Il problema delle taglie
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La Guerra Civile Americana 1861-1865 :: Storia del conflitto :: Uniformi, Bandiere ed Equipaggiamenti.
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Il problema delle taglie
Signori, chiedo venia, ma è un dubbio che ho sempre avuto in merito ad una gestione accentrata delle scorte di vestiario come quella dei "depots"...
Ma come facevano a gestire le taglie? Pur assumendo che fossero prodotti semi standardizzati, come venivano assemblati e assegnati gli indumenti e soprattutto le scarpe?
Il dubbio mi è tornato ieri, rivedendomi il film "Glory", quando, dopo ripetute sollecitazioni vennero distribuite alla truppa, composta esclusivamente da soldati volontari neri, le scarpe da marcia. Le scarpe venivano lanciate così come capitava senza apparentemente curarsi di chi le avesse indossate.
Ovviamente quella è una finzione cinematografica, ma in ogni caso per la gestione delle taglie come si procedeva.
Presumo che sia stato proprio il vestiario militare a creare le "classi" in cui oggi tutti noi suddividiamo i nostri abiti in taglie e numeri, ma allora come fecero.
E in ogni caso, ciascuna persona è differente.
Esistevano sarti e ciabattini a seguito della truppa regolare? Oppure ogni soldati in un certo qual modo doveva provvedere privatamente?
Ma come facevano a gestire le taglie? Pur assumendo che fossero prodotti semi standardizzati, come venivano assemblati e assegnati gli indumenti e soprattutto le scarpe?
Il dubbio mi è tornato ieri, rivedendomi il film "Glory", quando, dopo ripetute sollecitazioni vennero distribuite alla truppa, composta esclusivamente da soldati volontari neri, le scarpe da marcia. Le scarpe venivano lanciate così come capitava senza apparentemente curarsi di chi le avesse indossate.
Ovviamente quella è una finzione cinematografica, ma in ogni caso per la gestione delle taglie come si procedeva.
Presumo che sia stato proprio il vestiario militare a creare le "classi" in cui oggi tutti noi suddividiamo i nostri abiti in taglie e numeri, ma allora come fecero.
E in ogni caso, ciascuna persona è differente.
Esistevano sarti e ciabattini a seguito della truppa regolare? Oppure ogni soldati in un certo qual modo doveva provvedere privatamente?
Iced Earth- Sergente Maggiore
- Numero di messaggi : 86
Data d'iscrizione : 26.07.11
Età : 46
Località : Roma
Re: Il problema delle taglie
Sicuramente l'uso di cinture e bretelle per i pantaloni e di calze per le scarpe, in modo massiccio, risolse in parte il problema. Con l'invenzione della macchina da cucire, nel 1842 da parte di J.J. Greenough, la produzione in serie di capi di abbigliamento in maniera industriale non fu più un problema, in particolare per l'esercito unionista. Per come si regolassero con le taglie bisognerebbe sentire un esperto in materia.
Meade
Meade
Generale Meade- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4139
Data d'iscrizione : 14.10.09
Età : 62
Re: Il problema delle taglie
Dipende da cosa a cosa. Nella guerra civile come abbiamo visto più volte la provenienza di uniformi e equipaggiamenti era molto vasta. Solitamente ciò che era prodotto dai governi o dagli stati su larga scala aveva poche misure standard a cui ci si doveva adattare.
Ciao
Ciao
Re: Il problema delle taglie
Accontentare è una cosa adattare è un'altra.
Personalmente, e l'esempio è "calzante" (scusate il gioco di parole) appena quel tanto che basta per alimentare il tarlo della mia curiosità: anni fa giocando da improvvisato in una partita di calcetto, usai degli scarpini non miei, più grandi della mia taglia, che "adattai" usando due paia di calze di spugna. Vi lascio immaginare il risultato, anche se li per li neppure mi accorsi di avere delle vere e proprie piaghe, che impegarono giorni a rimarginarsi.
Qualora invece di un divertimento serale fra amici, questo fosse stato ilrisultato di una marcia estenuante lontano da centri abitati e da qualunque tipi di assistenza, quale sarebbe stato il risultato? Una risorsa fuori combattimento o a mezzo servizio, ben che vada. Se poi il concetto si applica, con le cautele del caso, ad una scala più ampia si possono immaginare gli effetti dirompenti e devastanti del caso.
Ora potreste dire che gli uomini di quei tempi erano sicuramente più robusti e resistenti del ragazzo di oggi che gioca con scarpini non suoi, e che avrebbero sopportato certamente di più. possibilissimo, ma quanto avrebbero retto?
Poi riguardo proprio il concetto di taglia dei vestiti, che credo sia nato quando gli svedesi adottarono per primi le uniformi nella guerra dei trent'anni, ho altre perplessità, datosi che indosso la taglia 58 di giacca (parliamo di spalle, anche se il girovita si sta paurosamente adeguando...) e sono abbastanza sensibile sul fronte "taglie difficili".
