La Guerra Civile Americana 1861-1865
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L'indomabile gen. John Bell Hood

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Messaggio  Generale Meade Lun 11 Giu 2012 - 13:58

dan-acw ha scritto:


Senza sviare dall'argomento se mi dici citando Luraghi che a Dalton Joe Joe aveva 85000 uomini io ti rispondo che si tratta di un errore colossale perchè l'armata del Mississipi di Polk raggiunse Joe Joe solamente a Resaca e mai e ripeto mai Sherman arrivò a 140.000 uomini.

Joe Joe a Dalton non fece alcun miracolo, anzi rischiò di chiudere la campagna in una settimana lasciando sguarnito Snake Creek Gap, e sì salvò solamente per gentile concessione di McPherson.

Ti ho fatto degli esempi sul perchè Luraghi non è attendibile, esempi semplici quanto vuoi ma che possono rendere l'idea sul suo modo di analizzare i fatti quando c'era di mezzo Joe Joe.
Ti chiedo perchè Luraghi arrotonda per eccesso (500 unità) le perdite confederate e non indica se non in nota (e molte persone le persone non le leggono) quelle federali?

Beh, intanto un dato è venuto fuori da parte tua. 60.000 confederati a Dalton. Quanti erano i federali secondo le tue stime?
Alla periferia di Reseca McPerson non graziò Johnston, ma si fermò perche trovò le trincee confederate e non volle rischiare. Tutta quì la grazia?
Arrotondando le cifre per eccesso o per difetto non cambia poi la sostanza. Per i confederati fu un vero salasso contro perdite "modeste" dei federali.

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Messaggio  ROSSETTI BRUNO Lun 11 Giu 2012 - 14:12

Generale Meade ha scritto:
dan-acw ha scritto:


Senza sviare dall'argomento se mi dici citando Luraghi che a Dalton Joe Joe aveva 85000 uomini io ti rispondo che si tratta di  un errore colossale perchè l'armata del Mississipi di Polk raggiunse Joe Joe solamente a Resaca e mai e ripeto mai Sherman arrivò a 140.000 uomini.

Joe Joe a Dalton non fece alcun miracolo, anzi rischiò di chiudere la campagna in una settimana lasciando sguarnito Snake Creek Gap, e sì salvò solamente per gentile concessione di McPherson.

Ti ho fatto degli esempi sul perchè Luraghi non è attendibile, esempi semplici quanto vuoi ma che possono rendere l'idea sul suo modo di analizzare i fatti quando c'era di mezzo Joe Joe.
Ti chiedo perchè Luraghi arrotonda per eccesso (500 unità) le perdite confederate e non indica se non in nota (e molte persone le persone non le leggono) quelle federali?
Beh, intanto un dato è venuto fuori da parte tua. 60.000 confederati a Dalton. Quanti erano i federali secondo le tue stime?
Alla periferia di Reseca McPerson non graziò Johnston, ma si fermò perche trovò le trincee confederate e non volle rischiare. Tutta quì la grazia?
Arrotondando le cifre per eccesso o per difetto non cambia poi la sostanza. Per i confederati fu un vero salasso contro perdite "modeste" dei federali.

Meade
Buongiorno
Le cifre sopra menzionate (140.000/85000) sono le cifre totali che i due contendenti hanno avuto a disposizione complessivamente per la campagna
Inizialmente AoT aveva 55.000, unità presto fu raggiunto da Polk con le sue 3 divisioni di fanteria (15.000+), dalla divisione di cavalleria di Jackson (5.000), dai miliziani che non risultano presenti a Dalton (5/6.000) e da altri rinforzi per circa 5.000 uomini. Sherman aveva inizialmente 115.000 uomini poi fu raggiunto dal XVI corpo nonchè dai raffermati che rientravano dalle loro licenze premio per un totale di altri 25.000 uomini.
Saluti
Bruno


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Messaggio  dan-acw Lun 11 Giu 2012 - 14:52


Buongiorno
I numeri però vanno letti tutti non solo quelli che vogliamo le uniche fonti che per le tre battaglie parlano di perdite sudiste parlano di 11.000 uomini sono il sito ufficiale di Hodd e Castle, del resto basta andare in internet e cercare "battle of Peachtree creek" guardare i primi 10/15 siti che ne parlano e le perdite sudiste sono per lo più calcolate in 4.796. Per arrivare a 11.000 perdite nelle 3 battaglie si calcolano le perdite in rispettivamente 2500/5500/3000. Chi fa questo calcolo lo fa essenzialmente per 2 motivi.
1) Minimizzare le perdite di Hood,
2) Il secondo motivo è più sottile, visto che le perdiste sudiste fino alla perdita di Atlanta vendono calcolate in 35.000 è chiaro che diminuire le perdite di Hood fa automaticamente aumentare le perdite di Johnston.
Saluti


Bruno[/quote]
Signor Rossetti buongiorno.
E' vero i numeri vanno letti tutti ma poi devono anche essere citati tutti, non solamente quelli che fanno comodo. In questo lo riconosco mi sono adeguato e faccio pubblica ammenda.
Tuttavia se si utilizza Livermore come il Luraghi avremo circa 13.500 morti e feriti nelle tre battaglie.

