso più noto è quello del servo personale di Jackson, Jim Lewis, che accompagnò il grande generale confederato in ogni campagna e che alla morte ebbe l'onore di guidare il corteo funebre montando il cavallo personale di Jackson.
In defintiva la quantità degli episodi e dei numeri credo debba far riflettere su certe illusioni moralistiche dei cd. liberatori nordisti.

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Messaggio  Benjamin F. Cheatham Mar 6 Mar 2012 - 20:06

Posto una lista di colored men trovata su internet, non è frutto delle mie ricerche. Il primo della lista Moses Dallas, che in molti Siti è definito ufficiale, in realtà era un sottufficiale.

The Confederate States Navy

The Savannah Squadron

CSN Skilled pilots on Confederate gunboats were well paid ($80 to $100 per month) and held an officers rank, albeit without the authority. One such pilot was Moses Dallas, who served with the Savannah Squadron from 1862 to 1864. A letter from the Savannah Squadron Commander to the Secretary of the Navy gives us a small glimpse: "I have also been compelled to increase the pay of Moses Dallas from $80 to $100 per month in order to retain him. He is a colored pilot and is considered the best inland pilot on the coast."

Moses Dallas was on the expedition that captured the Federal gunboat USS Water Witch on the rainy night of June 3-4, 1864. He was among six Confederates killed in action during the firefight that erupted as they boarded the ship. Another black man identified as "Ben" (Newell?) piloted the captured vessel.

While the Confederate government purchased a casket for Moses Dallas and paid his funeral expenses, his story refused to die. A rumor has persisted that Dallas didn’t die – that the foregoing was a cover-up story to hide the fact that he faked his death, then defected to the Union Navy. Truth may very well be stranger than fiction: There were actually two men in that part of the country with the name, Moses Dallas. The Confederate Pilot, Moses Dallas was from St. Marys, Georgia. The Moses Dallas who joined the Federal Navy was from Jacksonville, Florida.

CSN Edward W. Walden was enlisted (shipped) by Moses Dallas (see above) and served as a Landsman aboard the CSS Savannah.

CSN Another pilot who was considered outstanding in his profession was William "Billy" Bugg. He served aboard both the CSS Isondiga and CSS Sampson at Savannah.

CSN Randall Polk was a Landsman aboard the ironclad ram, CSS Georgia (used as a floating battery). He served aboard her from September, 1861 until December 21, 1864, when she was destroyed to avoid capture by Sherman’s army.

CSN James Duncan Moore enlisted in the C.S. Navy on September 1, 1864. He served with Randall Polk aboard the floating battery, CSS Georgia.

CSN Aboard the CSS Macon, Charles B. Stiles served as a Landsman and George Snowden, served as a 1st Class Cabin Boy.

The James River Squadron

CSN Robert Cole was assigned to the CSS Patrick Henry. He was a slave owned by Confederate President, Jefferson Davis.

CSN James Price served with the James River Squadron.

CSN David Green and Henry Leonard also served with the James River Squadron. They were transferred from Drewry’s Bluff (a C.S. Marine and Navy base located approximately eight miles down river from Richmond, Virginia) to the ironclad, CSS Virginia II at Richmond. Green and Leonard served as Landsmen aboard this vessel.

The Wilmington Squadron

CSN Benjamin H. Gray was a twelve-year-old youth who enlisted in the C.S. Navy at Wilmington, North Carolina. He saw combat as a Powder Boy on the famous ironclad, CSS Albermarle. As a Powder Boy, his job was to carry bags of gunpowder from the magazine below to the gun deck.

In June 1917, while a resident of Bertie County NC, Gray applied for a Confederate Pension from North Carolina. It was approved the following month. After his death in 1924, his widow, Margaret was granted a pension based upon his service.

Confederate Raiders

CSN There were at least two black seamen who served on the raider, CSS Shenandoah, one of whom was named Edward Weeks.

CSN In addition to Marine, W.S. Lewis (described above), Sailor David White served on the famous raider, CSS Alabama. White went down with his ship after doing battle with the USS Kearsarge off the coast of Cherbourg, France on June 19, 1864. A photo exists of several crewmen aboard the Alabama that includes an unidentified black sailor. This man may, or may not be David White. So there is a possibility of a third black crewman serving aboard this ship.

The Charleston Squadron

CSN Johnny Robinson enlisted in the C.S. Navy in early 1863 and served aboard the ironclad warship, CSS Chicora. He was discharged when found to be a runaway slave.

