La Guerra Civile Americana 1861-1865
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Jefferson Davis: il presidente degli Stati Confederati

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Messaggio  Ospite Sab 15 Mag 2010 - 17:42

Ho sempre amato Montanelli per la sua chiarezza dei esposizione e la sua totale assenza di ipocrisia. Eppure dietro la sua decisione anche lui a volte ha tratto conclusioni che la Storia ha ritenuto come sbagliate. Ricordo perettamente una delle sue mitiche "stanze" in cui, rispondendo ad un lettore, parlò di come fosse assolutamente sicuro che serbi, croati e mussulmani potevano sembrare litigiosi ma che alla fine la Iugoslavia piaceva a tutti loro e che tutti loro sarebbero morti per difenderne l'unità. Nel caso specifico presentato, Montanelli a ragionare Davis così come ragioneremmo tutti noi ora, io in primis. Con le conoscenze che abbiamo ora, ad occhio e croce, se il Sud fosse riuscito a rimepire di ragazzi vestiti di blu almeno un altro anno di bare, di certo la questione sarebbe divenuta dificile non per il Nord materiale quanto per il Nord istituzionale che avrebbe avuto una opinione pubblica molto più stanca di quello che era già nel 1865. E' un ragionamneto per assurdo in quanto nel 1864 già la Confederazione era in ginocchio, figuriamoci a resistere per almeno due anni ancora. Ma tutto questo Davis non poteva saperlo come lo sappiamo noi e tante volte abbiamo parlato di come entrambe le parti avevano invece pensato ad una specie di conflitto breve se non proprio a poche schermaglie e prove di forza che avrebbero dovuto preludere ad un ritorno ad una fase diplomatica, politica che, nella mente dei rispettivi leader, avrebbe dovuto portare od al riconoscimento dell'indipendenza od al riassorbimento degli stati secessionisti. Così non fu, come sappiamo. Infatti entrambe le parti giunsero alla guerra totale senza essere pronte ad alcuna guerra totale: non vi erano piani militari o strategie difensive/offensive progettate in precedenza e non vi era, soprattutto, alcun senso della misura su cosa si sarebbe dovuto fare per vincere la guerra. Immedesimiamoci in Lincoln: "devo porre fine alla secessione...come? offro ai secessionisti la garanzia che non toglierò loro gli schiavi? Devo formare una armata che occupi il Sud millimetro per millimetro? E' una guerra? Devo chiederlo al Congresso?" e via dicendo....immedesimiamoci ora in Davis:"Ed ora? Che facciamo? Li respingiamo al confine se tentano di entrare? Dobbiamo infliggere loro abbastanza perdite da abbassare il morale della loro popolazione? Dobbiamo avanzare noi e prendere Washington? E poi? Me la faccio all'insalata mentre loro spostano il Governo a Filadelfia od a Nuova York? Li tengo buoni finchè Londra e Parigi non suonano il gong per costringerci al tavolo delle trattative?" Questi sono solo alcuni dei possibili dubbi che possono essere sorti all'inizio del conflitto ed, appunto, proprio per questo, bisogna tener conto che durante il conflitto possono esser state valutate differenti opzioni che si basavano su diverse convinzioni di come si potesse vincere il conflitto e quindi tutto ciò ha potuto portare a momenti in cui sembrava più conveninente difendersi e momenti in cui invadere il Nord sembrava una soluzione. Una linea del tutto difensiva o del tutto aggressiva sarebbe stata migliore? Difficile da immaginarsi.


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Messaggio  vittorio migliavacca Sab 15 Mag 2010 - 20:58

Rispetto al quesito posto da Custer mi sembra di aver letto, o intuito un'ipotesi del genere, in un libro di Bronwyng Mills dal titolo" Thomas J. " Stonewall" Jackson " La lettura risale a molti anni fa, e non giurerei sul ricordo; appena avrò tempo lo riprenderò per appurare la cosa. Comunque la notizia da qualche fonte era giunta anche a me.

