il pensiero di un sudista
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R.E.Lee
luigi trentanovi
6 partecipanti
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il pensiero di un sudista
Un anonimo sudista così descrisse l'America alla vigilia della guerra:" in questo paese sono sorti due popoli che, benchè facciano
appello a un origine comune,sono stati così interamente separati dal clima,dalla morale,dalla religione,e da valutazioni così
totalmente opposte su ciò che costituisce onore,verità e virilità,che essi non possono più coesistere sotto lo stesso governo."
Penso che queste parole valgano più di ogni dibattito, di ogni ricerca storica,di ogni tentativo di capire quel tempo, spero
che siano motivo di riflessione e confronto.A presto gigi.
appello a un origine comune,sono stati così interamente separati dal clima,dalla morale,dalla religione,e da valutazioni così
totalmente opposte su ciò che costituisce onore,verità e virilità,che essi non possono più coesistere sotto lo stesso governo."
Penso che queste parole valgano più di ogni dibattito, di ogni ricerca storica,di ogni tentativo di capire quel tempo, spero
che siano motivo di riflessione e confronto.A presto gigi.
luigi trentanovi- Caporale
- Numero di messaggi : 31
Data d'iscrizione : 26.01.09
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il pensiero di un sudista
caro gigi,
l'anonimo sudista ha omesso la ragione principale che portò allo scoppio della guerra: i motivi economici.
ciao
gen. lee
l'anonimo sudista ha omesso la ragione principale che portò allo scoppio della guerra: i motivi economici.
ciao
gen. lee
R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4082
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Re: il pensiero di un sudista
Diciamo l'anonimo sudista aveva una visione di certo più romantica del conflitto di quella che poi si rivelò. Non è una considerazione sbagliata, la sua, poichè tutto ciò che ha detto è vero: enuncia i motivi per i quali si può parlare al limite di una guerra civile, poichè davvero, tra il 1850 ed il 1860, si può parlare, se non di due stati, di due nazioni differenti.
Ospite- Ospite
Re: il pensiero di un sudista
R.E.Lee ha scritto:caro gigi,
l'anonimo sudista ha omesso la ragione principale che portò allo scoppio della guerra: i motivi economici.
ciao
gen. lee
Sono d'accordo con Lee. Lungi da me l'intenzione di obiettare alle parole di questo anonimo sudista, che reputo corrette, ma senza coloro che sulla guerra ci hanno lucrato e si sono fatti delle fortune, e che poi hanno guadagnato ulteriormente imponendo la propria politica economica, dubito si sarebbe arrivati al punto di rottura.
George H. Thomas- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 796
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James H.Hammond (governatore della Carolina del Sud)
" Non esistono sulla terra due nazioni,non ve ne sono mai state due,che fossero separate in modo così netto e ostile come accade a noi.In nessuna epoca.Nè Cartagine e Roma,nè la Francia e l'Inghilterra "
Stand Watie- Sergente Maggiore
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Re: il pensiero di un sudista
Diciamo che le separazioni tra stati non sono quasi ( e sottolineo quasi) mai consensuali ed amichevoli; la fase della Guerra di indipendenza ha caratterizzato quasi tutti gli stati del mondo.
Ospite- Ospite
IL PENSIERO DI UN ANONIMO SUDISTA
Signori buongiorno
Non credo che l’anonimo sudista fosse in grado di fare un’analisi più approfondita, considerando pure gli aspetti economici.
Si era in pieno Romanticismo e dello storico-saggista Thomas Carlyle erano già state pubblicate le opere
nel 1838, quindi era senz'altro conosciuta la sua concezione di un aristocratico spiritualismo e l’importanza delle grandi figure nello sviluppo dell’umanità.
Oggi sappiamo, ed è quasi universalmente accettato, il fatto che le guerre hanno soprattutto delle ragioni economiche.
Se l’anonimo sudista avesse compreso che dietro la Secessione c’erano gli interessi di pochi ricchi piantatori , non avrebbe combattuto in modo così convinto.
I Confederati combatterono unicamente per la libertà della loro terra (Dixieland) e questa tanti sacrificarono la loro gioventù.
Cordialmente
Hardee
Non credo che l’anonimo sudista fosse in grado di fare un’analisi più approfondita, considerando pure gli aspetti economici.
Si era in pieno Romanticismo e dello storico-saggista Thomas Carlyle erano già state pubblicate le opere
nel 1838, quindi era senz'altro conosciuta la sua concezione di un aristocratico spiritualismo e l’importanza delle grandi figure nello sviluppo dell’umanità.
Oggi sappiamo, ed è quasi universalmente accettato, il fatto che le guerre hanno soprattutto delle ragioni economiche.
Se l’anonimo sudista avesse compreso che dietro la Secessione c’erano gli interessi di pochi ricchi piantatori , non avrebbe combattuto in modo così convinto.
I Confederati combatterono unicamente per la libertà della loro terra (Dixieland) e questa tanti sacrificarono la loro gioventù.
Cordialmente
Hardee
HARDEE- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 2012
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Località : Torino
Re: il pensiero di un sudista
Da un lato affermazioni di questo tipo facilitavano la scissione in due di una nazione che andava ormai a due velocità: trovare nell'altro da sé un'infinità di differenze semplificava dal punto di vista teorico quello che era più difficile dal lato pratico, vederlo come altro da sé, alieno nel senso proprio del termine, e quindi potenzialmente ostile.
Ma questo ragionamento è biunivoco, per non dire universale!
Tornando alle cause che possano aver fatto dire e fare quei ragionamenti al nostro ignoto sudista, certamente era l'avviso che il vento era cambiato, che le redini del potere economico e soprattutto politico stavano scivolando a nord, lontano dal modo di pensare e vedere le cose.
E giustamente temevano di non essere più tutelati come società nel complesso.
L'uomo medio del sud, mediamente un po' più povero, arretrato ed incolto del suo corrispettivo settentrionale, ma tutto sommato soddisfatto del suo status, secondo me ha temuto più che il suo stile di vite venisse modificato con imposizioni a lungo termine che non la difesa degli interessi particolari dei grandi piantatori e dei possessori di schiavi in genere.
Cosa che puntualmente avvenne con la fine del conflitto e la ricostruzione!
Ma questo ragionamento è biunivoco, per non dire universale!
Tornando alle cause che possano aver fatto dire e fare quei ragionamenti al nostro ignoto sudista, certamente era l'avviso che il vento era cambiato, che le redini del potere economico e soprattutto politico stavano scivolando a nord, lontano dal modo di pensare e vedere le cose.
E giustamente temevano di non essere più tutelati come società nel complesso.
L'uomo medio del sud, mediamente un po' più povero, arretrato ed incolto del suo corrispettivo settentrionale, ma tutto sommato soddisfatto del suo status, secondo me ha temuto più che il suo stile di vite venisse modificato con imposizioni a lungo termine che non la difesa degli interessi particolari dei grandi piantatori e dei possessori di schiavi in genere.
Cosa che puntualmente avvenne con la fine del conflitto e la ricostruzione!
Iced Earth- Sergente Maggiore
- Numero di messaggi : 86
Data d'iscrizione : 26.07.11
Età : 46
Località : Roma
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