Ciò detto non sono i mille duemila o anche cinquemila uomini dii differenza che possono cambiare i giudizi
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Messaggio  dan-acw Lun 11 Giu 2012 - 15:07

Generale Meade ha scritto:
dan-acw ha scritto:


Senza sviare dall'argomento se mi dici citando Luraghi che a Dalton Joe Joe aveva 85000 uomini io ti rispondo che si tratta di un errore colossale perchè l'armata del Mississipi di Polk raggiunse Joe Joe solamente a Resaca e mai e ripeto mai Sherman arrivò a 140.000 uomini.

Joe Joe a Dalton non fece alcun miracolo, anzi rischiò di chiudere la campagna in una settimana lasciando sguarnito Snake Creek Gap, e sì salvò solamente per gentile concessione di McPherson.

Ti ho fatto degli esempi sul perchè Luraghi non è attendibile, esempi semplici quanto vuoi ma che possono rendere l'idea sul suo modo di analizzare i fatti quando c'era di mezzo Joe Joe.
Ti chiedo perchè Luraghi arrotonda per eccesso (500 unità) le perdite confederate e non indica se non in nota (e molte persone le persone non le leggono) quelle federali?

Beh, intanto un dato è venuto fuori da parte tua. 60.000 confederati a Dalton. Quanti erano i federali secondo le tue stime?
Alla periferia di Reseca McPerson non graziò Johnston, ma si fermò perche trovò le trincee confederate e non volle rischiare. Tutta quì la grazia?
Arrotondando le cifre per eccesso o per difetto non cambia poi la sostanza. Per i confederati fu un vero salasso contro perdite "modeste" dei federali.

Meade

Circa 115.000 nordisti a Dalton. All'inizio della campagna Sherman godeva di una superiorità schiacciante ma la forbice tra i due eserciti andò stringendosi fino a Cassville dove la proporzione era molto più che rispettabile.
Dopo Sherman ricevette rinforzi e quindi bye bye.

Eh si non c'è che dire meno di 4000 uomini erano un ostacolo veramente insormontabile per l'armata del Tennessee (US).
20000 contro 4000 e non spazzarli via per tagliare la ritirata al grosso dell'esercito nemico per me vuol dire graziare
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Messaggio  Generale Meade Lun 11 Giu 2012 - 16:30

dan-acw ha scritto:

Circa 115.000 nordisti a Dalton. All'inizio della campagna Sherman godeva di una superiorità schiacciante ma la forbice tra i due eserciti andò stringendosi fino a Cassville dove la proporzione era molto più che rispettabile.
Dopo Sherman ricevette rinforzi e quindi bye bye.

Eh si non c'è che dire meno di 4000 uomini erano un ostacolo veramente insormontabile per l'armata del Tennessee (US).
20000 contro 4000 e non spazzarli via per tagliare la ritirata al grosso dell'esercito nemico per me vuol dire graziare

Saranno anche state cifre rispettabili a Cassville, ma la storia ci insegna che con cifre ancora più rispettabili, ad Atlanta Hood fece un fiasco clamoroso pensando di ricacciare indietro Sherman.

Riguardo a McPerson, non essendoci chiarezze sulle cifre dei combattenti, prendo per buone le tue, ma spero non si vogli accusare Johnston anche per gli errori degli altri. Anche Lee fu graziato varie volte dal nemico quando lasciava un velo di truppe a coprire fronti sensibili, ma non mi sembra il caso di demonizzarlo. Giusto?

