La Guerra Civile Americana 1861-1865
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Cause della guerra

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Messaggio  General Sherman Ven Feb 11, 2011 12:26 pm

George Armstrong Custer ha scritto:Continuo a postare le analisi effettuate, allora, da Marx sulle cause della ACW :

..........«L’attuale conflitto fra Nord e Sud quindi altro non è che un conflitto fra due sistemi sociali, fra il sistema della schiavitù e quello del lavoro libero. Tale conflitto è scoppiato perché i due sistemi non possono più coesistere pacificamente l’uno accanto all’altro nel continente nordamericano, e potrà concludersi unicamente con la vittoria di un sistema o dell’altro». [/i]
Interessante Generale Custer. Avevo letto qualche sprazzo della disamina di Marx da qualche parte (forse su qualche giornale ..non ricordo). Non sono d'accordo con Marx nel liquidare il sud come un'accozzaglia di oligarchi razzisti con velleità di conquista. Credo anche che il pensiero di Marx abbia influenzato l'Europa su una visione degli USA distorta che non aiuta a compredere a fondo questa grande Nazione pur con tutte le sue contraddizioni.
Paradossalmente Marx se la prede, considerando il suo pensiero anticapitalistico e rivoluzionario, con la parte sbagliata. Infatti è vero, come citato nei precedenti post, che il sud alla fine voleva l'indipendenza da ciò che considerava una nazione straniera. Di fronte a questo il problema della schiavitù diventa secondario come causa, anche se la propaganda ha trovato in questo terreno fertile per far leva sull'opinione pubblica del nord per appoggiare la guerra (per alcuni è stata una vera e propria crociata). Ma i fili li tiravano i grossi pescecani capitalisti toccando i tasti giusti dell'opinione pubblica. La guerra però l'anno fatta "i poveri cani" come si dice da noi, perchè i figli dei ricchi, con l'introduzione della coscrizione obbligatoria, si pagavano le procure per mandare a combattere qualcunaltro, magari proveniente dalla vecchia Europa completamente ignorante di cosa stava accadendo in America.
Negli USA ancora oggi è aperta, anche se non sanguinante, la ferita della guerra civile non tanto per problemi razziali, ma proprio per la disamina sulla costituzionalità della secessione, che evidentemente non era chiara, come citato dal nostro Meade anche per il sud di allora. Fatto sta che dalla guerra civile è nata finalmente una nazione unita e la conseguenza pricipale sta nel rafforzamento del potere centrale.
Perdendo la guerra, il sud ha anche fatto perdere a tutti gli stati dell'unione quell'ampio margine di indipendenza dal potere federale che avevano prima della guerra. Tutti hanno perso qualcosa anche il nord.............

Devo ancora leggere qualcosa che mi sfugge.......

ciao

Luca
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Messaggio  George Armstrong Custer Ven Feb 11, 2011 1:12 pm

George Armstrong Custer ha scritto:Continuo a postare le analisi effettuate, allora, da Marx sulle cause della ACW :

«L’Unione era ancora importante per il Sud soltanto nella misura in cui gli si offriva il potere federale come mezzo per continuare la politica schiavista. In caso contrario, era meglio provocare subito la frattura anziché restare a guardare lo sviluppo del Partito Repubblicano e la formidabile ascesa del Nord-Ovest per un altro quadriennio, ed intraprendere la lotta in condizioni più sfavorevoli. Perciò il partito schiavista ha giocato va banque, rischiando il tutto per tutto! Quando i democratici del Nord si sono rifiutati di continuare a fare la parte dei “poveri bianchi” del Sud, il Sud ha procacciato a Lincoln la vittoria disperdendo i suoi suffragi, e quindi ha addotto questa vittoria come pretesto per sguainare la spada dal fodero.

[/i]


Secondo me, la frase sopra scritta di Marx è particolarmente azzeccata e lungimirante. Gli Stati del Sud decisero di uscire dall'Unione nel momento in cui sentirono di stare perdendo quel predominio che avevano esercitato negli USA per svariati anni ed il problema principale era quello di poter continuare ad esercitare lo schiavismo anche nei nuovi territori dell'Ovest.
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Messaggio  Generale Meade Ven Feb 11, 2011 1:13 pm

General Sherman ha scritto: La guerra però l'anno fatta "i poveri cani" come si dice da noi, perchè i figli dei ricchi, con l'introduzione della coscrizione obbligatoria, si pagavano le procure per mandare a combattere qualcunaltro, magari proveniente dalla vecchia Europa completamente ignorante di cosa stava accadendo in America.
Luca

Non sono d'accordo completamente con questa ipotesi. Chi si mise una divisa addosso per combattere nel conflitto, tra i nordisti, furono circa 2.300.000 di uomini. Di questi, la stragrande maggioranza furono volontari. E tra questi volontari ci furono anche molti figli di ricchi, che in parte ci rimisero la pelle (vedi il colonello R. G. Show del 54° Massachusetts). Certamente furono arruolati (volontariamente per alcuni, forzatamente per altri) anche molti uomini provenienti dalla vecchia Europa, che in cambio ebbero la cittadinanza. Può sembrare ingiusto, ma anche gli emmigranti che approdarono negli USA nei decenni precedinti il conflitto, dovettero cimentarsi in tutta una serie di conflitti come le Guerre Coloniali, la Guerra d'Indipendenza, la Guerra del 1812, la Guerra col Messico e tutta una serie infinita di guerre e guerriglie con i pellerossa, per avere anche loro il diritto a guadagnarsi il "sogno americano". Non vedo perchè anche i neo immigrati europei durante la Guerra Civile non dovessero contribuire.

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Messaggio  General Sherman Ven Feb 11, 2011 1:53 pm

Generale Meade ha scritto:

.. Non vedo perchè anche i neo immigrati europei durante la Guerra Civile non dovessero contribuire.

