Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 1
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 1
Ideazione
Il raid fu concepito dalla mente di H. Judson Kilpatrick, un uomo non propriamente noto per talento intellettuale, all’epoca comandante di una delle divisioni della cavalleria dell’Armata del Potomac. In seguito ad una fuga rocambolesca di prigionieri nordisti dal carcere di Libby a Richmond nel febbraio 1864, Kilpatrick si avvicinò a Lincoln con un piano che prevedeva di portare 4.000 cavalleggeri fin dentro la Capitale ribelle, quindi col favore delle tenebre liberare i prigionieri delle carceri di Belle Isle e Libby, poi tagliare le linee di comunicazione con l’ANV. Il 16 febbraio Lincoln personalmente approvò il piano di Kilpatrick e inviò il generale dal Ministro della Guerra E. Stanton per definire il piano nei dettagli. Stanton, a differenza del Presidente, chiese a Kilpatrick uno scritto sulle intenzioni e sugli obiettivi del generale. In esso, Kilpatrick illustrava il piano: attraversato il fiume Rapidan, una finta di fanteria, avrebbe facilitato a due contingenti di cavalleria l’ingresso in città: da nord (un grosso reparto) e da sud (un piccolo distaccamento), distruggendo le rotaie, i canali e le infrastrutture Confederate lungo la strada, quindi liberare i prigionieri. Il piccolo contingente che doveva penetrare Richmond da sud, avrebbe agito come le circostanze richiedevano. Quest'ultima frase non significava niente per Stanton, divenne un tassello importante negli anni a seguire: il mistero delle carte di Dahlgren fu uno delle pagine più controverse della guerra. Il 23 maggio Kilpatrick chiese al ragazzo-colonnello Ulric Dahlgren di partecipare al raid in qualità di comandante del distaccamento che sarebbe dovuto entrare a Richmond da Sud, il generale tenne per se il comando del grosso delle forze. Il colonnello Dahlgren aveva 21 anni ed era già un veterano di guerra, figlio dell’ammiraglio John Dahlgren, aveva perso la gamba destra durante la campagna di Gettysburg, ma questo non gli aveva impedito di essere ancora al fronte alla testa dei suoi uomini. Scrisse al padre che se tutto andava secondo i piani il raid sarebbe stato: "The grandest thing on record." Invece Kilpatrick scommise con il suo superiore, il maggiore generale Alfred Pleasonton, 5000 dollari che sarebbe entrato a Richmond.
Claudio
Il raid fu concepito dalla mente di H. Judson Kilpatrick, un uomo non propriamente noto per talento intellettuale, all’epoca comandante di una delle divisioni della cavalleria dell’Armata del Potomac. In seguito ad una fuga rocambolesca di prigionieri nordisti dal carcere di Libby a Richmond nel febbraio 1864, Kilpatrick si avvicinò a Lincoln con un piano che prevedeva di portare 4.000 cavalleggeri fin dentro la Capitale ribelle, quindi col favore delle tenebre liberare i prigionieri delle carceri di Belle Isle e Libby, poi tagliare le linee di comunicazione con l’ANV. Il 16 febbraio Lincoln personalmente approvò il piano di Kilpatrick e inviò il generale dal Ministro della Guerra E. Stanton per definire il piano nei dettagli. Stanton, a differenza del Presidente, chiese a Kilpatrick uno scritto sulle intenzioni e sugli obiettivi del generale. In esso, Kilpatrick illustrava il piano: attraversato il fiume Rapidan, una finta di fanteria, avrebbe facilitato a due contingenti di cavalleria l’ingresso in città: da nord (un grosso reparto) e da sud (un piccolo distaccamento), distruggendo le rotaie, i canali e le infrastrutture Confederate lungo la strada, quindi liberare i prigionieri. Il piccolo contingente che doveva penetrare Richmond da sud, avrebbe agito come le circostanze richiedevano. Quest'ultima frase non significava niente per Stanton, divenne un tassello importante negli anni a seguire: il mistero delle carte di Dahlgren fu uno delle pagine più controverse della guerra. Il 23 maggio Kilpatrick chiese al ragazzo-colonnello Ulric Dahlgren di partecipare al raid in qualità di comandante del distaccamento che sarebbe dovuto entrare a Richmond da Sud, il generale tenne per se il comando del grosso delle forze. Il colonnello Dahlgren aveva 21 anni ed era già un veterano di guerra, figlio dell’ammiraglio John Dahlgren, aveva perso la gamba destra durante la campagna di Gettysburg, ma questo non gli aveva impedito di essere ancora al fronte alla testa dei suoi uomini. Scrisse al padre che se tutto andava secondo i piani il raid sarebbe stato: "The grandest thing on record." Invece Kilpatrick scommise con il suo superiore, il maggiore generale Alfred Pleasonton, 5000 dollari che sarebbe entrato a Richmond.