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Messaggio  ROSSETTI BRUNO Lun 11 Giu 2012 - 16:47

CANCELLATO
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Messaggio  Jubal Anderson Early Mer 13 Giu 2012 - 5:27

Furono poche le occasioni in cui il generale Lee, deliberatamente o inconsapevolmente, rischiò di perdere tutto. Direi essenzialmente due : deliberatamente a Sharpsburg e inconsapevolmente al passaggio del James.
Parliamo di un essere umano, e come tale, fallibile. Dato che la strategia, o la tattica non sono scienze, e come tali non offrono formule applicabili e risultati certi, gli errori possono verificarsi a qualsiasi livello. Ne consegue che l'esito di una battaglia, non dice molto del livello di competenza e di abilità del generale che li commette. Bisogna valutare la bontà degli assunti strategici di quel generale, e i suoi tentativi di applicazioni tattiche di quegli assunti strategici. Se gli assunti strategici sono corretti, non necessariamente le applicazioni tattiche degli stessi risultano adeguate, e questo, molto spesso, non per colpa del generale in comando, ma per colpa dei subalterni.
Questo è il motivo che mi spinge a difendere cause "difficili", quali quelle di Bragg, Pemberton e, nello specifico, Hood, così come di Hooker, Burnside e McDowell.
Tutti generali con corretti assunti strategici, che in un modo o nell'altro vennero variamente frustrati da errate applicazioni tattiche dovute ai loro quadri.
Tornando a noi, posta semplicemente, contro gli "svarioni" elencati sopra, l'azione di comando di Lee garantì la sopravvivenza della Confederazione dal giugno 1862 all'aprile 1865. Questo per le sue formidabili doti di comando, per il talento dei suoi collaboratori, e non ultimo, il valore dei suoi soldati.
Riassumendo : chi agisce è soggetto ad errori - errori che derivano dai rischi generati da una conoscenza necessariamente imperfetta delle forze/posizioni/intenzioni del nemico. Chi non fa niente, non sbaglia mai.
Pensiero questo che deve aver sfiorato il Vecchio Joe : "uno dei più grandi generali della Confederazione", come ho avuto modo di leggere - con sgomento - nel topic a lui dedicato.
Ecco, Hood fu un valido generale quanto ad assunti strategici, e a tentativi di applicazione tattica degli stessi. Le sue idee vennero contrastate in ogni modo possibile dai suoi subordinati, che evidentemente meritano l'infamia di essere ricordati nelle pagine della Storia per aver favorito Johnston a lui, e - peggio - per averlo boicottato per ritorsione alla sua nomina - ostacolando quindi direttamente la delibera presidenziale. O erano degli incapaci, o erano dei traditori.
Hood corse dei rischi estremi, perchè se ne assunse le responsabilità morali, nel tentativo di sovvertire un corso di eventi già segnato, piuttosto che accettare la sconfitta consegnatagli bellamente dal suo predecessore.
Ma Hood significava Davis. E gli uomini raramente intraprendono l'impervio sentiero della giustizia e della verità, se hanno a disposizione i comodi viali dell'iniquità e delle menzogne.
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Messaggio  HARDEE Mer 13 Giu 2012 - 11:11

Signori, buongiorno!

Esaminiamo la situazione politico-militare dell’ Unione e della Confederazione :

sotto la Presidenza Lincoln i ruoli di comandanti in capo furono svolti dal Generali:
Scott, McClellan, Halleck e infine, con pieni poteri, dal Generale Grant.

Nella Confederazione il Presidente Davis mantenne la carica di comandante in capo
per quasi tutta la durata della guerra, finché ,a guerra ormai persa, non venne nominato comandante supremo il Generale R.E.Lee.

Politicamente la Confederazioni ottenne scarsi successi che non andarono al di là di guadagnarsi le simpatie dei governi Francia e Inghilterra; d’altronde la Causa era appesantita dal fardello della schiavitù e nel momento in cui in Europa i fermenti di libertà erano così sentiti la Confederazione non poteva ottenere il favore popolare.

Mentre non si può attribuire una responsabilità diretta al Presidente Davis sulle questioni di politica internazionale, per i motivi succitati, la si può invece attribuire dal punto di vista militare: mantenendo la carica di comandante in capo, per quasi tutta la durata della guerra egli se ne assunse tutte le responsabilità.

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Messaggio  Jubal Anderson Early Mer 13 Giu 2012 - 11:41

Le responsabilità di Davis, se le Sue disposizioni fossero state eseguite fedelmente e puntualmente, avrebbero implicato l'indipendenza della Confederazione.
Davis non fu colpevole di nulla, se non di eccessivo rispetto per le istituzioni democratiche della nazione, molti esponenti delle quali imponevano delle figure di comodo per mantenere i propri interessi, veicolando l'opinione pubblica contro l'interesse comune.
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Messaggio  HARDEE Mer 13 Giu 2012 - 12:49

Signori, buongiorno!

Alla luce delle ultime considerazioni, sul rispetto delle istituzioni da parte del Presidente Davis, qualcuno può nominarmi il capo del partito di opposizione in seno alla Confederazione?

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Messaggio  ROSSETTI BRUNO Mer 13 Giu 2012 - 13:30

HARDEE ha scritto:Signori, buongiorno!