Meae
Infatti l'America è fatta di immigrati da tutto il mondo. Non è questo che intendevo dire. Forse mi sono spiegato male.
L'esempio citato era per confutare una parte delle considerazioni di Marx sulle cause della guerra.
Mi riferisco dove Marx ad un certo punto se la prende con il sud "schiavista" con velleità di egemonia oligarchica su tutti gli stati. E questo secondo me l'errore che fa, non considerando, sempre dal suo punto di vista naturalmente, che il vero nemico per lui contro cui scagliarsi era il nord capitalistico che stava inesorabilmente crescendo soprattutto per le forti immigrazioni di quegli anni e soprattutto provenienti dalla sua Europa, che forniva masse di mano d'opera (il suo proletariato) per l'industria statunitense principalmente al nord. Il sud era tagliato fuori da questo processo proprio per la palla al piede dela schiavitù che ha frenato quello spirito imprenditoriale tipicamente Yankee che ha avuto invece il nord. La società del sud cosi strutturata era destinata comunque a soccombere dalle spinte che venivano da nord e questa è una delle cause pricipali della guerra in quanto minacciato il sud si è difeso. Come dice il nostro Meade l'aristrocazia terriera del sud vede perdere quel prestigio politico che aveva avuto sino ad allora e si stacca dall'unione per non perderlo definitivamente.

L'influenza di questo passaggio del pensiero di Marx, secondo me, ha distorto la corretta visione dei fatti americani presso l'opinione pubblica europea dell'epoca, forse c'è stata anche della propaganda nordista, però l'ignoranza di fondo che c'è in Europa, ed in Italia in particolare, parte proprio dal considerare il problema della schiavitù come la causa scatenante del conflitto. Sottovalutando l'ACW, l'Europa non ha poi neanche tenuto molto in considerazione gli sviluppi militari della guerra. In definitiva non credo che Marx avesse visione corretta di come era la società Americana dell'epoca e di come si stava sviluppando. Ma questa è un'altra storia.

Ringrazio ancora i signori ufficiali delle stimolanti proposte di conversazione.

Ciao
Luca



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Messaggio  R.E.Lee Gio Feb 17, 2011 4:35 pm

George Armstrong Custer ha scritto:Continuo a postare le analisi effettuate, allora, da Marx sulle cause della ACW :

«....L’Unione era ancora importante per il Sud soltanto nella misura in cui gli si offriva il potere federale come mezzo per continuare la politica schiavista. In caso contrario, era meglio provocare subito la frattura anziché restare a guardare lo sviluppo del Partito Repubblicano e la formidabile ascesa del Nord-Ovest per un altro quadriennio, ed intraprendere la lotta in condizioni più sfavorevoli. Perciò il partito schiavista ha giocato va banque, rischiando il tutto per tutto! Quando i democratici del Nord si sono rifiutati di continuare a fare la parte dei “poveri bianchi” del Sud, il Sud ha procacciato a Lincoln la vittoria disperdendo i suoi suffragi, e quindi ha addotto questa vittoria come pretesto per sguainare la spada dal fodero....."


Questa teoria di Marx c è più o meno identica a quella dell'emerito storico contemporaneo e premio Pullitzer James McPherson che più o meno ha affermato la solita cosa nel documentario di Jay Werz "le battaglie della guerra civile americana".
Personalmente la ritengo un pò troppo estremista...

Lee
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Messaggio  R.E.Lee Gio Feb 24, 2011 3:39 pm

George Armstrong Custer ha scritto:Le cause della Guerra Civile Americana hanno costituito un campo di ricerca e di una messa a punto di teorie revisioniste molto più estese rispetto a quanto venne fatto riguardo alle cause delle due Guerre Mondiali. Nel 1946, grazie alla sintesi, fatta dal prof. Howard K. Beale, degli studi revisionisti sull’avvento della Guerra Civile, si dimostrò che la Guerra Civile, analogamente alla definizione data dal generale Bradley della Guerra di Corea, fu “la guerra sbagliata, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato”. Le teste calde- i cd. mangiafuoco- di entrambe le parti portarono alla guerra, quando un giudizioso autocontrollo avrebbe potuto facilmente evitare detto conflitto.
Teorie riprese dagli storici moderni, quale, ad es. James M. McPherson.

Spesso e volentieri le guerre scoppiano perchè i cosiddetti mangiafuoco prendono l'iiziativa trascinando la situazione ad un punto di non ritorno. così potrebbe essere stato anche per la guerra civile , forse. ma senza un retroterra già incandescente, nella CW come in tanti altri conflitti, i mangiafuoco avrebbero avuto vita breve.
E' difficle stabilire, a mio avviso, quanto fù colpa loro (dei mangiafuoco) se l'incendio della CW divampò. sicuramente ci misero del suo, ma ipotizzare che senza di loro il conflitto sarebbe stato evitato tramite trattative che che avrebbero magari finito per conciliare entrambe le parti, mi sembra cosa ardua. magari i sopracitati mangiafuoco accellerarono solamente l'inevitabile...