Claudio
Ultima modifica di Benjamin F. Cheatham il Ven 11 Giu 2010 - 0:28 - modificato 1 volta.
Benjamin F. Cheatham- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 3535
Data d'iscrizione : 04.09.08
Località : Genova
Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 2
L’operazione
L’ambizioso raid prese il via come da programma la sera del 28 febbraio 1864, da Stevenburg in Virginia. Fin dall'inizio, il cattivo tempo e la cattiva sorte afflissero la spedizione: pioggia e nevischio riducevano la visibilità a soli pochi metri. Sfortunatamente per i federali, un paio scout confederati videro abbastanza bene da riconoscere soldati nemici, e ben presto notificato generale Wade Hampton dell’incursione. Il pomeriggio seguente, Kilpatrick e il suo distaccamento di 3.500 uomini raggiunta Beaver Dam Station, cominciò a strappare le rotaie e la distruzione delle proprietà dei Confederati terminando con l’incendio della stazione. Tuttavia non riuscì a evitare che un treno in avvicinamento raggiungesse Richmond e desse l’allarme. Inseguito dalla cavalleria confederata, il comandante del più grande dei due contingenti di cavalleria, riuscì a raggiungere la periferia di Richmond il 1° marzo 1864 affrontato da una forza scheletrica di riservisti, miliziani e guardie statali, avanzò lentamente, ma i difensori furono rinforzati, il 2 tentò un altro attaccò, ma fu sorpreso dalla cavalleria di Hampton, quindi non avendo notizie di Dahlgren, si perse d'animo e si ritirò. Il 4 fu in salvo a Yorktown oltre le linee nordiste.
Nel frattempo, Dahlgren incontrò problemi ben più gravi del suo superiore: ignaro del fallimento di Kilpatrick, continuò con i suoi 500 uomini, la marcia verso Richmond. Non riuscì ad attraversare il fiume James a Dover Mills, gonfio a causa delle recenti piogge. Dahlgren diede la colpa (erroneamente) per questo intoppo, alla sua guida: Martin Robinson, un negro libero, che impiccò sul posto con le redini del suo cavallo. Non raggiunse mai la Capitale. Fece una svolta per avvicinarsi a Richmond da est ma Dahlgren incontrò una dura resistenza. Tentò di ritirarsi verso le sue linee nella penisola, ma i cavalleggeri del 9° Virginia lo fermarono all’alba fuori Stevenville il comando fu sorpreso, molti scapparono, altri presi prigionieri, feriti o morti. Il giovane colonnello era morto, colpito da 5 proiettili. Il raid di suo non ebbe nessuna particolare rilevanza, i confederati da questa vittoria alzarono un pochino il morale, mentre le perdite nordiste furono minime, a parte i comandanti: Pleasonton fu sostituito, Kilpatrick punito con la retrocessione al comando di una brigata mentre Dahlgren pagò con la vita. Quello che divenne rilevante furono le conseguenze.
Claudio
L’ambizioso raid prese il via come da programma la sera del 28 febbraio 1864, da Stevenburg in Virginia. Fin dall'inizio, il cattivo tempo e la cattiva sorte afflissero la spedizione: pioggia e nevischio riducevano la visibilità a soli pochi metri. Sfortunatamente per i federali, un paio scout confederati videro abbastanza bene da riconoscere soldati nemici, e ben presto notificato generale Wade Hampton dell’incursione. Il pomeriggio seguente, Kilpatrick e il suo distaccamento di 3.500 uomini raggiunta Beaver Dam Station, cominciò a strappare le rotaie e la distruzione delle proprietà dei Confederati terminando con l’incendio della stazione. Tuttavia non riuscì a evitare che un treno in avvicinamento raggiungesse Richmond e desse l’allarme. Inseguito dalla cavalleria confederata, il comandante del più grande dei due contingenti di cavalleria, riuscì a raggiungere la periferia di Richmond il 1° marzo 1864 affrontato da una forza scheletrica di riservisti, miliziani e guardie statali, avanzò lentamente, ma i difensori furono rinforzati, il 2 tentò un altro attaccò, ma fu sorpreso dalla cavalleria di Hampton, quindi non avendo notizie di Dahlgren, si perse d'animo e si ritirò. Il 4 fu in salvo a Yorktown oltre le linee nordiste.
