Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
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Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
Di seguito trascrivo alcuni brani presi da " La guerra civile americana vista dall'Europa", che non chiariscono la posizione del Vaticano sulla ACW, ma anzi, lo mettono in una luce molto ambigua.
"La Regeneration". "La Chiesa e la Guerra Americana" 1863.
" E' ormai tempo che parliamo con franchezza. Non siamo nemici del liberalismo perchè avversiamo la vera libertà; no, al contrario; disprezziamo il liberalismo perchè ci promette libertà e ci dà la schiavitù, ci promette la pace e ci dà la guerra, ci promette l'uguaglianza e rende eterna la disuguaglianza più ingiusta e mostruosa. Il Sud è oggi il vero rappresentante del liberalismo condannato. E' protestante, è una repubblica, ha la schiavitù ed appoggia e vuole nel Nuovo Mondo la stessa politica che in Europa calpesta e colma di costernazione il Sovrano Pontefice. Il Sud combatte contro Dio e la Chiesa e deve essere sconfitto a ogni costo.
Il Nord, forse, senza accorgersene, combatte contro una politica contraria alla Chiesa; con la sua possente resistenza indebolisce la spada dei nemici di Roma; con le sue navi e i suoi eserciti tiene impegnata a 3.000 leghe da Roma la politica anticristiana che abbisogna, che deve consacrarsi per intero ad attaccare il cattolicesimo. Il Nord, forse senza saperlo, è oggi uno strumento della Divina Provvidenza".
Saluti, Meade.
"La Regeneration". "La Chiesa e la Guerra Americana" 1863.
" E' ormai tempo che parliamo con franchezza. Non siamo nemici del liberalismo perchè avversiamo la vera libertà; no, al contrario; disprezziamo il liberalismo perchè ci promette libertà e ci dà la schiavitù, ci promette la pace e ci dà la guerra, ci promette l'uguaglianza e rende eterna la disuguaglianza più ingiusta e mostruosa. Il Sud è oggi il vero rappresentante del liberalismo condannato. E' protestante, è una repubblica, ha la schiavitù ed appoggia e vuole nel Nuovo Mondo la stessa politica che in Europa calpesta e colma di costernazione il Sovrano Pontefice. Il Sud combatte contro Dio e la Chiesa e deve essere sconfitto a ogni costo.
Il Nord, forse, senza accorgersene, combatte contro una politica contraria alla Chiesa; con la sua possente resistenza indebolisce la spada dei nemici di Roma; con le sue navi e i suoi eserciti tiene impegnata a 3.000 leghe da Roma la politica anticristiana che abbisogna, che deve consacrarsi per intero ad attaccare il cattolicesimo. Il Nord, forse senza saperlo, è oggi uno strumento della Divina Provvidenza".
Saluti, Meade.
Generale Meade- Tenente-generale
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Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
Non era moltocredibile che il Nord accettasse l'etichetta di "paese anti-cristiano" ed è quindi logico che, anche in questo contesto, si dovesse trovare un modo di far quadrare la posizione bellica del Nord in un contesto anche religiosamente positivo.
Ospite- Ospite
Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
Generale Meade ha scritto:Di seguito trascrivo alcuni brani presi da " La guerra civile americana vista dall'Europa", che non chiariscono la posizione del Vaticano sulla ACW, ma anzi, lo mettono in una luce molto ambigua.
"La Regeneration". "La Chiesa e la Guerra Americana" 1863.
" E' ormai tempo che parliamo con franchezza. Non siamo nemici del liberalismo perchè avversiamo la vera libertà; no, al contrario; disprezziamo il liberalismo perchè ci promette libertà e ci dà la schiavitù, ci promette la pace e ci dà la guerra, ci promette l'uguaglianza e rende eterna la disuguaglianza più ingiusta e mostruosa. Il Sud è oggi il vero rappresentante del liberalismo condannato. E' protestante, è una repubblica, ha la schiavitù ed appoggia e vuole nel Nuovo Mondo la stessa politica che in Europa calpesta e colma di costernazione il Sovrano Pontefice. Il Sud combatte contro Dio e la Chiesa e deve essere sconfitto a ogni costo.