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Messaggio  George Armstrong Custer Gio Feb 24, 2011 9:40 pm

Sono d'accordo con l'ultimo intevento del ns Lee; è eccessivo dare troppa importanza ai cd. fire-eaters (mangiafuoco) come elementi fondamentali che hanno fatto scoppiare la guerra civile; però, dal 1850 al 1860, i predetti hanno esperito un ruolo rlevante che ha contribuito notevolmente ad esacerbare gli animi negli USA, e la classe politica dominante all'epoca non ha fatto nulla per impedirlo. L'argomento andrebbe studiato più a fondo e, a quanto mi risulta, vi sono storici americani che hanno cercato di approfondire quale sia stato effettivamente il loro ruolo. Degno di nota rimane la circostanza che Jefferson Davis, nella formazione del suo primo Gabinetto, escluse dalla nomina nomi noti per le loro tesi estremiste.
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Messaggio  General Sherman Mer Mar 09, 2011 3:17 pm

Mi associo agli ultimi interventi dei nostri Lee e Custer.
Le cause della guerra effettivamente vanno cercate più lontano nel tempo.
L'evoluzione di quella, che mi permetto di considerare fino allo scoppio della guerra come una "protonazione", perche di nazione vera e propria credo possiamo iniziare a considerarla da dopo la fine della ACW, è stata diversa nel nord rispetto al sud, e in direzioni evolutive da un punto di vista economico e sociale divergenti che hanno creato due nazioni diverse con visioni di nazione diverse e che negli anni hanno contribuito, lentamente ma inesorabilmente ad entrare in conflitto tra loro. Sono convinto che, date le premesse, il conflitto fosse inevitabile perchè le incredibili potenzialità economiche che le classi dirigenti, soprattutto del nord, avevano intuito (giustamente) che queste terre e con quella straordinaria costituzione si potevano esprimere, non potevano essere lasciate perdere.
I mangiafuoco, concordo, possono in parte aver influito nell'accelerare la combustione della miccia ma certo non la sua accensione che era già iniziata da tempo.

Ciao

Luca



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Messaggio  piero Gio Mar 24, 2011 9:20 am

non è farina del mio sacco, ma curiosando qua e là su google fr. a cercare su gli interessi economici degli stati europei in america ( in francese si trova un sacco di libri dal canada fino al messico...mi rimandano su un sito italiano dove....

Mazzini e Albert Pike


Alla morte del capo internazionale della Massoneria, Lord Palmerston, avvenuta nel 1866, Mazzini prese contatti con uno strano personaggio, il generale sudista e schiavista Albert Pike.
Al pari di Mazzini, il Pike faceva parte della rete di Lord Palmerston e, nei decenni precedenti, si era conquistato la fama di massimo esperto, e sacerdote delle forme occulte più esoteriche e sataniche.
«Nato nel 1809 a Boston, Albert Pike divenne uno degli avvocati più famosi del Sud. Egli parlava e scriveva 16 lingue. Entrato in massoneria nel 1850, nel 1859 divenne Gran Maestro del Rito Scozzese Antico ed Accettato, e cioè il Capo supremo della Massoneria americana» (14).
«Albert Pike è uno degli individui fisicamente e moralmente più repellenti della storia americana. Orribilmente obeso (pesava più di 140 chili), Pike era conosciuto nel suo Stato dell’Arkansas come un professionista di satanismo. Le sue note tendenze sessuali includevano il sedersi a gambe divaricate su un trono fallico, eretto nel bosco, con intorno una masnada di prostitute, con le quali consumava cibo e liquori, fino a completo stordimento. (…).

Negli anni 1850, Pike entrò in politica diventando una delle voci più sguaiate e intolleranti della retorica razzista. (…). Nel 1858, infatti, Pike, insieme ad undici collaboratori, pubblicò una circolare che chiedeva l’espulsione di tutti i negri e i mulatti dall’Arkansas, citando “l’indolenza e bestialità della loro razza degradata”, “la loro immoralità, pigrizia e sudiciume” e chiamando l’africano un essere “insignificante e depravato simile ad un animale”.
Dal 1858 al 1860, Albert Pike creò un Supremo Consiglio del Rito Scozzese estendendolo, per la prima volta, su tutto il Sud degli Stati Uniti» (15).

Alcuni anni prima, nel 1854, uno stretto collaboratore di Albert Pike, un certo Judah Benjamin, creò i “Cavalieri del Circolo d’Oro” (“Knights of the Golden Circle”). Le prime operazioni di questi “Cavalieri” consistettero nell’addestramento paramilitare di terroristi in tutta l’America Centrale, con lo scopo di provocare una guerra tra gli Stati Uniti e la Spagna , che governava quella zona. La fase successiva fu l’organizzazione di un colpo di Stato negli Stati Uniti che doveva coincidere con l’elezione del presidente Abramo Lincoln, nel 1960.

Eletto Lincoln, Albert Pike, dalla sua posizione di Capo della Massoneria americana, diresse l’insurrezione del Sud che sfociò nella sanguinosa Guerra di Secessione americana (1860-1865).
« La Carolina del Sud, sede del Consiglio Supremo della Massoneria di Pike, dichiarò la secessione il 20 dicembre 1860, subito dopo l’elezione di Lincoln.
Lo stesso giorno, i leaders della “Giovane America” di Mazzini, del Mississippi, chiesero le elezioni e ottennero la secessione.
In Florida, il senatore David Yulee, esponente di spicco della “Giovane America” fece votare la secessione, il 22 dicembre.
In Alabama furono gli esponenti di spicco dei “Cavalieri del Circolo d’Oro” a dirigere la secessione del 24 dicembre.
In Georgia, la secessione del 2 gennaio 1861 fu pilotata da Robert Toombs, l’amico più caro di Albert Pike, divenuto poi membro del Consiglio Supremo.
In Louisiana, fu John Slidell, intimo di Judah Benjamin, creatore dei “Cavalieri del Circolo d’Oro” e Pierre Soulé della “Giovane America” a dirigere il voto di secessione del 7 gennaio 1861.
Nel Texas, il governatore Sam Houston rifiutò il voto di secessione dichiarandolo illegale. Allora, migliaia di “Cavalieri del Circolo d’Oro”, armati, deposero Houston e, in febbraio, fecero votare la secessione, con una partecipazione di meno di un decimo della popolazione.