Nel frattempo, Dahlgren incontrò problemi ben più gravi del suo superiore: ignaro del fallimento di Kilpatrick, continuò con i suoi 500 uomini, la marcia verso Richmond. Non riuscì ad attraversare il fiume James a Dover Mills, gonfio a causa delle recenti piogge. Dahlgren diede la colpa (erroneamente) per questo intoppo, alla sua guida: Martin Robinson, un negro libero, che impiccò sul posto con le redini del suo cavallo. Non raggiunse mai la Capitale. Fece una svolta per avvicinarsi a Richmond da est ma Dahlgren incontrò una dura resistenza. Tentò di ritirarsi verso le sue linee nella penisola, ma i cavalleggeri del 9° Virginia lo fermarono all’alba fuori Stevenville il comando fu sorpreso, molti scapparono, altri presi prigionieri, feriti o morti. Il giovane colonnello era morto, colpito da 5 proiettili. Il raid di suo non ebbe nessuna particolare rilevanza, i confederati da questa vittoria alzarono un pochino il morale, mentre le perdite nordiste furono minime, a parte i comandanti: Pleasonton fu sostituito, Kilpatrick punito con la retrocessione al comando di una brigata mentre Dahlgren pagò con la vita. Quello che divenne rilevante furono le conseguenze.
Claudio
Benjamin F. Cheatham- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 3535
Data d'iscrizione : 04.09.08
Località : Genova
Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 3
Conseguenze: mistero delle carte di Dahlgren
Un ragazzino spettatore di 13 anni, William Littlepage, corse verso il corpo del colonnello, frugando nei vestiti alla ricerca di un orologio da tasca, disse che serviva a sostituire quello che, gli Yankee, avevano rubato al suo maestro di scuola alcuni giorni prima. Il ragazzo non trovò l’orologio, ma un contenitore di sigari, alcune pagine sparse e un quaderno. Quello che c’era scritto fece scalpore e divenne motivo di discussione nelle capitali europee da li a poco. Il documento ufficiale diceva di “uccidere sul posto Jeff Davis e il suo gabinetto e di bruciare la città”. I documenti incriminanti furono consegnati a Davis stesso, e poi resi pubblici attraverso la stampa locale. Una protesta formale venne portata (tramite Lee) a Meade, chiedendo di sapere se l'uccisione di politici civili era una nuova politica del governo degli Stati Uniti. Meade (che probabilmente sapeva del complotto originale), semplicemente riferì le parole di Kilpatrick, e cioè il fatto che Judson non era a conoscenza e ne erano state discusse le intenzioni incendiarie o di assassinio prima del raid. Copie dei documenti furono rapidamente distribuite nelle capitali europee per mostrare come gli sforzi di guerra degli Stati uniti fossero falliti. L’opinione pubblica nel Sud fu infiammata, nel frattempo i giornali meridionali, come ad esempio il Richmond Sentinel esprimevano il sentimento diffuso che il raid avesse aperto un capitolo nuovo spietato nella condotta della guerra, e che la vendetta avrebbe potuto raggiungere lo stesso Lincoln. La controversia andò avanti negli anni ed ancora oggi non è stata chiarita del tutto. Ci sono mille teorie, c'è chi dice che il complotto contro Davis fosse un’idea di Lincoln; chi invece dice che fosse un’idea del colonnello; altri ancora che fosse un’invenzione confederata studiata ad arte. Alcuni sostengono che il complotto per l’uccisione di Jeff Davis abbia dato il via ad una serie di eventi che avrebbe portato all’omicidio di Lincoln un anno dopo.
Questo lavoro è preso in gran parte da un articolo di Roy Morris Jr. L’ho trovato interessante, e credo offra molti spunti, se qualche amico del forum è a conoscenza di notizie sull’episodio ed in particolare sulle carte di Dahlgren sarebbe bello approfondire questa vicenda, anche perché l’articolo non cura molto l’aspetto conseguenze e quindi del complotto.
Claudio
Un ragazzino spettatore di 13 anni, William Littlepage, corse verso il corpo del colonnello, frugando nei vestiti alla ricerca di un orologio da tasca, disse che serviva a sostituire quello che, gli Yankee, avevano rubato al suo maestro di scuola alcuni giorni prima. Il ragazzo non trovò l’orologio, ma un contenitore di sigari, alcune pagine sparse e un quaderno. Quello che c’era scritto fece scalpore e divenne motivo di discussione nelle capitali europee da li a poco. Il documento ufficiale diceva di “uccidere sul posto Jeff Davis e il suo gabinetto e di bruciare la città”. I documenti incriminanti furono consegnati a Davis stesso, e poi resi pubblici attraverso la stampa locale. Una protesta formale venne portata (tramite Lee) a Meade, chiedendo di sapere se l'uccisione di politici civili era una nuova politica del governo degli Stati Uniti. Meade (che probabilmente sapeva del complotto originale), semplicemente riferì le parole di Kilpatrick, e cioè il fatto che Judson non era a conoscenza e ne erano state discusse le intenzioni incendiarie o di assassinio prima del raid. Copie dei documenti furono rapidamente distribuite nelle capitali europee per mostrare come gli sforzi di guerra degli Stati uniti fossero falliti. L’opinione pubblica nel Sud fu infiammata, nel frattempo i giornali meridionali, come ad esempio il Richmond Sentinel esprimevano il sentimento diffuso che il raid avesse aperto un capitolo nuovo spietato nella condotta della guerra, e che la vendetta avrebbe potuto raggiungere lo stesso Lincoln. La controversia andò avanti negli anni ed ancora oggi non è stata chiarita del tutto. Ci sono mille teorie, c'è chi dice che il complotto contro Davis fosse un’idea di Lincoln; chi invece dice che fosse un’idea del colonnello; altri ancora che fosse un’invenzione confederata studiata ad arte. Alcuni sostengono che il complotto per l’uccisione di Jeff Davis abbia dato il via ad una serie di eventi che avrebbe portato all’omicidio di Lincoln un anno dopo.