Ciao Granny

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Messaggio  R.E.Lee Lun 17 Mag 2010 - 10:55

Generale Meade ha scritto:
"... Le cose con l'andare del tempo si aggravarono e in alcune città ci furono tumulti per il pane, come quello di Richmond del 1863, dove intervenne l'esercito per sedarlo, mentre nelle campagne crebbe la disaffezione collettiva...."


Fonti principali: La formazione degli Stati Uniti - Il Mulino

Saluti, Meade


Su questo fatto vi è un interessante aneddoto. Il presidente Davis si parò di fronte alla folla che protestava, si vuotò completamente le le tasche e gli gettò tutto quello che aveva. poi disse che se non si fossere dispersi, avrebbe ordinato all'esercito di sparare. lo folla se ne andò via da dove era venuta..(1)

Lee

(1): documentario di ken burns: "la guerra civile americana".
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Messaggio  R.E.Lee Lun 17 Mag 2010 - 11:04

Generale Meade ha scritto:. "..Dal 30%-35% di assenti senza permesso fino al 1863, negli eserciti del Sud si arrivò a toccare il picco del 60%. :"""
Fonti principali: La formazione degli Stati Uniti - Il Mulino

Saluti, Meade

la piaga delle diserzioni colpì entrambi gli eserciti. le stime sulle cifre di quello del sud non sò quanto possano essere esatti. come ci disse a suo tempo forrest, nell'ANV, per esempio non venivano fatti ne appelli ne controappelli. oltretutto la disciplina negli eserciti sudisti non era molto rigida. dopo la battaglia di fredericksburg moltissimi soldati erano asssenti senza permesso. se ne erano andati a casa per le feste natalizie...(1).

Lee

(1). documentario di ken burns: "la guerra civile americana ".
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Messaggio  R.E.Lee Lun 17 Mag 2010 - 11:08

Generale Meade ha scritto:
Alcuni governatori arrivarono a boicottare di fatto l'esercito, ostacolando l'applicazione della coscrizione confederale e sottraendo uomini e armi a favore delle milizie locali. Mentre Lee si arrendeva a Grant con l'esercito in pessime condizioni, si mormorava che il governatore Zebulon Vance, in Nord Carolina, avesse i depositi pieni di uniformi nuove.



Fonti principali: La formazione degli Stati Uniti - Il Mulino

Saluti, Meade

Confermo: il governatore Vance, si rifiutò di far indossare le uniformi giacenti nei propri magazzini a truppe che non fossero della nord carolina. (1)

Lee


(1): documentario ken burns: "la guerra civile americana"
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Messaggio  R.E.Lee Lun 17 Mag 2010 - 11:14

Generale Meade ha scritto:

Nonostante Jackson avesse assicurato Davis di poter prendere Washington con 5.000 uomini freschi subito dopo Bull Run, Davis rimase più che mai convinto della bontà della tattica difensiva, e non aveva alcuna intenzione di andarli a cercare.

Saluti, Meade.

Infatti, secondo quanto afferma lo scrittore ap zanelli nella sua opera "dalla parte di lee", jackson propose a "caldo" questa offensiva al pres, Davis appena arrivato sul campo. il generale johnston invece affermò che "erano disorganizzate più le ns truppe nella vittoria, che il nemico nella sconfitta". quel giorno comunque a bull run c'era molta confusione.....ad ogni modo 5.000 uomini freschi a disposizione non c'erano...Davis rigettò la proposta...