Gli oppositori alla secessione riportarono vistose vittorie in Virginia, Carolina del Nord, Tennessee, Arkansas, Missouri, Kentucky, Maryland e Delaware.
La sconfitta dell’Arkansas creò un imbarazzo personale ad Albert Pike che, all’udire la notizia della sconfitta, si precipitò nello Stato per arringare i delegati: «Le cose sono giunte a tal punto che voi avete solo una possibilità: o voi uscite dall’Unione volontariamente, o sarete cacciati fuori. La Carolina del Sud vi trascinerà fuori…».
Pur avendo votato di rimanere nell’Unione, la Carolina del Nord, la Virginia , il Tennessee e l’Arkansas furono trascinati nella Guerra di secessione dagli uomini di Albert Pike» (16).

«Durante la Guerra di Secessione, Pike fu brigadiere generale delle truppe sudiste e comandava un esercito costituito da indiani di ben otto tribù. Al suo comando, queste truppe commisero massacri d’una crudeltà e ferocia tale che l’Inghilterra minacciò persino di intervenire “per ragioni umanitarie”. Il Presidente sudista Jefferson Davis, allora, fu costretto a prendere provvedimenti contro Albert Pike intimandogli di disperdere l’esercito indiano. Dopo la guerra, per i suoi crimini efferati, Pike fu giudicato colpevole di tradimento da una Corte Marziale e imprigionato. Il presidente americano Andrew Johnson, massone subordinato di Albert Pike, però, il 22 aprile 1866, lo graziò, mentre la stampa americana mantenne, per ben nove mesi, un silenzio totale su questa notizia» (17).

«Il generale Albert Pike passò sotto l’influenza di Mazzini dopo essere stato contrariato dal presidente sudista Jefferson Davies che disperse le sue truppe indiane, per le atrocità commesse sotto il pretesto di legittime azioni belliche. Pike accettò l’idea di un Govero Mondiale e, alla fine, divenne il capo del Clero Luciferiano. Tra il 1859 e il 1871, Pike elaborò i dettagli di un piano militare, che prevedeva tre guerre mondiali, e tre grandi rivoluzioni che egli riteneva indispensabili per promuovere il “piano” degli Illuminati e portarlo a compimento, verso la fine del secolo ventesimo» (18).

«L’assassinio di Abramo Lincoln fu perpetrato dall’estremista ebreo John Wilkes Booth (Botha), un massone del 33° grado, il 14 aprile 1865 in Washinglton D.C., solo cinque giorni dopo la fine della Guerra civile americana. (…). Izola Forrester, nipote di Booth, nel suo libro “This One Mad Act” (1937), scrisse che Booth apparteneva alla Loggia dei “Cavalieri del Circolo d’Oro” come pure al movimento rivoluzionario di Mazzini, “ La Giovane America ”. Izola Forrester rivelò, in dettaglio, che i massoni erano coinvolti nell’assassino del presidente. Il successivo assassinio di Wilkes Booth fu organizzato da Judah P. Benjamin, un massone di alto grado e agente dei Rothschild. Egli era il Capo dei Servizi segreti della Confederazione del Sud. Dopo l’assassinio, egli scappò in Inghilterra»(19).

Nel dicembre 1865, il generale Albert Pike, insieme al generale John J. Morgan e ad un ristretto gruppo di ufficiali sudisti, trasformava, nella cittadina di Pulaski del Tennessee, i “Cavalieri del Circolo d’Oro” nei “Cavalieri del Ku Klux Klan” (KKK), (in greco kuklox significa “cerchio” o “circolo”), i razzisti del Sud degli Stati Uniti, che conosciamo ancora oggi con i loro cappucci bianchi e le croci di fuoco.
«Albert Pike, che era chiamato “il Diavolo del XIX secolo”, era ossessionato dall’idea della supremazia mondiale. Quando divenne massone del 33° grado, e Capo degli Illuminati dell’Arkansas, egli ideò un piano per prendere il controllo del mondo attraverso tre Guerre mondiali ed altre grandi rivoluzioni» (20).
Anche Giuseppe Mazzini era ossessionato dall’idea di un potere mondiale.

Nel suo Manifesto del marzo 1848, Mazzini affermava: «Essendo l’Austria la più grande negatrice delle nazionalità europee, essa deve scomparire. Guerra contro l’Austria! L’iniziativa di questa rivoluzione europea mondiale, che deve portare alla nascita degli Stati Uniti d’Europa, appartiene al potere dell’Italia; pertanto è il dovere dell’Italia. “ La Roma dei Popoli” deve, nella sua fede repubblicana universale, unire l’Europa e L’America, e tutte le altre parti del mondo abitato, in un potere mondiale finale onnicomprensivo» (21).


15 Cfr. Anton Chaitkin, “Treason in America ”, New Benjamin Franklin House, New York 1985, pp. 234-235.

16 Idem, pp. 237-246

17 Cfr. Juri Lina, “Architects of deception”, Referent Publishing, Stoccolma 2004, p. 196.
18 Cfr. W. Guy Carr, “Pawns In The Game”, Cpa Pubblisher, p. XV.
19 Cfr. Juri Lina, op. cit., p. 196.
20 Cfr. Juri Lina, op. cit., p. 197.
21 Cfr. G. Mazzini, “Opere” Volume XIII, Roma 1884, p. 179



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Cause della guerra - Pagina 9 Empty anche i bikers parlano delle Confederazione

Messaggio  LEWIS A. ARMISTEAD Mer Ago 24, 2011 9:53 pm

Non so se è giusto mettere qui l'argomento...ma girando per internet alla ricerca di un casco moto con bandiera confederata, ho trovato questo sito http://www.custommania.com/viewtopic.php?id=33848

e questo intervento

"Quando Lincoln fu eletto presidente, passò immediatamente, con l’accordo del Congresso degli Stati Uniti, la Morrill Tariff (la piú alta tassa d’importazione della storia degli Stati Uniti), piú che raddoppiando i tassi d’importazione dal 20% al 47%. Questa tassa significò la bancarotta per molti cittadini del Sud. Nonostante il fatto che negli Stati del Sud fosse presente solo il 30% della popolazione degli Stati Uniti, essi pagavano l’80% delle tariffe. La tassazione oppressiva, la negazione del diritto di autogoverno dei singoli Stati, e un governo federale che non sentivano li rappresentasse, spinsero gli Stati del Sud a decidere di ritirarsi legalmente dall’Unione.