CSN There were three other blacks regularly enlisted on the Chicora. These men were free before the war and enlisted early on. They were, Charles Cleaper (also spelled, Charley Cleaper and Chas. Cleoper), James Hicks and Joe Johnson.

When Charleston was evacuated towards the end of the war, navy and marine personnel withdrew to Drewry’s Bluff, Virginia (described above). Drewry’s was also the site of the Confederate States Naval Academy.

Marine Brigade

At Drewry’s Bluff, Cleaper, Hicks, Johnson and the other men of the Charleston Squadron joined with remnants of the Wilmington (NC) Squadron and Virginia based personnel to form a combat unit that has come to be known as "Tucker’s Brigade" after it’s commander, Commodore John R. Tucker. The terms "Marine Brigade" and "Naval Brigade" are also used interchangeably in identifying this unit.

Tucker’s Brigade was assigned to the rear guard of Robert E. Lee’s Army of Northern Virginia during their withdrawal from the Richmond/Petersburg line which began April 2, 1865. Four days later, the Federal army intercepted and cut off the rear of Lee’s army. This resulted in the Battle of Sayler’s Creek.

During the battle, Tucker’s Brigade was the only Confederate unit that didn’t break under the first Federal charge. After repulsing the charge, the Brigade – numbering 300 to 400 men, was then surrounded by six Union divisions. Rather than surrender, Tucker counterattacked, smashing the 37th Massachusetts Infantry into fragments and tearing into the 2nd Rhode Island in hand to hand combat.

Withdrawing to a wooded pocket, the unit repulsed several more Federal attacks. The performance of Tucker’s Brigade was so intense and the damage they inflicted so devastating, that the Federal generals estimated the "Marine Brigade" to number some 2,000 men.

Tucker was ultimately talked into surrendering towards the end of the day, but many of his men escaped to rejoin the Army of Northern Virginia. Sayler’s Creek occurred three days before Lee’s surrender at Appomattox Court House.

Cleaper, Hicks and Johnson were among those who managed to escape and were with the remnants of Tucker’s Brigade when Lee surrendered. The surrender roll lists their ranks as "Private." Sailors captured during land-based operations were often listed as "private."

Claudio



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Messaggio  Banshee Mar 6 Mar 2012 - 20:09

Eccellente ricerca caro Claudio.

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Messaggio  Generale Meade Mer 7 Mar 2012 - 9:43

Banshee ha scritto:

Semplicemente, credo, molti degli schiavi o dei liberi afroamericani, avranno combattuto per motivi ideali. Non sempre cioé era l'opportunismo a guidarli, sicché la paga o il fatto di essere inseriti negli organici era un motivo secondario.
Errore o meno, ciò che stupisce, infatti, è la quantità delle notizie e degli episodi riguardanti il ruolo svolto dagli afroamericani nelle armate della Confederazione.
Già all'indomani dello scoppio della guerra, abbiamo notizia di:
- A Nashville, Tennessee una compagnia di negri liberi offrì il loro servizio come combattenti e la milizia locale li accettò.
- A settembre parecchie centinaia di afroamericani liberi marciarono per Memphis, urlando e cantando come fossero un'unità organica e chiedendo di essere arruolati.
- Una compagnia di negri fu formata ad Augusta, Georgia e furono inviati nel 3° e 4° reggimento Georgia Infantry.
- Due compagnie di schiavi negri furono formate a Ft. Smith Arkansas; senza armi si dichiararono pronti a combattere " per i loro padroni e le loro case".
- In Virginia, come già ricordato 300 si prestarono per servire nelle battrie costiere; 70 a Lynchburg; decine a Richmond e Petersburg.
Secondo le stime di Arthur W.Bergeron Jr, il più illustre storico e accademico degli eventi in Louisiana durante la GCA, circa 3.000 tra schiavi e liberi provenienti dal solo stato della Louisiana, militarono come combattenti in varie unità confederate.
Nei reggimenti del Tennessee le domande di pensione di guerra da parte di afroamericani furono circa 200 . Il che induce a pensare che non meno di 500-600 abbiano combattuto per lo stato.
Pare che il fenomeno fosse così diffuso che Samuel Cooper nel 1862 inviò una circolare a tutti i reggimenti, per sapere con precisone nominativi e quantità dei negri che combattevano senza essre registrati.
Altro che pochi casi isolati! Anzi i soldati negri erano particolarente temuti come cecchini, tanto che nello stesso assalto di Fort Wagner, i soldati del 54° Mass. notarono con stupore che un cecchino negro sparava con precisione terrificante dagli spalti. Un altro episodio famoso fu quello di un servo di colore che uccise da solo 4 soldati yankees in pennsylavnia.
Addirittura un gruppo di schiavi confederati al seguito dell'armata, nel 1863 condusse un raid notturno in un campo militare nordista catturando ben 20 negri arruolati dai settentrionali. Troppo numerosi i casi per essere qui citati di schiavi che dimostrarono devozione e coraggio persino superiore a quello dei bianchi confederati. Famoso è l'episodio di quello schiavo che rifiutò di sottoscrivere un giuramento di fedeltà all'unione a differenza del proprio padrone, un ufficiale confederato catturato. Tornato nel Sud, a chi lo interrogasse rispondeva che "il mio padrone non ha principi morali".
Coomplessivamente si calcola che non meno di 600.000 schiavi abbiano contribuito come ausiliari, manodopera e combattenti veri e propri alle fortune militari della Confederazione vale a dire circa il 30% degli schiavi di sesso maschile presenti nel Sud.
Dei circa 190.000 negri liberi presenti nel Sud allo scoppio della confederazione, 65.000 si arruolarono, combatterono o diedero il loro ausilio come cuochi, conduttori di carri, armaioli, fabbri, maniscalchi. Regolarmente retribuiti. Forse il caso più noto è quello del servo personale di Jackson, Jim Lewis, che accompagnò il grande generale confederato in ogni campagna e che alla morte ebbe l'onore di guidare il corteo funebre montando il cavallo personale di Jackson.
In defintiva la quantità degli episodi e dei numeri credo debba far riflettere su certe illusioni moralistiche dei cd. liberatori nordisti.