Alla luce delle ultime considerazioni, sul rispetto delle istituzioni da parte del Presidente Davis, qualcuno può nominarmi il capo del partito di opposizione in seno alla Confederazione?

                                                                                                                 Hardee
Ciao
Nel sud non esisteva una opposizione come la intendiamo noi il vicepresidente mi sembra che fosse un whig, sicuramente non c'erano repubblicani l'opposizione era costituita da gruppi diversi: governatori, mangiafuoco, gruppi di interessi diversi ecc
del resto non bisogna dimenticare che al nord alle elezioni del 1864 in candidato alla vicepresidenza di Lincoln era un democratico e il principale esponente dello stesso partito era scappato in Canada per sfuggire alla prigione
Saluti
Bruno


Ultima modifica di ROSSETTI BRUNO il Gio 5 Set 2013 - 14:40 - modificato 1 volta.
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Messaggio  HARDEE Mer 13 Giu 2012 - 14:34

Signor Rossetti, buongiorno!

Il democratico Clement Laiird Vallandigham non fuggì in Canada, bensì fu fatto arrestare erroneamente (pessima politica arrestare gli avversari) dal Generale Burnside. Il provvedimento fu subito revocato del Presidente Lincoln (vero democratico nelle azioni) che da grande politico qual era, comprese subito l'errore, ma non potendo sconfessare Burnside ,commutò la pena in esilio nei territori confederati.

Attraverso il Canada Vallandigham rientrò nell'Unione e non fu più molestato, anzi diresse la Convenzione democratica di Chicago dove fu nominato candidato, per le elezioni presidenziali del 1864,
il Generale McClellan
Hardee

P.S.

La Confederazione era troppo debole politicamente per potersi permettere una vera opposizione.








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Messaggio  R.E.Lee Sab 16 Giu 2012 - 18:53

Ragazzi! Per cortesia rientriamo nel Topic... Rolling Eyes


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Messaggio  HARDEE Dom 17 Giu 2012 - 4:33

Signori, buongiorno!.

Il denominatore comune, sia che vincesse o no , delle battaglie del Generale Hood
è che si risolvevano sempre con carneficine e il prezzo più alto veniva pagato
spesso dagli uomini al suo comando.

Avrebbero dovuto destituirlo dopo la Campagna di Atlanta, quando cominciò a palesarsi questo fatto, inoltre tale strategia intaccava quel bene che nella Confederazione era ilo più prezioso, ciò gli uomini.


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Messaggio  Jubal Anderson Early Lun 18 Giu 2012 - 14:32

Almeno Hood perdeva combattendo. Meglio provarci e fallire che fallire per non aver provato. O forse le recenti scuole di pensiero strategico indirizzano gli studenti verso il traguardo del fallimento preventivo? Boh...
Ribadisco che se gli ordini di Hood al comando dell'AoT fossero stati sempre eseguiti fedelmente e puntualmente, dubito che Atlanta sarebbe mai caduta.
Vale poco biasimare un uomo di un tale coraggio personale, e di una tale onestà morale da accettare il comando nelle condizioni ereditate da Johnston.
Vi dò una notizia : i soldati in guerra tendono a morire a frotte. Quindi, di cosa stiamo parlando? Forse era possibile cacciare Sherman dalla Georgia a parolacce?
Su questo contava il genio di Johnston per il suo contrattacco - se mai gli fosse balenata in testa la folle idea - cosa che dubito ferocemente - di fare qualcosa di simile?
Iniziamo a parlare dei quadri dell'AoT, e di come disobbedirono agli ordini del loro superiore. Iniziamo a parlare della velenosa eredità di Johnston.
Racchiudere l'uomo Hood nel fallimento delle sue campagne in Georgia e in Tennessee è un'operazione di alta ingiustizia, e - peggio - è fuorviante, anche limitando il discorso ad una valutazione in termini di competenza tattica e/o strategica del soggetto. Se Hood fallì, fu per colpa dei suoi ufficiali, non delle sue idee. Questo non è chiaro a tutti, ma dovrà diventarlo, se si vuole riportare ogni discussione inerente John Bell Hood entro i parametri di un'imparzialità perlomeno accettabile.
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Messaggio  Lt. Richard W."Dick" Dowl Lun 18 Giu 2012 - 16:18

"Almeno Hood perdeva combattendo. Meglio provarci e fallire che fallire per non aver provato"

peccato che in quel fallire rientrano decine di migliaia di morti

Anche Cadorna nella prima Guerra Mondiale fece 11 battaglie sulla linea dell'Isonzo
Tra morti,feriti,dispersi e prigionieri perse quasi 800.000 soldati italiani
Ma importante era provarci. Crying or Very sad
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Messaggio  HARDEE Lun 18 Giu 2012 - 17:10

Signori, buongiorno!