Dal momento che i cittadini degli Stati del Sud si erano sottratti alla tassazione oppressiva ritirandosi dall’Unione, il solo modo per imporne il pagamento era quello di invadere gli Stati Confederati per obbligarli, con le armi, a ritornare nell’Unione.

Abraham Lincoln invase quindi il Sud per imporre il pagamento di tale tassa d’importazione e soddisfare i suoi sostenitori, gli industriali del Nord. Non era lo schiavismo l’oggetto della discordia. La guerra di Lincoln costò le vite di 600.000 americani.

La verità sulla bandiera confederata è che non a niente a che vedere con il razzismo e l’odio. La Guerra Civile non fu combattuta per ragioni legate allo schiavismo o al razzismo.

Alcuni fatti sulla guerra e lo schiavismo
Solo il 6% dei cittadini del Sud possedevano schiavi.

Anche il Nord possedeva schiavi.

L’ultimo schiavo morí 49 anni dopo la fine della guerra, e viveva AL NORD.

Molti generali nordisti possedevano schiavi, anche dopo la guerra e negli Stati del Nord (per esempio Sherman e Grant).

Lo schiavismo era solo una scusa per giustificare l’invasione del Sud da parte del Nord. (Chi ammetterebbe mai di combattere per riscuotere soldi?)

Il proclama di "Emancipazione" di Lincoln liberò gli schiavi solo nei territori confederati, cosicché gli schiavi presenti nel territorio dell’Unione restarono schiavi (a molte grandi città del Sud sotto occupazione del Nord, come New Orleans, fu permesso di tenere schiavi dal momento che erano considerate come appartenenti al territorio dell’Unione, e molti Stati del Nord ancora avevano schiavi).

Questo prova che la sola ragione per la quale gli schiavi furono "liberati" era quella di danneggiare l’economia del Sud, in modo da comprometterne lo sforzo bellico.


Vari gruppi, come il KKK (Klu Klux Klan) hanno distorto il significato reale della bandiera confederata a loro uso e consumo.

La bandiera di combattimento confederata rappresenta tutti i confederati del Sud, e anche del Nord, indipendentemente dalla loro razza o religione, e simbolizza meno governo, meno tasse, e il diritto del popolo di autogovernarsi. Viene fatta sventolare in memoria e in onore dei nostri antenati e veterani confederati che volontariamente versarono il loro sangue per l’indipendenza del Sud.
"
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Cause della guerra - Pagina 9 Empty Le guerre hanno sempre motivazioni economiche o di supremazia, mai ideologiche

Messaggio  Iced Earth Gio Ago 25, 2011 7:03 am

Onestamente non concordo in tutto quanto viene riportato in questo articolo, ma direi che nella sostanza ha colto nel segno.
Mi spiace per quanti parteggiano per il nord, che parlano di schiavitù, e quanti invece per il sud professano sia stata una giusta reazione a prerogative statali non rispettate, ma io ritengo sia stata proprio la Morrill Tariff la goccia che fece traboccare il vaso. Come fatto rilevare anche in altri interventi, anteriori a questo.
Poi intendiamoci che tutti gli altri fattori di attrito c'erano e funsero da combustibile e comburente, ma come al solito ci sono ragioni economiche.
Mettere le mani in tasca ai cittadini, tutti i cittadini, compresa la grande massa di piccoli proprietari bianchi senza schiavi, e svilire un sistema economico visto come superato, anche per indebolire la vecchia classe politica dominante
fino a pochi anni prima, sfruttandolo per finanziare l'industria nascente con un protezionismo "de facto".

Cordialmente, Fabio
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Messaggio  Generale Meade Gio Ago 25, 2011 1:36 pm

Personalmente ritengo che il sito citato da Lewis A. Armistead sorvoli un pò troppo "leggermente" su problematiche, confronti e argomenti, a volte anche aspri, più volte affrontatiti nel Forum. Se il tutto si riduce a così poco - tasse ignomigniose da pagare da parte di pochi per il godimento di molti - siamo veramente alla frutta. Invito chi ha scritto in quel sito tali argomentazioni a documentarsi in maniera sufficente da dimostrare realisticamente tali tesi antistoriche. Diversamente, la parte popolana e attaccata alle radice della propria terra confederata, rischia di passare perennemente legata a doppio filo ad una certa cerchia - minoritaria - di schiavisti proprietari di schiavi e orgogliosi di esserlo, condannati unilateralmente da tutta la società civile, con tutti i relativi distinguo, abbinata a una minoritaria società ambigua nordista.

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Cause della guerra - Pagina 9 Empty CAUSE DELLA GUERRA

Messaggio  HARDEE Ven Ago 26, 2011 2:21 am

Signori buongiorno

Politica Repubblicana

PRIMA PARTE

Le Leggi di Justin Smith Morrill (1810-1898)

La Morrill Tariff Act, approvata dopo la prima Secessione (firmata dal Presidente James Buchanan il 2 marzo 1861) fu emanata perché gli Stati Uniti erano in una grave crisi finanziaria, pertanto il Tesoro aveva urgente necessità di nuove entrate, per affrontare il debito cumulato.

Certo è che gli Stati meno felici di tale provvedimento erano proprio quelli del Sud, che esportavano cotone, tabacco e importavano manufatti.

Comunque Justin Smith Morrill (cariera trentennale come Rappresentante e Senatore) fu anche
l’autore del Morrill Land-Grant Colleges Act (fondi stabiliti alla realizzazione di scuole e Università),
nonché del XIV Emendamento :

Cito la Sez. I ( sono V)

Tutte le Persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giuirisdizione sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono.