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Messaggio  R.E.Lee Lun 17 Mag 2010 - 11:23

Generale Meade ha scritto:

"...Tutti questi dissensi, non riuscirono a concretizzarsi in una vera opposizione al governo Davis, anche perchè nel Sud non vi era un sistema organizzato di partiti e pertanto non ci fu mai un confronto politico costruttivo su cui misurarsi. Invece di un dibattito sui destini del paese, ci furono invece continue lamentele, disordinate e petulanti, che tendevano a paralizzare il lavoro dell'amministrazione. La mancanza di un vero dibattito parlamentare, impedì a Davis di articolare e drammatizzare le ragioni della guerra dinnanzi al largo pubblico, e di fare pertanto una propaganda efficace. Cosa di cui Lincoln invece fu grande maestro..."

Fonti principali: La formazione degli Stati Uniti - Il Mulino

Saluti, Meade

a discolpa di Davis vorrei dire il pres. confederato assurse a carico di una nazione neonata mentre lincoln divenne il presidente di uno stato già esistente ed organizzato anche se dimezzato. Davis dovette iniziare da zero con il nemico all'uscio di casa....

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Messaggio  R.E.Lee Lun 17 Mag 2010 - 11:26

George Armstrong Custer ha scritto:Ho letto su internet,www.uomo-libero.com/articolo.php?id=376 che,all'inizio della guerra civile, il presidente Davis respinse il progetto dei generali Jackson e Beauregard di attaccare il Nord prima che avesse terminato la mobilitazione. Ne sapete nulla in merito?


mi pare che il luraghi affermi nel suo libro una cosa del genere. non ricordo bene però, dovrei controllare di preciso, però mi pare che una simile proposta al pres. Davis, la fece, secondo il Prof. Luraghi, il generale Johnston....


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Messaggio  Generale Meade Gio 20 Mag 2010 - 19:18

Lee scrive:

", mai si sognò come fece il suo collega Lincoln di ordinare sistematiche distruzioni o vessazioni delle proprietà dei civili nemici. anche per questo si merita il mio voto ed il mio rispetto. l'ipocrisia fù poi un arma che lui non ..............."


Da nessun documento risulta che Lincoln ipocritamente ordinò distruzioni o vessazioni delle proprietà civili dei sudisti. Se vogliamo usare invece il concetto del "non poteva non sapere", bisogna dire che Davis non ordinò neppure lui simili cose, ma neppure lui "non poteva non sapere" cosa combinavano il "colonello" Quantrill e compagni (vedi Lawrence) su approvazione del "partisan Range Act" emanato dal Congresso Confederato il 21 aprile 1862, i crimini di guerra che accadevano nel "Territorio Indiano" o cosa succedeva a Andersonville o ancora cosa accadde a Fort Pillow od ad alcuni prigionieri di colore passati subito per le armi appena catturati, o durante il sacco di Frederick e di Hagerstown (che per non essere completamente distrutte dovettero pagare complessivamente l'astronomica cifra di 220.000 dollari).

Non scordiamo poi che a fine guerra il suo appello alla guerriglia cadde nel vuoto, diversamente ci sarebbe stato un devastante, terribile ed inutile ulteriore spargimento di sangue. La sua scelta ad inizio guerra di non provocare gli unionisti con azioni militari estreme, non significa che non le volesse ordinare a priori per cavalleria o per bontà danimo. Semplicemente non gli convenivano.

Saluti, Meade
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Messaggio  George Armstrong Custer Sab 22 Mag 2010 - 0:20

Steven E.Woodworth,storico americano che ha scritto molti libri sulle strategie militari Confederate, specialmente dei teatri di guerra nell'Ovest, sostiene che il presidente Davis e il gen.Lee avevano punti di vista fortemente contrastanti sul corretto svolgimento della guerra. Davis era convinto che il Sud doveva combattere una guerra difensiva, semplicemente per sopravvivere. Invece, Lee ed altri generali - in particolare PGT Beauregard, e Stonewall Jackson- erano propensi ad adottare una strategia offensiva. Essi erano convinti che le vittorie sul campo di battaglia erano il solo metodo rapido e decisivo per impedire al Nord di utilizzare a suo vantaggio il potenziale schiacciante di uomini e materiali che possedeva. Il risultato di questo contrasto tra Davis e i sopra menzionati generali si dimostrò controprodicente per il Sud. La ricerca di Davis di una via di mezzo tra le sue idee e quelle dei militari non ha consentito ad alcuna strategia di avere probabilità di successo.
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Messaggio  R.E.Lee Sab 22 Mag 2010 - 11:42