Che in guerra gli uomini muoiano è un dato di fatto, che lo facciano frotte il più delle volte dipende dalla strategia adottata,
Riporto in elenco le battaglie nelle quali l’esercito confederato era comandato dal Generale J.B. Hood, nonché le perdite unioniste e confederate e lascio il giudizio ai lettori.

1° Battaglia di Atlanta o di Peachtree Creek (Sito)

Perdite unioniste 1900 Perdite confederate 2500

La battaglia di Atlanta o Bald Hill (Sito)

Perdite unioniste 3800 Perdite confederate 5500

•La battaglia di Ezra Church (Sito)

Perdite unioniste 632 Perdite confederate 3000

Battaglia La battaglia di Jonesboro (Sito)

Perdite unioniste 172 Perdite confederate 2200


Battaglia di Franklin (fonte R.Luraghi e Internet)

Perdite unioniste circa 2400 (2300) Perdite confederate 6000 (5400)

Battaglia di Nashville (Fonte R.Luraghi, Internet)

Perdite unioniste circa 3000 (3000) Perdite confederate circa 6500 (6000).


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Messaggio  Generale Meade Lun 18 Giu 2012 - 17:52

Jubal Anderson Early ha scritto:Almeno Hood perdeva combattendo. Meglio provarci e fallire che fallire per non aver provato. O forse le recenti scuole di pensiero strategico indirizzano gli studenti verso il traguardo del fallimento preventivo? Boh...
Ribadisco che se gli ordini di Hood al comando dell'AoT fossero stati sempre eseguiti fedelmente e puntualmente, dubito che Atlanta sarebbe mai caduta.
Vale poco biasimare un uomo di un tale coraggio personale, e di una tale onestà morale da accettare il comando nelle condizioni ereditate da Johnston.
Vi dò una notizia : i soldati in guerra tendono a morire a frotte. Quindi, di cosa stiamo parlando? Forse era possibile cacciare Sherman dalla Georgia a parolacce?
Su questo contava il genio di Johnston per il suo contrattacco - se mai gli fosse balenata in testa la folle idea - cosa che dubito ferocemente - di fare qualcosa di simile?
Iniziamo a parlare dei quadri dell'AoT, e di come disobbedirono agli ordini del loro superiore. Iniziamo a parlare della velenosa eredità di Johnston.
Racchiudere l'uomo Hood nel fallimento delle sue campagne in Georgia e in Tennessee è un'operazione di alta ingiustizia, e - peggio - è fuorviante, anche limitando il discorso ad una valutazione in termini di competenza tattica e/o strategica del soggetto. Se Hood fallì, fu per colpa dei suoi ufficiali, non delle sue idee. Questo non è chiaro a tutti, ma dovrà diventarlo, se si vuole riportare ogni discussione inerente John Bell Hood entro i parametri di un'imparzialità perlomeno accettabile.

Un conto è provarci, e sin quì credo siano tutti d'accordo, un altro è mandare le truppe alla carica in attacchi suicidi in stile "Tenno Banzai" per la gloria della patria senza risolvere nulla, solo perchè bisognava dimostrare di avere il coraggio e l'orgoglio di saper attaccare. Se poi i risultati erano un immane macello, non importa, l'onore era salvo.
I quadri della AoT, come si fecero i fatti propri con Hood, così fecero anche con Jhonston, con Hood in prima fila a dare l'esempio. E' chiaro che con gli ufficiali subordinati pronti ad eseguire i propri voleri spaccando il pelo in 4 dalla precisione, vincere diventa poi facile e semplice. Tale cosa nella CW però si è vista chiaramente solo nel connubio tra Lee e Jackson, e non sempre. Infatti, morto Jackson anche la stella di Lee non brillò più di luce viva, ma andò pian piano offuscandosi.