Banshee

Che notizie!!! Altro che 25.000 "ausiliari". Ora sono arrivati a ben "600.000" Shocked.
Questa sì che è storia. cheers cheers cheers

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Messaggio  Banshee Mer 7 Mar 2012 - 11:30

Esattamente. Storia e notizie per tutti gli appassionati della GCA. La stima è del noto storico e docente universitario (di origine afroamericana) Ervin L. Jordan Jr., in un articolo pubblicato sul Richmond Times Dispatch del 5 novembre 1990, pp. 1 e 7. Aggiungo per tua informazione che Ervin Jordan Jr. è considerata la massima autorità in materia, avendo pubblicato numerosi libri e articoli sulla questione. Del resto mi pare una stima più che logica, considerato che essa corrisponde al 30% dell'itera popolazione maschile afroamericana presente nella Confederazione. Certo, se uno leggesse con più attenzione, non confonderebbe i 25.000 ausiliari di colore dell'ANV a Gettysburg (come avevo specificamente sottolineato) con i 600.000 ausiliari afroamericani nell'intero Sud nell'arco di quattro anni: ma ho l'impressione che sia chiedere troppo. Laughing

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Messaggio  Generale Meade Mer 7 Mar 2012 - 13:04

Esatto!!!
Sia chiedere troppo al buon senso. Di questo passo la storiografia revisionista della "Lost Cause" (in base al NULLA), scriverà che gli schiavi del Sud erano contenti della loro condizione e la guerra scoppiò perchè gli abolizionisti del Nord volevano liberali della loro "paternalistica" condizione. Basta avere un pò di faccia tosta e i conti poi, dai e dai... tornano Exclamation

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Messaggio  Banshee Mer 7 Mar 2012 - 13:29

Con tutto il rispetto, in assenza di dati contrari e opinioni argomentate, direi che quanto riferito dallo storico Ervin Jordan (che, mi spiace deluderti, non è affatto uno studioso appartenente alla corrente della Lost Cause, essendo peraltro afroamericano) credo abbia un poco più di valore Laughing . Non che io mi faccia impressionare dai titoli accademici, sia ben inteso, essendo più che convinto che si possano condurre ottime ricerche storiografiche anche in assenza di una specifica preparazione (come mi pare risulti dagli ottimi interventi degli utenti del nostro Forum). Ma, appunto, purché ci si basi su dati, fatti, episodi, documenti e testimonianze. Quanto al nulla, lascio giudicare come sempre i nostri lettori su chi si basi su personali opinioni sic et simpliciter e chi, invece, tenti di argomentare ponendo alla base dei propri interventi la necessaria documentazione di supporto.

