Cosa ne pensate del gen. Grant e di riflesso del Gen. Lee?
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Re: Cosa ne pensate del gen. Grant e di riflesso del Gen. Lee?
Caro Banshee, ti ringrazio per la precisazione.
Sapevo che Lee aveva rifiutato deliberatamente di redigere le sue memorie, per il motivo che ho esposto nel mio intervento precedente. Ero altresì al corrente che Lee fosse stato contattato da Early e da altri per pubblicare una storia della ANV, anche sulla base delle sue testimonianze. Mi pare inoltre di ricordare, se non vado errato, che Lee disse che era una cosa giusta scrivere questo memoriale, per rendere noto ai posteri le privazioni, e la grande inferiorità di forze e mezzi in cui la sua armata si trovò costantemente ad operare.
Il rifiuto del generale Lee era evidentemente limitato al non voler scrivere di persona.
Sapevo che Lee aveva rifiutato deliberatamente di redigere le sue memorie, per il motivo che ho esposto nel mio intervento precedente. Ero altresì al corrente che Lee fosse stato contattato da Early e da altri per pubblicare una storia della ANV, anche sulla base delle sue testimonianze. Mi pare inoltre di ricordare, se non vado errato, che Lee disse che era una cosa giusta scrivere questo memoriale, per rendere noto ai posteri le privazioni, e la grande inferiorità di forze e mezzi in cui la sua armata si trovò costantemente ad operare.
Il rifiuto del generale Lee era evidentemente limitato al non voler scrivere di persona.
Jubal Anderson Early- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 707
Data d'iscrizione : 04.12.11
Re: Cosa ne pensate del gen. Grant e di riflesso del Gen. Lee?
Confermo quanto da te scritto caro Early. Effettivamente, l'opera avrebbe dovuto mettere in luce la disparità di mezzi tra i due eserciti, oltre a narrare le campagne in Virginia dell'ANV. Un vero peccato che Lee non abbia mai potuto dar seguito ai suoi progetti.
Banshee
Banshee
Banshee- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 1966
Data d'iscrizione : 17.03.09
Località : La Spezia
Re: Cosa ne pensate del gen. Grant e di riflesso del Gen. Lee?
La strategia di Lee, rischiosa all'inverosimile, di dividere le proprie forze contro un nemico in superiorità numerica, può essere ricondotta alle necessità imposte dall'inferiorità numerica.
Difatti, nel dividere la sua armata, Lee creava diverse minacce, mediante le quali voleva indurre il nemico ad una reazione difensiva. Lee intendeva dare l'impressione di essere in grado di colpire una pluralità di obbiettivi con la medesima potenza, nello stesso tempo. Questo era atto a provocare la sperequazione di forze del nemico in una difesa disorganizzata e poco efficace. Trovato il punto debole nella rete che egli aveva costretto il nemico a tessere, Lee abbandonava simultaneamente le minacce fittizie, per concentrarsi contro l'obbiettivo reale, riunendo le masse separate sul campo di battaglia.
Una riposta davvero reattiva alla condizione di inferiorità. Certo, essa fu resa possibile sia dall'alto grado di professionalità sviluppato dai quadri della ANV nel corso della sua storia, sia dalle capacità di manovra/combattimento dei suoi veterani. Altrimenti questi sviluppi sarebbero stati impossibili. Ciò non toglie che quella di Lee fu la strategia più coraggiosa, attiva e intelligente di tutte le possibili alternative.
Nel caso di Grant, il binomio massa-manovra raggiunse la sua apoteosi. Grant seppe sfruttare al massimo grado gli effetti comportati dalla rapidità di manovra di una massa compatta di forze. Al contrario di Lee, Grant non disperdeva facilmente i suoi comandi diretti, e agiva in modo da averli sempre a portata d'appoggio reciproco (lezione napoleonica, questa). In battaglia, Grant tendeva a far pesare la superiorità numerica proprio perchè era con il grosso delle sue forze che attaccava i vari obbiettivi.