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Messaggio  Jubal Anderson Early Lun 18 Giu 2012 - 19:08

Lt. Richard W."Dick" Dowl ha scritto:"Almeno Hood perdeva combattendo. Meglio provarci e fallire che fallire per non aver provato"

peccato che in quel fallire rientrano decine di migliaia di morti

Anche Cadorna nella prima Guerra Mondiale fece 11 battaglie sulla linea dell'Isonzo
Tra morti,feriti,dispersi e prigionieri perse quasi 800.000 soldati italiani
Ma importante era provarci. Crying or Very sad

Non sequitur.
Cadorna, in lieta e numerosa compagnia internazionale, sapeva benissimo cosa significava l'assalto alle trincee difese da nidi di mitragliatrici. Quello non era "provarci". Quello era deliberato omicidio di massa.
Molto diversa la questione per Hood, l'esito dei cui attacchi - pressochè di ognuno che ordinò alla AoT - sarebbe potuto riuscire gloriosamente, se fosse stato eseguito come da ordini emanati, nei tempi previsti.
Quindi, il suo paragone è privo di senso.
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Messaggio  Jubal Anderson Early Lun 18 Giu 2012 - 19:16

Generale Meade ha scritto:
Jubal Anderson Early ha scritto:Almeno Hood perdeva combattendo. Meglio provarci e fallire che fallire per non aver provato. O forse le recenti scuole di pensiero strategico indirizzano gli studenti verso il traguardo del fallimento preventivo? Boh...
Ribadisco che se gli ordini di Hood al comando dell'AoT fossero stati sempre eseguiti fedelmente e puntualmente, dubito che Atlanta sarebbe mai caduta.
Vale poco biasimare un uomo di un tale coraggio personale, e di una tale onestà morale da accettare il comando nelle condizioni ereditate da Johnston.
Vi dò una notizia : i soldati in guerra tendono a morire a frotte. Quindi, di cosa stiamo parlando? Forse era possibile cacciare Sherman dalla Georgia a parolacce?
Su questo contava il genio di Johnston per il suo contrattacco - se mai gli fosse balenata in testa la folle idea - cosa che dubito ferocemente - di fare qualcosa di simile?
Iniziamo a parlare dei quadri dell'AoT, e di come disobbedirono agli ordini del loro superiore. Iniziamo a parlare della velenosa eredità di Johnston.
Racchiudere l'uomo Hood nel fallimento delle sue campagne in Georgia e in Tennessee è un'operazione di alta ingiustizia, e - peggio - è fuorviante, anche limitando il discorso ad una valutazione in termini di competenza tattica e/o strategica del soggetto. Se Hood fallì, fu per colpa dei suoi ufficiali, non delle sue idee. Questo non è chiaro a tutti, ma dovrà diventarlo, se si vuole riportare ogni discussione inerente John Bell Hood entro i parametri di un'imparzialità perlomeno accettabile.

Un conto è provarci, e sin quì credo siano tutti d'accordo, un altro è mandare le truppe alla carica in attacchi suicidi in stile "Tenno Banzai" per la gloria della patria senza risolvere nulla, solo perchè bisognava dimostrare di avere il coraggio e l'orgoglio di saper attaccare. Se poi i risultati erano un immane macello, non importa, l'onore era salvo.
I quadri della AoT, come si fecero i fatti propri con Hood, così fecero anche con Jhonston, con Hood in prima fila a dare l'esempio. E' chiaro che con gli ufficiali subordinati pronti ad eseguire i propri voleri spaccando il pelo in 4 dalla precisione, vincere diventa poi facile e semplice. Tale cosa nella CW però si è vista chiaramente solo nel connubio tra Lee e Jackson, e non sempre. Infatti, morto Jackson anche la stella di Lee non brillò più di luce viva, ma andò pian piano offuscandosi.

Meade

A prescindere dal fatto che gli attacchi di Hood divennero "suicidi" per colpa dei suoi subordinati, non c'era un bel niente di suicida nella strategia, nè nella tattica di Hood, nè essa era sterilmente volta a un commendevole, ma infruttuoso salvataggio dell'onore - cosa di cui sommamante il Sud non necessitava.
L'esito degli scontri sotto la direzione di Hood fu devastante per la Confederazione, non per errore di impostazione di Hood, ma per errori di esecuzione dei vari Hardee, S.D.Lee e consimili, da Peachtree Creek fino a Nashville.
Non è vero che i subordinati dell'AoT si comportarono allo stesso modo con Johnston che con Hood. Si comportarono allo stesso modo con Bragg che con Hood, boicottando colpevolmente due ufficiali capaci e competenti, consegnando le loro azioni agli esiti meno auspicabili.
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Messaggio  dan-acw Lun 18 Giu 2012 - 19:21


Un conto è provarci, e sin quì credo siano tutti d'accordo, un altro è mandare le truppe alla carica in attacchi suicidi in stile "Tenno Banzai" per la gloria della patria senza risolvere nulla, solo perchè bisognava dimostrare di avere il coraggio e l'orgoglio di saper attaccare. Se poi i risultati erano un immane macello, non importa, l'onore era salvo.
I quadri della AoT, come si fecero i fatti propri con Hood, così fecero anche con Jhonston, con Hood in prima fila a dare l'esempio. E' chiaro che con gli ufficiali subordinati pronti ad eseguire i propri voleri spaccando il pelo in 4 dalla precisione, vincere diventa poi facile e semplice. Tale cosa nella CW però si è vista chiaramente solo nel connubio tra Lee e Jackson, e non sempre. Infatti, morto Jackson anche la stella di Lee non brillò più di luce viva, ma andò pian piano offuscandosi.