Il Nord, forse, senza accorgersene, combatte contro una politica contraria alla Chiesa; con la sua possente resistenza indebolisce la spada dei nemici di Roma; con le sue navi e i suoi eserciti tiene impegnata a 3.000 leghe da Roma la politica anticristiana che abbisogna, che deve consacrarsi per intero ad attaccare il cattolicesimo. Il Nord, forse senza saperlo, è oggi uno strumento della Divina Provvidenza".
Saluti, Meade.
caro meade,
in effetti in base al documento che hai postato, la situazione è vista sotto una luce un pò diversa. volevo chiedere: trattasi di un brano che il libro ha tratto da un documento ufficiale, come a prima vista sembrebbe ?
lee
R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
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Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
Caro Lee,
Il brano è tratto da un lungo testo antologizzato infarcito di pregiudizi, che appare scritto palesemente da un antisudista convinto. Non credo che fosse il vero pensiero ufficiale della Chiesa Cattolica di allora. Cercare di aprire uno spiraglio di luce al riguardo mi pare d'altronde molto difficile. Un fatto è certo, che i paesi anglosassoni venivano visti come fumo negli occhi dal vaticano, per via della riforma protestante accettata dalla maggior parte di tali paesi, e che pertanto risulta difficile capire come la pensava allora il Papa. In tutta l'America nel 1845/49 ci fu la grande immigrazione di circa due milioni di Irlandesi cattolici (chiamati spregiativamente Papisti), e forse tale scritto fà riferimento alla massa di cattolici Irlandesi immigrati nel Nord degli USA.
Saluti, Meade
Il brano è tratto da un lungo testo antologizzato infarcito di pregiudizi, che appare scritto palesemente da un antisudista convinto. Non credo che fosse il vero pensiero ufficiale della Chiesa Cattolica di allora. Cercare di aprire uno spiraglio di luce al riguardo mi pare d'altronde molto difficile. Un fatto è certo, che i paesi anglosassoni venivano visti come fumo negli occhi dal vaticano, per via della riforma protestante accettata dalla maggior parte di tali paesi, e che pertanto risulta difficile capire come la pensava allora il Papa. In tutta l'America nel 1845/49 ci fu la grande immigrazione di circa due milioni di Irlandesi cattolici (chiamati spregiativamente Papisti), e forse tale scritto fà riferimento alla massa di cattolici Irlandesi immigrati nel Nord degli USA.
Saluti, Meade
Generale Meade- Tenente-generale
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Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
Nel novembre 1863, A. Dudley Mann, diplomatico confederato, ricevette una lettera così indirizzata da Papa Pio IX: "al Illustrissimo e onorevole Jefferson Davis, Presidente degli Stati Confederati d'America". Fu interpretata da Mann come un riconoscimento ufficiale del governo confederato, ma il segretario di Stato confederato Judah P. Benjamin, interpretò la cosa come un semplice riconoscimento inferenziale, non collegato a l'istituzione di relazioni diplomatiche ufficiali regolari.
Saluti, Meade
Saluti, Meade
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Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
certamente caro meade.
comunque il riconoscimento come paese indipendente e belligerante, per cui la diplomazia confederata si battiede a lungo, non credo che all'atto pratico avrebbe cambiato le sorti della guerra. il nord non avrebbe certo desistito dal proseguirla, forse la francia e l'inghilterra si sarebbero proposte per un mediazione diplomaticamente più decisa, ma non credo che il nord avrebbe accettato a tavolino la fine delle ostilità. avrebbe ugualmente continuato a combattere per vincere la guerra e francia ed inghilterra ben poco avrebbero potuto fare per opporsi a questo. l'unica cosa che avrebbero potuto fare era inviare i loro eserciti a sostegno del sud, ma non l'avrebbero mai fatto, troppo ed insormantabili difficoltà di ogni genere non l'avrebbero mai consentito, a mio parere, ed il nord ben sapeva questo. quindi riconoscimento internazioonale o no, la parola "sarebbe rimasta" ai fucili e la storia della guerra non sarebbe cambiata. a mio parere.