In effetti è vero.
I generali sopracitati patrocinarono una strategia offensiva, almeno nei primi anni di guerra. Davis era per una strategia più prudente improntata alla difensiva. chi aveva ragione ? difficle dirlo. io mi limito a far presente che quando l'ANV invase il nord ritornò indietro sconfitta. quando aspettò il nemico a "casa loro", vinse sempre o quasi...

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Messaggio  George Armstrong Custer Sab 22 Mag 2010 - 12:51

Rileggendo il Luraghi "Storia della guerra civile americana",che dedica alcune pagine al sopra citato argomento,egli sostiene che, specialmente all'inizio della guerra, per la Confederazione,adottare una strategia offensiva "era del tutto improponibile; un paese il quale non ha altro fine che l'indipendenza non può farsi aggressore e invasore a mente fredda. Si sarebbe sfidata l'opinione pubblica meridionale che non voleva sentire parlare di aggressione del Nord". Luraghi continua dicendo che le forze militari Sudiste erano in quel momento impreparate e anche a livello diplomatico (questione molto a cuore a Davis) un'azione offensiva non avrebbe fatto altro che irritare i simpatizzanti in Europa per la Confederazione.
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Messaggio  vittorio migliavacca Sab 22 Mag 2010 - 13:33

Tutto vero e sacrosanto, cari colleghi, ma bisogna alla fine dire che quando si spara il primo colpo, voluto o no, i giochi sono fatti e non mi risulta che le guerre si vincano al risparmio o sperando nelle debolezze dell'avversario o nel consenso di potenze non belligeranti.
La confederazione dopo Forte Sumter e Bull Run aveva chiaramente dimostrato di voler o poter fare il gioco forte, un" bluff" o l'attesa della prossima mossa dell'avversario si sono rivelate decisioni strategicamente deboli.
Non sapremo mai con assoluta certezza a chi attribuire le colpe di tale strategia, ma sappiamo che alla fine si dimostrò sbagliata.

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Messaggio  George Armstrong Custer Sab 22 Mag 2010 - 21:32

Gli studi effettuati dallo storico Steven E.Woodworth su Jefferson Davis e la sua leadership militare, e il rapporto avuto con i suoi generali, sono molto illuminanti in proposito.
Woodworth sostiene che Davis è una figura storica che suscita forti passioni fra gli studiosi; alcuni lo hanno descritto come un eroe, altri lo hanno giudicato un incompetente.
Woodworth dimostra che entrambi gli estremi sono esatti - Davis era al tempo stesso eroico e incompetente. Egli rimane comunque una figura complessa. Woodworth fa un ritratto di Davis come un uomo di talento e leader coraggioso che, tuttavia, ha indebolito la causa della Confederazione nei fronti dell'Ovest dove- secondo lo storico- il Sud ha perso la guerra.
Allo scoppio della guerra, pochi meridionali sembravano più qualificati di Davis per il posto di comandante in capo. Davis si era diplomato a West Point,aveva comandato un reggimento in combattimento nella guerra messicana (fatto che né Lee nè Grant potevano vantare), aveva ottenuto brillanti risultati come senatore degli Stati Uniti e come Segretario del Ministero della Guerra. Nonostante le sue credenziali- sostiene Woodworth- Davis si dimostrò troppo indeciso e incoerente come comandante in capo per condurre la sua nuova nazione alla vittoria.
Come dimostra Woodworth, però, Davis non si deve assumere da solo la responsabilità per la sconfitta del Sud. Una parte sostanziale di tale onere ricade sui Generali che operarono sul fronte occidentale. Woodworth valuta le loro relazioni con Davis, così come la loro leadership dentro e fuori dal campo di battaglia a Donelson, Shiloh, Vicksburg, Murfreesboro, Chickamauga, e Atlanta, per dimostrare la loro complicità per la morte della Confederazione.
Woodworth esamina anche il rapporto tra Davis e Lee. Egli mette in evidenza come Davis non fosse d'accordo con le strategie offensive del gen.Lee, ma ,nonostante ciò, Davis avesse sempre avuto un rapprto di fiducia reciproca con il medesimo,anche perchè Lee era sempre disposto a condividere i suoi piani con lui e a chiedergli consigli,cosa che altri generali, quali Beauregard e Joe Johnston, non facevano,tenendolo a volte all'oscuro e trattandolo con disprezzo.
Woodworth dice che Davis avesse sempre avuto fiducia in Lee anche quando,all'inizio della guerra,Lee non era tanto popolare presso l'opinione pubblica meridionale per i risultati disastrosi ottenuti dal generale nel West Virginia,tanto è vero che i giornali di Richmond lo avevano ridicolizzato chiamandolo "Granny Lee".