Meade [/quote]

In realtà mai e sottolineo mai Joe Joe subì il deliberato boicottaggio operato dai generali dell'armata del Tennessee nei confronti di Hood e prima ancora di Bragg.
Analizzando l'andamento della prima fase della campagna di Atlanta non mi sembra che i comandanti di corpo e di divisione (incluso Polk per quanto incredibile) commisero chissà che errori o nefandezze, ma forse perchè di ordini chiari a cui ubbidire che prescindessero dalla ritirata ne ricevettero ben pochi.

Quanto alla stella di Lee personalmente ritengo che essa invece divenne accecante forse nell'anno più difficile per l'ANV, il 1864.
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Messaggio  HARDEE Lun 18 Giu 2012 - 19:41

dan-acw ha scritto:
Un conto è provarci, e sin quì credo siano tutti d'accordo, un altro è mandare le truppe alla carica in attacchi suicidi in stile "Tenno Banzai" per la gloria della patria senza risolvere nulla, solo perchè bisognava dimostrare di avere il coraggio e l'orgoglio di saper attaccare. Se poi i risultati erano un immane macello, non importa, l'onore era salvo.
I quadri della AoT, come si fecero i fatti propri con Hood, così fecero anche con Jhonston, con Hood in prima fila a dare l'esempio. E' chiaro che con gli ufficiali subordinati pronti ad eseguire i propri voleri spaccando il pelo in 4 dalla precisione, vincere diventa poi facile e semplice. Tale cosa nella CW però si è vista chiaramente solo nel connubio tra Lee e Jackson, e non sempre. Infatti, morto Jackson anche la stella di Lee non brillò più di luce viva, ma andò pian piano offuscandosi.

Meade

In realtà mai e sottolineo mai Joe Joe subì il deliberato boicottaggio operato dai generali dell'armata del Tennessee nei confronti di Hood e prima ancora di Bragg.
Analizzando l'andamento della prima fase della campagna di Atlanta non mi sembra che i comandanti di corpo e di divisione (incluso Polk per quanto incredibile) commisero chissà che errori o nefandezze, ma forse perchè di ordini chiari a cui ubbidire che prescindessero dalla ritirata ne ricevettero ben pochi.

Quanto alla stella di Lee personalmente ritengo che essa invece divenne accecante forse nell'anno più difficile per l'ANV, il 1864.[/quote]


Ciao Daniele.

Non so se questo boicottaggio ci fu o no? ma se ci fiu perché?


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Messaggio  Jubal Anderson Early Mar 19 Giu 2012 - 5:32

dan-acw ha scritto:

In realtà mai e sottolineo mai Joe Joe subì il deliberato boicottaggio operato dai generali dell'armata del Tennessee nei confronti di Hood e prima ancora di Bragg.
Analizzando l'andamento della prima fase della campagna di Atlanta non mi sembra che i comandanti di corpo e di divisione (incluso Polk per quanto incredibile) commisero chissà che errori o nefandezze, ma forse perchè di ordini chiari a cui ubbidire che prescindessero dalla ritirata ne ricevettero ben pochi.

Quanto alla stella di Lee personalmente ritengo che essa invece divenne accecante forse nell'anno più difficile per l'ANV, il 1864.

Caro dan-acw,
sono lieto di notare che una volta in più le nostre posizioni sul campo di battaglia sono molto vicine e non affrontate. Il che mi rallegra, vista l'uniforme confederata che indossiamo virtualmente entrambi. Questo è bene.
Concordo con le tue osservazioni. Gli errori (omissioni e nefandezze varie) dei subordinati a parte sudista durante la campagna di Atlanta, fatalità vennero tutti fuori quando toccò a Hood il comando. Com'è questo fatto?
Concordo anche sulla rapida ma efficace valutazione su R.E.Lee, che mai fu così grande come nel 1864, quando fu "solo". Il che riporta ad un illustre precedente di cinquant'anni prima : ossia il Napoleone "solo" del 1814, in difesa della Francia, con forse ventimila uomini contro le centinaia di migliaia della Coalizione. Fu, a mio trascurabile avviso, una della campagne più memorabili dell'Imperatore.