Diciamo che entrambi i generali seppero adattare al meglio le proprie strategie ai bisogni dei propri comandi, intesi nel senso più ampio del termine. Lee divise e riunì, e attaccò perchè non trovò altra logica soluzione per opporsi alla crescente disparità di risorse fra il Sud e il Nord. Grant manovrò rapido e compatto, e colpì ferocemente, accettando perdite orribili ma sostenibili per l'Unione, pur di infliggere perdite pesanti e insostenibili per la Confederazione.
Difatti, nel dividere la sua armata, Lee creava diverse minacce, mediante le quali voleva indurre il nemico ad una reazione difensiva. Lee intendeva dare l'impressione di essere in grado di colpire una pluralità di obbiettivi con la medesima potenza, nello stesso tempo. Questo era atto a provocare la sperequazione di forze del nemico in una difesa disorganizzata e poco efficace. Trovato il punto debole nella rete che egli aveva costretto il nemico a tessere, Lee abbandonava simultaneamente le minacce fittizie, per concentrarsi contro l'obbiettivo reale, riunendo le masse separate sul campo di battaglia.
Una riposta davvero reattiva alla condizione di inferiorità. Certo, essa fu resa possibile sia dall'alto grado di professionalità sviluppato dai quadri della ANV nel corso della sua storia, sia dalle capacità di manovra/combattimento dei suoi veterani. Altrimenti questi sviluppi sarebbero stati impossibili. Ciò non toglie che quella di Lee fu la strategia più coraggiosa, attiva e intelligente di tutte le possibili alternative.
Nel caso di Grant, il binomio massa-manovra raggiunse la sua apoteosi. Grant seppe sfruttare al massimo grado gli effetti comportati dalla rapidità di manovra di una massa compatta di forze. Al contrario di Lee, Grant non disperdeva facilmente i suoi comandi diretti, e agiva in modo da averli sempre a portata d'appoggio reciproco (lezione napoleonica, questa). In battaglia, Grant tendeva a far pesare la superiorità numerica proprio perchè era con il grosso delle sue forze che attaccava i vari obbiettivi.
Diciamo che entrambi i generali seppero adattare al meglio le proprie strategie ai bisogni dei propri comandi, intesi nel senso più ampio del termine. Lee divise e riunì, e attaccò perchè non trovò altra logica soluzione per opporsi alla crescente disparità di risorse fra il Sud e il Nord. Grant manovrò rapido e compatto, e colpì ferocemente, accettando perdite orribili ma sostenibili per l'Unione, pur di infliggere perdite pesanti e insostenibili per la Confederazione.
Jubal Anderson Early- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 707
Data d'iscrizione : 04.12.11
Re: Cosa ne pensate del gen. Grant e di riflesso del Gen. Lee?
Caro Jubal,
quindi se ho ben capito, sommando tutti i fattori, secondo il tuo autorevole parere i 2 generali tutto sommato si equivalevano...
Lee
quindi se ho ben capito, sommando tutti i fattori, secondo il tuo autorevole parere i 2 generali tutto sommato si equivalevano...
Lee
R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4084
Data d'iscrizione : 02.12.08
Età : 62
Località : Montevarchi / Torino
Re: Cosa ne pensate del gen. Grant e di riflesso del Gen. Lee?
R.E.Lee ha scritto:Caro Jubal,
quindi se ho ben capito, sommando tutti i fattori, secondo il tuo autorevole parere i 2 generali tutto sommato si equivalevano...
Lee
Invertendo le parti, cioè: Lee al comando della AdP e Grant al comando della AdV, penso che Grant si sarebbe trovato in grosse difficoltà assai ostiche da gestire e superare, mentre Lee, con tutta l'abbondanza dell'AdP, sia in uomini che in mezzi, avrebbe concluso la guerra in molto minor tempo.
Meade
Generale Meade- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4139
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