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Messaggio  Generale Meade Mer 7 Mar 2012 - 14:10

Banshee ha scritto:Con tutto il rispetto, in assenza di dati contrari e opinioni argomentate, direi che quanto riferito dallo storico Ervin Jordan (che, mi spiace deluderti, non è affatto uno studioso appartenente alla corrente della Lost Cause, essendo peraltro afroamericano) credo abbia un poco più di valore Laughing . Non che io mi faccia impressionare dai titoli accademici, sia ben inteso, essendo più che convinto che si possano condurre ottime ricerche storiografiche anche in assenza di una specifica preparazione (come mi pare risulti dagli ottimi interventi degli utenti del nostro Forum). Ma, appunto, purché ci si basi su dati, fatti, episodi, documenti e testimonianze. Quanto al nulla, lascio giudicare come sempre i nostri lettori su chi si basi su personali opinioni sic et simpliciter e chi, invece, tenti di argomentare ponendo alla base dei propri interventi la necessaria documentazione di supporto.

Banshee

Caro Banshee,

Io non giudico le persone in base alla loro appartenenza etnica, quindi se un afroamericano scrive cose che non sono supportate da prove, ripeto, prove concrete che significano: episodi, documenti e testimonianze, non vedo perchè debba essere credibile solo perchè è afroamericano.

In base a quello che scrivi tu:
Banshee ha scritto:


P.S. La litografia è un disegno del 1863 riprodotto in G.S.Boritt (a cura di) The Gettysburg nobody knows, Oxford, 1999 p.3. Ovviamente il nome del soldato afroamericano non è riportato, ma esso è chiaramente visibile in mezzo alle truppe che sfilavano. E' una litografia molto nota, peraltro.

un disegno sarebbe una prova, mentre io lo ritengo solamente un semplice disegno. Al massimo, con tutta la buona volontà, sarebbe un indizio. Le Prove e tutto il resto sono ben altra cosa...
Se vuoi ti posto litografie e disegni di uomini di colore che frustano schiavi in Usa nell'800. Devo credere per questo che era uno di costoro che sparava al 54°Mass. a Fort Wagner?

Ps. a proposito, visto che parli di rispetto, ti risparmio la faccina gaudente.

Ciao

Meade

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Messaggio  Banshee Mer 7 Mar 2012 - 14:47

Generale Meade ha scritto:
Banshee ha scritto:Con tutto il rispetto, in assenza di dati contrari e opinioni argomentate, direi che quanto riferito dallo storico Ervin Jordan (che, mi spiace deluderti, non è affatto uno studioso appartenente alla corrente della Lost Cause, essendo peraltro afroamericano) credo abbia un poco più di valore Laughing . Non che io mi faccia impressionare dai titoli accademici, sia ben inteso, essendo più che convinto che si possano condurre ottime ricerche storiografiche anche in assenza di una specifica preparazione (come mi pare risulti dagli ottimi interventi degli utenti del nostro Forum). Ma, appunto, purché ci si basi su dati, fatti, episodi, documenti e testimonianze. Quanto al nulla, lascio giudicare come sempre i nostri lettori su chi si basi su personali opinioni sic et simpliciter e chi, invece, tenti di argomentare ponendo alla base dei propri interventi la necessaria documentazione di supporto.

Banshee

Caro Banshee,

Io non giudico le persone in base alla loro appartenenza etnica, quindi se un afroamericano scrive cose che non sono supportate da prove, ripeto, prove concrete che significano, episodi, documenti e testimonianze, non vedo perchè debba essere credibile solo perchè e afroamericano.

In base a quello che scrivi tu:
Banshee ha scritto:


P.S. La litografia è un disegno del 1863 riprodotto in G.S.Boritt (a cura di) The Gettysburg nobody knows, Oxford, 1999 p.3. Ovviamente il nome del soldato afroamericano non è riportato, ma esso è chiaramente visibile in mezzo alle truppe che sfilavano. E' una litografia molto nota, peraltro.

un disegno sarebbe una prova, mentre io lo ritengo solamente un semplice disegno. Al massimo, con tutta la buona volontà, sarebbe un indizio. Le Prove e tutto il resto sono ben altra cosa...
Se vuoi ti posto litografie e disegni di uomini di colore che frustano schiavi in Usa nell'800. Devo credere per questo che era uno di costoro che sparava al 54°Mass. a Fort Wagner?

Ps. a proposito, visto che parli di rispetto, ti risparmio la faccina gaudente.