Ultima modifica di George Armstrong Custer il Sab 22 Mag 2010 - 22:17 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Generale Meade Sab 22 Mag 2010 - 22:10

Cari appasionati di ACW, più vado a fondo per scoprire la personalità di Davis, e più rimango basito. Da documenti della CIA è venuto fuori che il governo confederato aveva stanziato nel febbraio del 1864 ben 5 milioni di dollari da usare per sabotaggi in terra unionista. Vedi:

https://www.cia.gov/library/publications/additional-publications/civil-war/p37.htm

A pagarne le conseguenze fu City Point il 09/08/1864 con un attentato dove persero la vita 43 persone. Ma la cosa che più mi mette i brividi alla schiena, è il fallito attentato del 25/11/1864, dove un gruppo di agenti confederati diedero fuoco a diversi alberghi più un museo di New York in contemporanea per bruciare la città. Per fortuna il fuoco non attecchì e la città si salvò. Considerando che allora gli abitanti di New York erano più di 813.000, buona parte di loro rischiò di fare una morte orrenda, finendo carbonizzata. I sabotatori provenivano dal Canada e, come già scritto in un altro post, alcuni di loro rapinarono banche, mentre altri tentarono di far evadere prigionieri confederati internati.

Alla luce di questi fatti, l'attentato a Lincon penso sia stato deciso proprio a Richmond, visto che uno dei congiurati, John Surratt era stato riconosciuto come ufficialmente facente parte dei servizi segreti confederati e che guarda caso, subito dopo l'attentato si rifugiò in Canada, a Montreal.

Saluti, Meade
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Messaggio  R.E.Lee Lun 24 Mag 2010 - 11:13

Generale Meade ha scritto:Caro Lee,

capisco che Davis ti sia molto a cuore, e questo lo posso comprendere, non coprendo invece perchè tu non voglia ammettere che Davis fu tutt'altro che un nobil'uomo che combattè lealmente per la propria causa. A parte i guerriglieri di Quantrill che operarono insieme ai regolari confederati più di una volta in Missouri, Kansas, Texas e Territorio Indiano e oltre. Mentre gli unionisti i loro irregolari li liquidarono letteralmente, i confederati li tollerarono sino all'ultimo.
Penso che tu sappia che il presidente Davis aveva finanziato con un milione in dollari oro, degli agenti confederati in Canada per compiere atti criminosi sulla popolazione civile unionista. Vedi il seguente volume:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

E' storicamente accertato che si voleva dare fuoco alla città di New York, allora ristretta dendro l'isola di Manhattan con più di 813.000 abitanti, e inoltre e storicamente accertato che si diede seguito a un tentativo di guerra batteriologica sempre ai danni dei civili unionisti.