Nessuno Stato farà o metterà in vigore alcuna legge che restringa i privilegi e le immunità dei cittadini degli Stati Uniti; così pure nessuno Stato priverà alcuna persona della sua vita, della sua liberta , della sua proprietà, senza una procedura legale nella dovuta forma, né rifiuterà a chicchessia nei limiti della sua giurisdizione l’eguale protezione delle leggi. […]

Scusate ma non riesco a vedere in quest’uomo, che scrive cose simili, un attentatore della libertà pur se commerciale.

In realtà questi elevazioni dei dazi di protezione svolsero un ruolo modesto nel finanziamento alla guerra,
che fu finanziato dalla vendita di titoli e dall’emissione di valuta cartacea “grrensbacks”, che determinò
un grande sviluppo industriale, agricolo e delle infrastrutture.


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Messaggio  HARDEE Ven Ago 26, 2011 2:27 am

SECONDA PARTE


La Morrill Tariff Act fu accolta con ostilità dall’ Impero Britannico

Lo scrittore Charles Dickens scrisse lettere di fuoco contro la Tariffa, mentre Karl Marx considerava la schiavitù come la causa principale della secessione e la Morrill Tariff solo un pretesto. d’altronde di una tariffa non era nuova , Gli Stati Uniti era già stata applicata nel 1789, e tra il 1825-1830.

Il problema della schiavitù si trascinava da anni è gli Stati Sudisti lasciarono L’Unione ben prima che la
Morrill Act entrasse in vigore, Lincoln e il suo programma di circoscrivere la schiavitù furono il vero motivo
della Secessione.

Lincoln si espresse cos’ a tal proposito :<< Permetti che si adotti qualsiasi compromesso territoriale […] e immediatamente ricomincia il ricatto e l’estendersi della schiavitù >> << Non passerebbe un anno […] e noi dovremmo prendere Cuba come una condizione per la loro permanenza nell’ Unione.

In questo e solo in questo gli Stati del Sud si sentirono minacciati, prima la limitazione e di conseguenza la progressiva eliminazione della schiavitù.

Una Legge si può cambiare, modificare o sopprimere, vedi il XVIII Emendamento (vendita di alcolici), soppresso dal XXI.

Cordialmente


Hardee


Ultima modifica di HARDEE il Ven Ago 26, 2011 12:18 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  Generale Meade Ven Ago 26, 2011 11:18 am

HARDEE ha scritto:SECONDA PARTE

...in questo e solo in questo gli Stati del Sud si sentirono minacciati, prima la limitazione e di conseguenza la progressiva eliminazione della schiavitù.

Una Legge si può cambiare, modificare o sopprimere, vedi il XVIII Emendamento (vendita di alcolici), soppresso dal XXI.

Cordialmente


Hardee

Concordo in pieno con qunto scritto dal Gen. Hardee. L'aumento dei dazi autorizzato dal presidente J. Buchanan -uno tra i peggiori, se non il peggiore, tra i presidenti USA- non fece altro che peggiorare la situazione, già incandescente, e dare una blanda ragione alla Carolina del Sud per sua avventata mossa. Nel 1838 le cose si risolsero in ben altro modo.

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Messaggio  R.E.Lee Ven Ago 26, 2011 5:46 pm

L'Istituzione dei famosi dazi fù senz'altro una delle cause che diedero fuoco alle polveri della secessione! cherry ..il fatto che alcuni stati avessero già lasciato l'unione prima che la tassa entrasse in vigore forse, potrebbe entrarci fino ad un certo punto. Spiego meglio la mia ipotesi: non credo che il "progetto" di inserire un tassa così importante che poteva avere effetti devastanti, sia stato partorito dall'oggi al domani; Vi saranno state discussioni e dibattiti, modifiche magari. Presumo che il parto sia stato travagliato e lungo. Gli stati del sud quando percepirono che il destino della tassa era quello di essere istituita ed insieme ad altre ragioni, iniziarono a secedere...
La tassa andava "a fare mucchio", con altre cause che causarono la fine dell'unione....

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Messaggio  HARDEE Ven Ago 26, 2011 6:36 pm


Ciao Generale Lee,

hai ragione la "Morrill Tariff Act" era già stata presentata in precedenza ed approvata dalla camera dei Rappresentanti (che vengono eletti a suffragio popolare), ma respinta dal Senato dove c'era una
maggioranza del Partito democratico ( i Senatori sono eletti in ragione di due per Stato).

All'atto della Secessione, la legge fu approvata anche dal Senato, perché vennero a mancare i voti dei Senatori secessionisti.

Comunque gli Stati del Sud non avevano più intenzione di rimanere in un Unione di Stati, che di fatto non dominavano più.

Gli Stati del Sud non volevano salvare l'Unione, altrimenti avrebbero
presentato delle controproposte in un momento così economicamente grave.

Cordialmente

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Messaggio  Generale Meade Ven Set 09, 2011 2:58 pm

Generale Meade ha scritto:
Stephen Russell Mallory ha scritto:Il punto, a mio pare, è uno solo: il sud non mirava a distruggere il nord, solo a raggiungere la propria indipendenza, mentre il nord mirava alla sottomissione totale del sud...e questa profonda differenza fa sì che chi si difende a volte debba farlo ad oltranza, subendo più perdite del necessario, quando l'alternativa è la sottomissione.

Secondo il mio umile parere di simpatizzante della causa Unionista, il Nord non voleva sottomettere chicchessia. Il Presidente Lincoln chiedeva agli Stati ribelli, che non riconoscevano le regolari e legittime votazioni svoltesi senza brogli, di riconoscere tali votazioni che cozzavano certamente contro gli interessi di una certa casta schiavista minoritaria meridionale. La parte avversa (i repubblicani), perdendo, non si sarebbe di certo ribellata a risultati deludendi usando la secessione, come dimostrato dalle prececedenti elezioni. Parlare di "indipendenza" mi sembra effimero. Perchè tali stati non pretesero l'indipendenza "prima" di tali elezioni?