Lee
comunque il riconoscimento come paese indipendente e belligerante, per cui la diplomazia confederata si battiede a lungo, non credo che all'atto pratico avrebbe cambiato le sorti della guerra. il nord non avrebbe certo desistito dal proseguirla, forse la francia e l'inghilterra si sarebbero proposte per un mediazione diplomaticamente più decisa, ma non credo che il nord avrebbe accettato a tavolino la fine delle ostilità. avrebbe ugualmente continuato a combattere per vincere la guerra e francia ed inghilterra ben poco avrebbero potuto fare per opporsi a questo. l'unica cosa che avrebbero potuto fare era inviare i loro eserciti a sostegno del sud, ma non l'avrebbero mai fatto, troppo ed insormantabili difficoltà di ogni genere non l'avrebbero mai consentito, a mio parere, ed il nord ben sapeva questo. quindi riconoscimento internazioonale o no, la parola "sarebbe rimasta" ai fucili e la storia della guerra non sarebbe cambiata. a mio parere.
Lee
R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
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Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
Logicamente senza eserciti non sarebbe mai cambiata la questione. Il Nord non avrebbe mai accettato alcun tipo di trattativa ed è per questo che Lincoln si guardò bene dal non riferirsi mai a Davis come al "Presidente degli Stati Confederati". questa sola diciutura riconosce implicitamente il titolo. Questo vale anche per la diplomazia papale. Se la lettera avesse voluto avere un tono ostile avrebbe dovuto esser indirizzata al "Senatore Davis" mentre se avesse voluto averne uno più neutro avrebbe dovuto essere indirizzata al "Signor Davis".R.E.Lee ha scritto:certamente caro meade.
comunque il riconoscimento come paese indipendente e belligerante, per cui la diplomazia confederata si battiede a lungo, non credo che all'atto pratico avrebbe cambiato le sorti della guerra. il nord non avrebbe certo desistito dal proseguirla, forse la francia e l'inghilterra si sarebbero proposte per un mediazione diplomaticamente più decisa, ma non credo che il nord avrebbe accettato a tavolino la fine delle ostilità. avrebbe ugualmente continuato a combattere per vincere la guerra e francia ed inghilterra ben poco avrebbero potuto fare per opporsi a questo. l'unica cosa che avrebbero potuto fare era inviare i loro eserciti a sostegno del sud, ma non l'avrebbero mai fatto, troppo ed insormantabili difficoltà di ogni genere non l'avrebbero mai consentito, a mio parere, ed il nord ben sapeva questo. quindi riconoscimento internazioonale o no, la parola "sarebbe rimasta" ai fucili e la storia della guerra non sarebbe cambiata. a mio parere.
Lee
Ultima modifica di Lloyd J. Beall il Mar Mag 04, 2010 11:50 am - modificato 1 volta.
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Re: Le questioni giuridiche di rilievo sorte con la secessione degli Stati del Sud e con la guerra civile.
Ritengo anch'io che si tratti di una materia molto ingarbugliata e difficile da definire con chiarezza. Bisognerebbe fare un distinguo tra le intenzioni e le manifestazioni di simpatia per la Confederazione -fatte a volte anche a titolo personale- mostrate da parte del Papa Pio IX, e i canali della ferrea diplomazia Vaticana, sempre molto attenta alle questioni internazionali scaturenti da una guerra e per di più civile.
L'unico punto certo rimane il fatto che un riconoscimento formale, da parte del Vaticano nei confronti della Confederazione, non è stato mai effettuato.
Concordo con il ns Lee che un riconoscimento da parte del Vaticano o da parte di altre potenze Europee non avrebbe cambiato le sorti della guerra, i Nordisti avrebbero continuato a combattere e non si sarebbero certo fermati a causa dei predetti riconoscimenti.
L'unico punto certo rimane il fatto che un riconoscimento formale, da parte del Vaticano nei confronti della Confederazione, non è stato mai effettuato.
Concordo con il ns Lee che un riconoscimento da parte del Vaticano o da parte di altre potenze Europee non avrebbe cambiato le sorti della guerra, i Nordisti avrebbero continuato a combattere e non si sarebbero certo fermati a causa dei predetti riconoscimenti.
George Armstrong Custer- Moderatore - Tenente-generale
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