Ciao

Meade



Penso che dovresti girare le tue perplessità al Prof. Ervin Jordan presso l'UVC (University Virginia Central). Io mi limito a citare i risultati delle sue ricerche. Ma se tu hai diversi dati e fonti, credo che saremmo tutti felici di leggerli. In fondo lo scopo del nostro Forum è proprio questo. Aspettiamo quindi con fiducia dati e fonti diverse.
Quanto alle prove credo di averne già date a sufficienza e su numerosi questioni, dando i relativi riferimenti che ciascuno può controllare. Ma visto che chiedi ulteriori lumi, ti accontento volentieri. Iniziamo con la litografia, che sembra preoccuparti molto. Il problema è che la veridicità di quella litografia è confermata da numerose testimonianze e prove. Un reporter del New York Herald scrisse che il 1° luglio 1863 nlle vicinanze di Gettysburg fu catturato un gruppo di soldati armati tra cui numerosi negri armati "Fra i prigionieri ribelli che marciarono attraverso Gettysburg furono visti sette negri in uniforme e completamente equipaggiati come soldati" (cfr. G. A Coco, On the Bloodstained Field of Gettysburg, Gettysburg: Thomas Publications, 1989, pp. 16-17).
Non solo. Sappiamo addirittura i nomi e cognomi di due soldati afroamericani presenti a Gettysburg:
Charles F. Lutz, compagnia F, 8° Lousiana
William Colen Rovels 21° North Carolina
E ancora, l'ufficiale brittanico colonello A. Fremantle distaccato preso il comando confederato (si vede pure nel film "Gettysburg") nel proprio diario scrisse di aver assistito ad un colloquio tra Longstreet e un soldato negro che portava il fucile (The Fremantle Diary, Boston, Little and Brown 1954 p.225)
Nulla di più probabile che la litografia si riferisse ad uno di questi soggetti. In realtà come ho già detto non credo che si possano stimare a meno di qualche migliaio i negri combattenti (e ho dato più sopra le cifre per la Louisiana di un altro storico; anche lui della Lost Cause?).

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Messaggio  Generale Meade Mer 7 Mar 2012 - 15:31

Caro Banshee,

se riporti delle cose, dimostralo tu, in base alle tue ricerche, non in base a dati e fonti non dimostrate e supportate da prove non concrete. Gli afroamericani "contrabband" sono stati presi per innumerevoli volte come dei combattenti in armi confederati. Esiste anche una foto che puoi trovare nel forum. Le prove vere e concrete son ben altra cosa, e ti assicuro che, al momento, non esisistono. Ripeto, NON ESISTONO. Cita il documento o il libro che tratta dei 7 prigionieri con il loro nome e conome e se erano o no iscritti regolarmente nell'esercito confederato. Se vuoi affermare che uomini di colore furono arruolati tra le fila confederate, fai pure, ma dimostralo con prove e documentazioni reali (Nomi e Cognomi, foto, liste di arruolamento confederate, prigionieri VERI rilevati dall'esercito unionista, ecc.). Si sta parlando si esseri umani che, sia pur pochi, una traccia reale e concreta della loro esistenza e del loro operato devono pur averla lasciata.

Cosa vuol dire:
Banshee ha scritto:
Non solo. Sappiamo addirittura i nomi e cognomi di due soldati afroamericani presenti a Gettysburg:
Charles F. Lutz, compagnia F, 8° Lousiana
William Colen Rovels 21° North Carolina
Banshee

Lo sai tu e chi altri? Dove lo hai letto? E' affidabile chi lo ha scritto? Dove è la prova che fossero degli uomini di colore?
Riguardo la testimonianza dell'ufficiale inglese, quell'uomo di colore poteva benissimo tenere il fucile del suo padrone. Dove è la prova che fosse un soldato di colore confederato? Tutto si basa su "sappiamo", "ha detto", "ha visto", ma le prove dove sono?