Uno nelle mie condizioni non credo potesse prendere la prima giacca dal furiere di turno, se non avesse voluto improvvisare uno spettacolino comico di sitle circense.
Insomma, e scusate se mi dilungo con aneddoti e storie, se il compito della divisa è proteggere e sostenere il combattente, la cui attenzione dev'essere rivolta ai compiti affidatigli e non alla mera sussitenza, essa dovrebbe essere innanzittutto "COMODA". sbaglio?
Personalmente, e l'esempio è "calzante" (scusate il gioco di parole) appena quel tanto che basta per alimentare il tarlo della mia curiosità: anni fa giocando da improvvisato in una partita di calcetto, usai degli scarpini non miei, più grandi della mia taglia, che "adattai" usando due paia di calze di spugna. Vi lascio immaginare il risultato, anche se li per li neppure mi accorsi di avere delle vere e proprie piaghe, che impegarono giorni a rimarginarsi.
Qualora invece di un divertimento serale fra amici, questo fosse stato ilrisultato di una marcia estenuante lontano da centri abitati e da qualunque tipi di assistenza, quale sarebbe stato il risultato? Una risorsa fuori combattimento o a mezzo servizio, ben che vada. Se poi il concetto si applica, con le cautele del caso, ad una scala più ampia si possono immaginare gli effetti dirompenti e devastanti del caso.
Ora potreste dire che gli uomini di quei tempi erano sicuramente più robusti e resistenti del ragazzo di oggi che gioca con scarpini non suoi, e che avrebbero sopportato certamente di più. possibilissimo, ma quanto avrebbero retto?
Poi riguardo proprio il concetto di taglia dei vestiti, che credo sia nato quando gli svedesi adottarono per primi le uniformi nella guerra dei trent'anni, ho altre perplessità, datosi che indosso la taglia 58 di giacca (parliamo di spalle, anche se il girovita si sta paurosamente adeguando...) e sono abbastanza sensibile sul fronte "taglie difficili".
Uno nelle mie condizioni non credo potesse prendere la prima giacca dal furiere di turno, se non avesse voluto improvvisare uno spettacolino comico di sitle circense.
Insomma, e scusate se mi dilungo con aneddoti e storie, se il compito della divisa è proteggere e sostenere il combattente, la cui attenzione dev'essere rivolta ai compiti affidatigli e non alla mera sussitenza, essa dovrebbe essere innanzittutto "COMODA". sbaglio?
Iced Earth- Sergente Maggiore
- Numero di messaggi : 86
Data d'iscrizione : 26.07.11
Età : 46
Località : Roma
Re: Il problema delle taglie
Sinceramente non mi sono mai interessato a scoprire le taglie e vedere a quanti calzavo bene, so che nel '700 e nell'800 c'erano delle taglie standard basate sulle stazze più comuni che si potevano vedere, quindi la maggior parte degli uomini rientravano nelle varie taglie. Non credo che ci fossero soldati con maniche che gli arrivavano ai gomiti ma certamente capitava e ho trovato racconti di soldati che si lamentano di avere indumenti non propriamente della loro misura. Per questo al seguito degli eserciti c'erano dei sarti che a pagamento aggiustavano, modificavano e vendevano altre cose. Poi i propri commilitoni che spesso erano già amici o conoscenti nella vita privata davano una mano scambiando qualcosa, c'erano le società di aiuto ai combattenti che mandavano materiale, e c'era chi si faceva fare le cose su misura o si faceva arrivare certe cose da casa.
Ciao
Ciao
Re: Il problema delle taglie
Non dimentichiamo poi che uno dei motivi per cui scoppiò la battaglia di gettysburg fu la mancanza di scarpe di molti soldati dell'Armata della Virginia, che marciavano scalzi. A quel punto, anche un paio di scarpe di grossa taglia andavano bene.
Meade
Meade
Generale Meade- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4139
Data d'iscrizione : 14.10.09
Età : 62
Re: Il problema delle taglie
Iced Earth ha scritto:"...Insomma, e scusate se mi dilungo con aneddoti e storie, se il compito della divisa è proteggere e sostenere il combattente, la cui attenzione dev'essere rivolta ai compiti affidatigli e non alla mera sussitenza, essa dovrebbe essere innanzittutto "COMODA". sbaglio?
Caro Iced,
in linea teorica hai ragione. Però la Cw fù un conflitto dalla portata immane e nessuno dei 2 contendenti era preparato logisticamente a qualcosa di simile. Nel sud tutto scarseggiava e quindi per vestirsi e calzarsi (ammesso e non concesso che vi fossero calzature a disposizione...), i soldati dovettero "adattarsi" con quel che passava il convento ed, eventualmente, cercare di sgraffignare il più possibile dal convento nemico....
Il tutto in onore al famoso detto: "Meglio bere che affogare!!!"
Lee
R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
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