I cittadini sia repubblicani che demomocratici del Nord, degli Stati confinananti e di alcune parti del meridione, non votarono Lincoln perchè simpatizzante "antischiavista" come non votarono neanche i partiti dichiaratamente secessionisti. Se lincoln vinse era perchè la maggioranza dei cittadini USA era Unionista. Nel Sud, o almeno a parte la Carolina del Sud, non si parlava apertamente di secessione, o al massimo, se ne parlava sottovoce. Sapevano che era un tradimento, visto i PRECEDENTI. Ciò che coalizzò una minoranza di Stati, nella minoranza, era la paura di opporsi alla abolizione della schiavitù che Lincoln, volente o nolente, doveva per forza di cose gradualmente proporre, almeno negli Stati in conflitto tra loro, Kansas e Missouri, e impedire che essa si potesse propagare nei Territtori dell'Ovest.

Che una minoranza di uomini proprietari di schiavi, nel 1860, in particolare gli Stati meridionali USA, avesse convinto la propria popolazione che lo scoppio della GCA fosse da addebitarsi al Nord, che voleva sottomettere il Sud, è tutto da dimostrare. Nel Nord dopo l'aggressione a Fort Sumter da parte dei Caroliniani del Sud ci fu un silenzio tombale. Negli stati ribelli del sud si festeggiava. Chi è che minacciò chi?

Chiaramente, chi vede violata la propria casa da parte dell'invasore, cerca di combattere strenuamente. Perchè allora gli abitanti dell'Alabama, mentre Sherman avanzava, devastando tale Stato, lo invitavano ad infierire contro la Carolina del Sud, colpevole, a loro dire, dell'origine dei loro guai?

Meade

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Messaggio  General Sherman Ven Set 09, 2011 3:54 pm

Concordo con il nostro Meade se non altro per essere unionista convinto anch'io.
Il nord non voleva la sottomissione del sud, o meglio non la voleva sicuramente Lincoln. Si voleva ricondurre alla legalità ciò che si considerava una violazione della costituzione.
Non mi soffermo sulla questione costituzionale perchè oggetto di interessantissime discussioni su un altro topic, ma in ogni caso il nord parte con una guerra per reprimere una ribellione evidentemente in atto.

Il protrasi della guerra in maniera inaspettatamente lunga e crudele, l'assassinio del presidente a guerra praticamente finita, le pressioni dei grossi gruppi finanziari che in quella situazione vedono la possibilità di fare affari d'oro in un sud devastato che non aveva più niente e forse neanche le lacrime per piangere i propri morti: ecco in questo caso si puo considerare sottomesso da un punto di vista economicon el senso che era completamente alla mercè di una societa emergente e spregiudicata che fa pesare la vittoria come vincitori di una guerra che tratta i perdenti come terra di conquista.

Ecco che se la vediamo da questo punto di vista la possiamo valutare così. Non dobbiamo comunque dimenticare lo spirito Lincolniano con cui il nord è entrato in guerra e da allora erano passati 4 terribili anni, e i rancori da entrambe le parti oltre che l'abbruttimento morale, dei costumi e del modo di pensare della società che la guerra porta hanno fatto dimenticare.
ribadisco come già detto in un altro post che personalmente dubito che anche se Lincoln fosse sopravvissuto sarebbe stato in grado di frenare l'odio che si è scatenato.
Ma questa è un'altra storia.
Ciao

Luca

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Messaggio  Stephen Russell Mallory Ven Set 09, 2011 3:59 pm

Io mi rendo conto che con il mio post ho suscitato un vespaio.
Tanto per cominciare, caro Meade, tu mi parli di votazioni, come se ci stessimo riferendo all'Italia con le sue regioni. Ma in nord america nel 1861 la questione era molto differente: non esisteva uno stato unitario, ma una confederazione di stati (commonwealth) tutti con pari diritti, tutti con una loro assemblea, tutti tenuti insieme dalla comune volontà di partecipare ai destini della nazione.
E vorrei dire una cosa riguardo gli abitanti dell'Alabama: quando una guerra diventa "totale" e porta la completa distruzione di villaggi, città, campi e quant'altro, sono tutti disposti a cercare di scamparla offrendo "agnelli sacrificali" al nemico.
Senza contare che, come ho detto prima, qui non si trattava di due nazioni unitarie che si combattevano. Perfino durante la guerra del 1812 contro gli inglesi alcuni stati del New England volevano schierarsi apertamente con gli Inglesi per continuare i loro commerci. Non parliamo poi del problema durante la guerra di indipendenza, dove circa un terzo della popolazione era rimasta fedele a Re Giorgio.
Avendo studiato tutta la storia dell'America, ho potuto constatare che non possiamo assolutamente fare dei paragoni con la storia di altre nazioni; è troppo particolare come situazione. La cosa migliore da farsi è cercare di mettersi dalla parte di uno o dell'altro e trarre le debite conclusioni...cosa peraltro non facile per chi è abituato a vivere in uno stato unitario.
Quanto alla faccenda del sud che entra in guerra per difendere la schiavitù, è una storiella che raccontavano a scuola ai tempi di mia nonna (Laughing). Il fatto che persone come John Calhoun insistessero sulla questione dello schiavismo non significava che volesse mantenere ad ogni costo la "peculiare istituzione" (come veniva chiamata a quei tempi), significava semplicemente che, secondo lui e la maggior parte dei politici degli stati del sud, lo stato federale non aveva alcun potere di legiferare contro il volere delle assemblee degli stati, che fossero del nord o del sud.