Non penso tu fossi al corrente di questi criminosi piani, senò non avresti scritto che Davis non si sognò come fece Lincoln di ordinare sistematiche distruzioni o vessazioni dei nemici. Mi sembra che Davis avesse in mente molto peggio.

Sito della America History che tratta del fallito attentato incendiario confederato di New York

http://www.historynet.com/american-history-1864-attack-on-new-york.htm

Sito di Doctor's Review Che tratta del terrorismo biologico nella ACW

http://www.doctorsreview.com/history/the-beginnings-of-bioterrorism/

Saluti, Meade

Non è che consideri davis un santo, bensì un nobiluomo che combattè fino all'ultimo convinto della bontà della causa che difendeva. Lui comprese quali sforzi avrebbe dovuto fare il Sud per ottenere la propria indipendenza. di quello che viene accusato in questo topic, vale a dire collegamenti diretti di davis in azioni contro i civili, non ne sò niente, tutto quel cho ho letto e che visto tramite documentari curati da eminenti storici non collegano mai davis a questi azioni o presunte tali. come scritto da altra parte è che "il bello od il brutto" della storiografia della Cw, è che se si vuole demolire un qualsiasi personaggio, molte volte fonti da cui attingere si trovano. presumo che lo stesso si potrebbe fare con lincoln , ma la cosa non mi "attira", quel che fecero i suoi eserciti alla luce del sole, od avallò, oppure fece semplicemte finta di non vedere, per me è più che sufficente per condannarlo. l'opere demolitrice iniziata contro davis, mi sembra attinga da un "sottobosco" di fonti un pò opinabili. la presunta guerra batteriologica non vente mai messa in atto, e new york prese fuoco perchè bombardata dalla marina unionista...

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Messaggio  Generale Meade Lun 24 Mag 2010 - 13:19

Si dice che in guerra e in amore sia tutto lecito. In tal caso tutto è possibile, come anche il contrario di tutto. Per discernere la Storia dal mito o dalla leggenda però occorrono prove.

Non mi risulta nessun bombardamento della marina unionista a New York nel Novembre 1864, quando gli agenti confederati provarono a incendiare la città. Forse ti riferivi ai disordini dell'agosto 1863?
Riguardo il tentativo di diffondere la "febbre gialla" da parte del Dr. Blackburn, fu tentato ma per ovvie ragioni non riuscì.

Riguardo il ritenere Davis estraneo a questo modo poco ortodosso di condurre la guerra, sono opinioni personali e ognuno la può pensare come meglio crede.


Saluti, Meade.


Ultima modifica di Generale Meade il Mar 25 Mag 2010 - 13:48 - modificato 2 volte.
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Messaggio  R.E.Lee Lun 24 Mag 2010 - 14:58

...si mi riferivo ai disordini del 1863



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Messaggio  R.E.Lee Lun 24 Mag 2010 - 16:00

George Armstrong Custer ha scritto:Del tentativo di incendio terroristico della città di New York ne ho accennato anch'io in un vecchio topic.Su questo fatto vi è stato un processo al quale è seguita una condanna a morte di uno degli autori,Robert Cobb Kennedy.
Su certi avvenimenti rimasti oscuri sarà molto difficile arrivare ad avere certezze in merito; mi sembra comunque corretto che se ne parli, dandogli naturalmente il giusto peso e, chi ha voglia, cerchi di approfondire anche dette questioni, esattamente come è già successo in questo forum dove alcuni di noi hanno evidenziato pubblicazioni recenti dove si confutavano teorie tradizionali su fatti e personaggi della guerra civile.

sul fatto che fosse stato ordito un complotto da parte della confederazione per bruciare new york e tentare di applicare una guerra batteriologica cui davis ne fosse a conoscenza c'è qualcosa che, a rigor di logica, non mi quaglia. davis ha sempre manifestato l'intenzione di non aggredire il nord per non aumentare il risentimento e la suscettibilità della popolazione nordista nei confronti del sud. queste due azioni terroristiche, non avrebbero fatto altro che sortire l'effetto contrario. è possibile, sempre a rigor di logica, che davis avesse avallato queste due operazioni dall'effetto controproducente ? mi sembra una cosa strana anche se, si sà, il "sottobosco" delle guerre è ricco di episodi ed iniziative all'apparenza contradditorie...