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Messaggio  Generale Meade Mar 19 Giu 2012 - 11:01

dan-acw ha scritto:


In realtà mai e sottolineo mai Joe Joe subì il deliberato boicottaggio operato dai generali dell'armata del Tennessee nei confronti di Hood e prima ancora di Bragg.
Analizzando l'andamento della prima fase della campagna di Atlanta non mi sembra che i comandanti di corpo e di divisione (incluso Polk per quanto incredibile) commisero chissà che errori o nefandezze, ma forse perchè di ordini chiari a cui ubbidire che prescindessero dalla ritirata ne ricevettero ben pochi.

Quanto alla stella di Lee personalmente ritengo che essa invece divenne accecante forse nell'anno più difficile per l'ANV, il 1864.

Persino il Luraghi, che sugli intrighi politico/militari della CSA è stato sempre alla larga, a pag. 1112 di "Storia della Guerra Civile Americana" scrive: "...si era pronunciato[Hood] a favore di una strategia di attacco in Georgia e, in occasione della visita di Bragg all'Armata, non solo si era espresso in tal senso con lui, ma gli aveva anche affidato una lettera per il Presidente in cui esponeva tali criteri, criticando severamente la strategia temporeggiatrice del suo capo". Nel suo libro "The Confederacy Last Hurrah", a pag. 196 Sword scive: “Like a highly placed watchdog, Hood surreptitiously kept up a correspondence with the Davis administration, repeatedly discrediting Joe Johnston in deceitful commentaries about decisions and maneuvers during the Atlanta Campaign.”
Naturalmente Hood si guardò bene da riferire al suo amato Presidente che quando prendeva l'iniziativa di sua volontà, senza che Johnston gli avesse dato ordini al riguardo, erano fiaschi clamorosi, come a Kolb's Farm.

P.s.: la luce accecante che vide Lee nel 1864 erano le granate esplosive dei mortai e dei cannoni da assedio, dato che con la guerra statica da trincea che fu costretto a subire, non molto poteva esprimere con il suo genio.

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Messaggio  dan-acw Mar 19 Giu 2012 - 13:29

Generale Meade ha scritto:
dan-acw ha scritto:


In realtà mai e sottolineo mai Joe Joe subì il deliberato boicottaggio operato dai generali dell'armata del Tennessee nei confronti di Hood e prima ancora di Bragg.
Analizzando l'andamento della prima fase della campagna di Atlanta non mi sembra che i comandanti di corpo e di divisione (incluso Polk per quanto incredibile) commisero chissà che errori o nefandezze, ma forse perchè di ordini chiari a cui ubbidire che prescindessero dalla ritirata ne ricevettero ben pochi.

Quanto alla stella di Lee personalmente ritengo che essa invece divenne accecante forse nell'anno più difficile per l'ANV, il 1864.

Persino il Luraghi, che sugli intrighi politico/militari della CSA è stato sempre alla larga, a pag. 1112 di "Storia della Guerra Civile Americana" scrive: "...si era pronunciato[Hood] a favore di una strategia di attacco in Georgia e, in occasione della visita di Bragg all'Armata, non solo si era espresso in tal senso con lui, ma gli aveva anche affidato una lettera per il Presidente in cui esponeva tali criteri, criticando severamente la strategia temporeggiatrice del suo capo". Nel suo libro "The Confederacy Last Hurrah", a pag. 196 Sword scive: “Like a highly placed watchdog, Hood surreptitiously kept up a correspondence with the Davis administration, repeatedly discrediting Joe Johnston in deceitful commentaries about decisions and maneuvers during the Atlanta Campaign.”
Naturalmente Hood si guardò bene da riferire al suo amato Presidente che quando prendeva l'iniziativa di sua volontà, senza che Johnston gli avesse dato ordini al riguardo, erano fiaschi clamorosi, come a Kolb's Farm.

P.s.: la luce accecante che vide Lee nel 1864 erano le granate esplosive dei mortai e dei cannoni da assedio, dato che con la guerra statica da trincea che fu costretto a subire, non molto poteva esprimere con il suo genio.

Meade

E questo cosa starebbe a dimostrare?
Qui si parlava di comandanti di corpo che non eseguivano gli ordini ricevuti o che li modificavano deliberatamente, cosa che non avvenne con Joe
Joe al comando.
Non capisco cosa c'entri il fatto che Hood criticasse la "strategia" di Joe Joe. Inoltre si dimentica o si vuol tacere che Hood scrisse si quella lettera a Davis ma la sua opinione era ben conosciuta, avendola ripetuta a iosa, in tutto l'alto comando dell'armata.



Quanto a Lee sinceramente non so come ribattere......che dire....il mondo è bello perchè è vario.
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