Qui ci sarebbe da scrivere per ore, ma ora mi fanno male i diti (ho scritto troppo velocemente Laughing ), inoltre sono argomenti sicuramente già trattati.

Non era mia intenzione scatenare una polemica, volevo semplicemente far rilevare che la guerra civile americana è stata combattuta in un modo differente da, ad esempio, la prima guerra mondiale...In un contesto simile, parlare di quale generale ha agito peggio o meglio per me non ha molto senso...dipende dal contesto, dalle condizioni meteorologiche, dagli approvvigionamenti, da problemi di emorroidi, dal terreno e dall'umore...tutti fattori che contribuiscono a far pendere la bilancia da una parte o dall'altra.

(e qui chiudo davvero e infilo le mani nel ghiaccio Laughing ...ciao Meade, non volermene)
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Messaggio  Generale Meade Ven Set 09, 2011 7:55 pm

Caro Stephen Russel Mallory,

ma chi te ne vuole Laughing .

Vedo che sei esperto di commonwealth, ma ti ricordo che tale modo di fare politica è stato un rimedio usato dall'Inghilterra quando si accorse che i territori da lei "colonizzati", portando "cultura" e "civiltà", si erano saturati della sua intransigenza.

Tornando a noi, non vedo cosa c'entra il commonwealth con la GCA. Tutta un'altra cosa Laughing . Tutti gli Stati da tè citati negli USA, avevano certamente -tutti- pari diritti, e, nello stesso tempo -tutti- pari doveri. Oneri e onori. Tutti quegli Stati avevano partecipato di comune accordo alle votazioni del 1860. Pertanto: oneri e onori Very Happy .

Ciao, Meade
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Messaggio  Stephen Russell Mallory Ven Set 09, 2011 8:46 pm

E su questo siamo d'accordo, ma esiste un problema: la teoria della nullificazione enunciata da John Calhoun anni prima.
In pratica, qualunque stato poteva rendere nulle le decisioni del governo federale se queste andavano contro la legislazione di quel particolare stato.
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Messaggio  HARDEE Sab Set 10, 2011 12:36 am

Signor i Buon mattino

Il presidente Lincoln vinse le elezioni del 1860 con il 39% dei voti e grazie alle divisioni dei suoi avversari,
le rivinse nel 1864 con il 55% , dei voti, dopo la conquista di Atlanta.

Dell’esito delle seconde elezioni , il Presidente Lincoln, ne dubitò fortemente.

La teoria di nullificazione di John Calhoun si poteva applicare alla Morrrill Tariff Act, ma non credo che potesse giustificare una Guerra, anche se alcuni Storici lo sostengono.

Simili tariffe doganali erano già state adottate nel 1789 e nel 1842, irritando fortemente i democratici,
(a larga rappresentanza sudista), la tariffa del 1842 era stata poi sostituita dalla Tariffa Walker del 1846 e dalla Tariffa del 1857, entrambe più favorevoli ai democratici. Le leggi si possono cambiare.

La causa della Guerra , a mio avviso, rimane il programma del Presidente Lincoln, cioè di circoscrivere la schiavitù, perché questo provvedimenti avrebbe cambiato in modo irreversibile il volto del paese.

Cordialmente

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Messaggio  Stephen Russell Mallory Sab Set 10, 2011 7:57 am

Buon giorno a tutti da un Mallory appena andato dal barbiere.

Diciamo pure che la questione della schiavitù era solo un pretesto del nord per limitare la forza politica del sud. Qui non si tratta di dire "i sudisti volevano che gli stati avessero gli schiavi", si tratta di ben altro; per quasi un secolo la classe politica degli stati uniti era stata fornita dal sud e il nord aveva deciso che questa cosa doveva finire, in un modo o nell'altro. Con l'erezione a stati degli ultimi territori acquisiti il nord mirava all'isolamento politico del sud togliendo dei possibili voti al partito democratico grazie all'immissione nei nuovi stati del medio ovest di coloni fedeli ai "principi" del nord...e diciamolo pure chiaro, questi coloni della gente di colore non ne volevano sapere, che fossero schiavi o liberi. Nel Kentucky esisteva una legge che negava alle persone di colore di stazionare in determinate città o villaggi per più di 12 ore.
Quanto al programma di Lincoln, a lui personalmente fregava ben poco della schiavitù...il punto fondamentale del suo credo era la creazione di una "grande repubblica" dove la minoranza doveva accettare le decisioni della maggioranza...un'anatema per i cittadini degli stati...come se nell'antica grecia Atene avesse voluto decidere il futuro di Sparta e Tebe.
In definitiva, era l'America di Hamilton che stava prendendo il sopravvento sull'America di Jefferson.
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Messaggio  Generale Meade Sab Set 10, 2011 9:38 am

Riguardo la "teoria di nullificazione" di Calhoun, invito l'amico Stephen Russell Mallory la lettura del post seguente: https://guerracivileamerican.forumattivo.com/t721-1832-primo-tentativo-di-ribellione-del-sud-carolina

Su quanto scritto dal ns. Gen. Hardee, concordo pienamente.

Sul secondo intervento del ns. Mallory non mi ritrovo. Il Sud continuava a sfornare la classe politica per gli USA persino durante la GCA. Lincoln era un meridionale come pure il suo vice presidente Johnson, che gli succedette nel secondo mandato dopo il suo assassinio. Questo a testimonianza che la GCA fu proprio una guerra tra cittadini USA. Se poi si vuol affermare che il Nord era razzista tanto quanto il Sud, su questo non ci piove. I nordisti si resero conto che i neri non erano da considerarsi alla stregua di una razza inferiore, quando si resero conto che erano pronti ad impugnare il fucile e sparare contro chi li voleva ancora continuare a tenere in catene. Molti di loro pagarono a caro prezzo tale coraggio quando finirono prigionieri delle truppe confederate.

Meade
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