Meade





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Messaggio  Banshee Mer 7 Mar 2012 - 16:18

Generale Meade ha scritto:Caro Banshee,

se riporti delle cose, dimostralo tu, in base alle tue ricerche, non in base a dati e fonti non dimostrate e supportate da prove non concrete. Gli afroamericani "contrabband" sono stati presi per innumerevoli volte come dei combattenti in armi confederati. Esiste anche una foto che puoi trovare nel forum. Le prove vere e concrete son ben altra cosa, e ti assicuro che, al momento, non esisistono. Ripeto, NON ESISTONO. Cita il documento o il libro che tratta dei 7 prigionieri con il loro nome e conome e se erano o no iscritti regolarmente nell'esercito confederato. Se vuoi affermare che uomini di colore furono arruolati tra le fila confederate, fai pure, ma dimostralo con prove e documentazioni reali (Nomi e Cognomi, foto, liste di arruolamento confederate, prigionieri VERI rilevati dall'esercito unionista, ecc.). Si sta parlando si esseri umani che, sia pur pochi, una traccia reale e concreta della loro esistenza e del loro operato devono pur averla lasciata.

Cosa vuol dire:
Banshee ha scritto:
Non solo. Sappiamo addirittura i nomi e cognomi di due soldati afroamericani presenti a Gettysburg:
Charles F. Lutz, compagnia F, 8° Lousiana
William Colen Rovels 21° North Carolina
Banshee

Lo sai tu e chi altri? Dove lo hai letto? E' affidabile chi lo ha scritto? Dove è la prova che fossero degli uomini di colore?
Riguardo la testimonianza dell'ufficiale inglese, quell'uomo di colore poteva benissimo tenere il fucile del suo padrone. Dove è la prova che fosse un soldato di colore confederato? Tutto si basa su "sappiamo", "ha detto", "ha visto", ma le prove dove sono?

Meade






Sono un pò stupito, a dir la verità. Mentre esistono decine di nomi e cognomi di ex soldati confederati di colore che combatterono in numerosi reggimenti e che diedero il loro contributo alla causa sudista senza essere né pagati né inseriti nei registri ufficiali giacché una legge espressamente lo proibiva, e che dopo la guerra chiesero di ricevere la pensione di guerra (come ha ricordato il nostro Cheatam) ed esistono foto (che sono state anch'esse inserite in questa discussione) si nega ancora che siano esistiti combattenti afroamericani nell'esercito confederato. Eppure non c'è storico che neghi questa circostanza. Non uno. Si può discutere sul numero, ma nessuno ha mai messo in discussione un fatto che è abbondantamente accertato. E vabbè. Vediamo di risolvere anche queste perplessità. A dir il vero la cosa migliore sarebbe che tu acquistassi il libro Black Southerners in Gray (a cura di Richard Rollins, Rank and File Publications, Redondo Beach, CA, 1994) che contiene 6 saggi sulla questione, in modo da poter scrivere ai rispettivi autori contestando le loro ricerche. In detto libro si riporta quanto segue (pp. 134-135):
- Charles F. Lutz, figlio di un bianco e di una serva afroamericana si arruolò nella compagnia F, 8° Louisiana nel 1861, combattendo nella campagna dei 7 giorni, manassas 2, sharpsburg, Fredericksburg. Fu catturato a Chancellorsville, e rilasciato dopo due settimane proprio perchè di colore, ma tornò con l'ANV e combattè a Getysburg ove fu ferito al braccio sinistro mentre caricava sulla Cemetery Hill il 2 luglio insieme alla brigata Hays. Catturato, tornò in Virginia e nel 1900 ricevette la pensione di guerra.
- William colen Rovels nato nella contea di Surry NC fu inserito nei registri del 21° NC nel 1862 come "negro". Ferito ad una gamba nella battaglia di Winchester, poi nuovamente a Gettysburg sull'East Cemetery Hill. Secondo le ricerche dello storico Richard Manning fu il solo ad essere inserito nei registri dei cinque negri che combatterono con il 21° NC.
Se hai perplessità puoi scrivere ai compilatori-archivisti (Andrew Booth e Weymouth T. Jordan rispettivamente) dei "Records of Louisiana Confederate Soldiers and Louisiana Confederate Commands, Volume III, Libro 1, p. 815" (New Orleans, 1920) e dei "North Carolina Troops 1861-1865, A Roster" vol.VI, p.608 (Railegh, 1977) che hanno tutte le notizie in merito alle pensioni certificati etc.
E che dire poi di qualche altra notizia? Come quella che ci riporta il capitano C.A.Stevens dei Sharpshooters federali nei suoi ricordi di guerra (Berdan's United States Sharpshooters in the Army of the Potomac, 1861-65 St. Paul Minnesota: Price McGill, 1892, pp. 55-56) il quale riferisce per una pagina e mezza delle difficoltà e imbarazzo che provocava un "cecchino negro" alle linee unioniste nel corso dell'assedio a Yorktown?

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