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Messaggio  Ospite Lun 24 Mag 2010 - 18:10

Senza contare che, in fin dei conti, sarebbe stato tutto strategicamente inutile in quanto non avrebe inficiato minimamente il potenziale bellico del'Unione che avrebbe avuto comunque modo di arruolare, armare e rifornire il Grande Esercito della Repubblica anche senza la Grande Mela.

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Messaggio  Generale Meade Mar 25 Mag 2010 - 13:39

[quote="Lloyd J. Beall"] sarebbe stato tutto strategicamente inutile in quanto non avrebe inficiato minimamente il potenziale bellico del'Unione

Nel 1864 New York era racchiusa nell'isola di Manhattan e contava oltre 813.000 abitanti. Scappare dall'isola/città per gli abitanti in caso l'incendio si fosse propagato come era nei piani, sarebbe risultato difficilissimo se non impossibile per la maggior parte degli abitanti, dato che nessuno aveva logicamente invitato gli abitanti a evacuare la città come a Atlanta o a Charleston fecero gli Unionisti. Ciò sarebbe significato una triste fine per centinaia di migliaia di abitanti della città.

Forse il Nord poteva anche andare avanti senza New York, però.......................................

Robert Kennedy Cobb: impiccato nel 1864 per il suo ruolo nel complotto confederato per bruciare New York.

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Saluti, Meade
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Messaggio  Ospite Mar 25 Mag 2010 - 14:04

...però avrebbe vinto lo stesso facendo sbarcare qualche migliaio di bastardi irlandesi ed italiani più a Nord ed armandoli con quant'altro fosse stato presente negli altri stati. Sarebbe stata una tragedia? Sicuro? Avrebe strategicamente fatto morale ? Ancora più sicuro. Peccato che il morale sarebbe stato quello nordista desideroso di vendetta. In fin dei conti non sarebbe contato molto ed anzi, sarebe stato anche piuttosto strano visto che lo Stato di Nuova York aveva addirittura accarezzato il sogno di esser porto franco neutrale tra le due nazioni...sogno soffocato sul nascere da una serie di fortificazioni unioniste sorti un pò dapertutto nello stato ed intorno alla Città principale a perpetuo ricordo del colore della giubba cui si doveva dare contributo.

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Messaggio  Benjamin F. Cheatham Ven 18 Giu 2010 - 20:14

George Armstrong Custer ha scritto:Lo sapevate che durante la detenzione,il Papa Pio IX mandò un rosario a Davis,in segno di solidarietà con lui?

IL Papa che aveva a cuore la sorte di Jefferson Davis:
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Messaggio  Ospite Mar 22 Giu 2010 - 12:19

Durante la sua prigionia gli inviò anche una corona di spine intrecciata con le sue mani.

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Messaggio  Mason&Dixon Ven 1 Ott 2010 - 19:41

Nelle sue memorie, The Rise and The Fall of The Confederate Government, Davis sostiene con forte argomento il diritto degli stati sudisti di secessione dall'Unione in modo pacifico.
Come molti leaders confederati, egli considera la secessione sudista analoga alla Guerra Rivoluzionaria, spiegando che quando gli inglesi divennero tiranni, i radicali delle colonie vollero l'indipendenza.
Questi stessi radicali furono i fondatori della Costituzione Americana.
Davis sentiva che quando gli stati chiesero di diventare parte di una repubblica, tra i diritti che avevano vi era il diritto parallelo di separarsi dalla stessa.
Alla fine, la "logica" del Nord prevalse su questi argomenti con la forza delle armi.

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