Questo lavoro è preso in gran parte da un articolo di Roy Morris Jr. L’ho trovato interessante, e credo offra molti spunti, se qualche amico del forum è a conoscenza di notizie sull’episodio ed in particolare sulle carte di Dahlgren sarebbe bello approfondire questa vicenda, anche perché l’articolo non cura molto l’aspetto conseguenze e quindi del complotto.
Claudio
Benjamin F. Cheatham- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 3535
Data d'iscrizione : 04.09.08
Località : Genova
Re: Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 1
Interessante vicenda. Vedo cosa riesco a trovare anche se penso sia molto difficile non avendone mai letto nulla al riguardo.
Saluti, Meade
Saluti, Meade
Generale Meade- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4139
Data d'iscrizione : 14.10.09
Età : 62
Re: Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 1
Grande Benny, ottimo lavoro, come al solito !
Andando un pò più sullo specifico il documentario "le battaglie della guerra civile americana", da me più volte citato e che ha come adwisor lo storico premio pullitzer james mcpherson ed ed bearss, narra codesto episodio.
Riguardo all'attentato per uccidere davis, ti confermo che, ha detta del documentario fù realmente progettato ed ideato del giovane dahlgren. Il documentario però esclude qualsiasi coinvolgimento di Lincoln nella vicenda.
Fù un iniziativa personale di Dahlgren.
Ciao
Lee
Andando un pò più sullo specifico il documentario "le battaglie della guerra civile americana", da me più volte citato e che ha come adwisor lo storico premio pullitzer james mcpherson ed ed bearss, narra codesto episodio.
Riguardo all'attentato per uccidere davis, ti confermo che, ha detta del documentario fù realmente progettato ed ideato del giovane dahlgren. Il documentario però esclude qualsiasi coinvolgimento di Lincoln nella vicenda.
Fù un iniziativa personale di Dahlgren.
Ciao
Lee
R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4082
Data d'iscrizione : 02.12.08
Età : 62
Località : Montevarchi / Torino
Re: Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 1
Riguardo a kilkpatrick, l'esito del raid fù una della tante "frittate" cucinate dal suddetto ufficiale che nella guerra civile ne combinò di cotte e di crude a danni dell'unione.
Lee
Lee
R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4082
Data d'iscrizione : 02.12.08
Età : 62
Località : Montevarchi / Torino
Re: Kilpatrick-Dahlgren raid 28 febbraio - 4 marzo 1864 - parte 1
In questo sito si parla della vicenda. Come dice Benny le teorie riguardo la documentazione incriminata, sono diverse e tutte poco chiare. Sull'impiccaggione della guida di colore, le versioni sono due. Una dice che fù impiccato ingiustamente perchè non aveva alcuna colpa del fiume in piena. La seconda versione fa intendere che si offrì di far guadare gli scorridori in un guado del fiume da lui ritenuto transitabile. La probabilità che quando piove si sà che i fiumi ingrossano doveva essere stata presa in considerazione dalla guida. Probabilmente Dahlgren ritenne colpevole la guida di negligenza che, in frangenti così drammatici, poteva costare la vita a tutti i partecipanti del raid. Come in parte poi avvenne. Resta comunque aldilà dei fatti una azione ripugnante da parte di Dahlgren.
Sito della Virginia Encyclopedia
http://www.encyclopediavirginia.org/Kilpatrick-Dahlgren_Raid
Saluti, Meade
Sito della Virginia Encyclopedia
http://www.encyclopediavirginia.org/Kilpatrick-Dahlgren_Raid
Saluti, Meade
Generale Meade- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4139
Data d'iscrizione : 14.10.09
Età : 62
Argomenti simili
» La guerra totale e le violenze sui civili e militari
» Virginia 1864: inferno di gloria
» Il Generale Custer
» Da Peachtree Creek a Jonesborough: la campagna di Atlanta di John Bell Hood
» John Brown e il raid ad Harpers Ferry
» Virginia 1864: inferno di gloria
» Il Generale Custer
» Da Peachtree Creek a Jonesborough: la campagna di Atlanta di John Bell Hood
» John Brown e il raid ad Harpers Ferry
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|