La Guerra Civile Americana 1861-1865
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Con quale strategia la Confederazione avrebbe avuto più probabilità di vincere la guerra?

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Con quale strategia la Confederazione avrebbe avuto più probabilità di vincere la guerra?

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Messaggio  HARDEE Dom 25 Mar 2012 - 12:19

Signori, buongiorno!

Cosa avrebbero fatto i confederati in caso di morte del Generale Lee*, si sarebbero arresi?

Very Happy Smile Con quale strategia la Confederazione avrebbe avuto più probabilità di vincere la guerra? - Pagina 8 730441 al nostro auguro lunga vita, infiniti interventi e messaggi
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Messaggio  Jubal Anderson Early Dom 25 Mar 2012 - 13:09

R.E.Lee ha scritto:
Jubal Anderson Early ha scritto:
"...Quindi, non fu il genio che mancò agli eserciti della CSA. Il problema, in sintesi, è che ci fu più genio, nei ruoli giusti, nei momenti giusti, negli eserciti USA.


...e uomini e mezzi a loro disposizione superiori a quelli dei Confederati, aggiungerei...


Lee

D'accordo. Il peso di questi fattori è innegabile, ma va -a mio avviso - ridimensionato. Fazioni in condizioni materiali di partenza nettamente inferiori a quelle della CSA nella guerra civile - quali i Viet Cong nella guerra del Vietnam, o la Francia contro la Prima Coalizione, o i Prussiani del Grande Federico, o persino i Rivoluzionari della Guerra d'Indipendenza Americana - vinsero. Mentre, poche nella Storia furono le sconfitte più totali di quella della Confederazione, nonostante la gloria e la tenacia dei suoi difensori.
E il motivo di questa sconfitta - sempre a mio avviso - risiede, più che negli errori dell'Alto Comando della CSA, o dei vari generali confederati, in una superiore impostazione strategica di partenza da parte dell'Unione (che avrebbe dovuto erigere parecchi monumenti al geniale Winfield Scott, autentico profeta della vittoria), e, parallelamente, ad una debole strategia difensiva della Confederazione, che, alla luce dei fatti, a difendersi pensò poco e male, contrattaccando persino peggio.
Intendetemi bene : non leggete le mie frasi come biasimo a chi biasimo non merita nel modo più assoluto, ma come rammarico per la miopia di chi partecipò a creare e mantenere le condizioni per la sconfitta, politici e militari assieme, non comprendendo la portata della strategia unionista, e non trovando valide e praticabili contromisure.
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Messaggio  Mason&Dixon Lun 26 Mar 2012 - 17:14

Il rammarico è anche il mio, caro Early, come simpatizzante sudista; però credo che sia ben poca cosa.
Voglio dire, parlando oggi di questo argomento possiamo metterci l'animo in pace, che le cose siano andate come la storia ha voluto. E' stata fatta la guerra al Nord, ma quanta consapevolezza avevano al Sud di erigere una organica strategia unitaria? Contro quella miopia, a cui tu accenni, voluta forse da alcuni (che remavano contro). Politici e militari che avevano una scarsa visione d'insieme strategica, ci sono stati sicuramente e lo sappiamo. Perchè la mia perplessità, è quella che si è fatta una guerra "inconsapevoli", forse, di non venire a capo della situazione con una strategia efficace. La domanda quindi che mi faccio (e ti rivolgo): apprescindere dalle risorse materiali, una buona strategia del Sud avrebbe mai visto la luce con il tempo?
Perchè altrimenti la sola miopia di allora, di politici e militari, farà riflettere all'infinito.

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Messaggio  Banshee Lun 26 Mar 2012 - 18:32

Credo che il problema principale della Confederazione (ammesso e non concesso che avesse qualche speranza di vincere sin da principio: e io credo che ne avesse pochissime) è che non seppe mai perseguirne una precisa, dibattendosi tra difesa statica o concentrata e limitate azioni offensive. Sarebbe stato meglio, in un certo senso o concentrare tutte le forze disponibili per un'azione offensiva o rinunciare ad esse sin da principio. Non si fece né l'uno né l'altro.

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Messaggio  Jubal Anderson Early Lun 26 Mar 2012 - 18:35

Mason&Dixon ha scritto:Il rammarico è anche il mio, caro Early, come simpatizzante sudista; però credo che sia ben poca cosa.
Voglio dire, parlando oggi di questo argomento possiamo metterci l'animo in pace, che le cose siano andate come la storia ha voluto. E' stata fatta la guerra al Nord, ma quanta consapevolezza avevano al Sud di erigere una organica strategia unitaria? Contro quella miopia, a cui tu accenni, voluta forse da alcuni (che remavano contro). Politici e militari che avevano una scarsa visione d'insieme strategica, ci sono stati sicuramente e lo sappiamo. Perchè la mia perplessità, è quella che si è fatta una guerra "inconsapevoli", forse, di non venire a capo della situazione con una strategia efficace. La domanda quindi che mi faccio (e ti rivolgo): apprescindere dalle risorse materiali, una buona strategia del Sud avrebbe mai visto la luce con il tempo?
Perchè altrimenti la sola miopia di allora, di politici e militari, farà riflettere all'infinito.

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Saluto l'amico M&D, che ho il grande piacere di ritrovare!
E' noto che allo scoppio della guerra, forse l'unica cosa su cui Nord e Sud concordavano era sulla presunzione che il conflitto si sarebbe chiuso con una battaglietta o due al massimo. Il fatto è che il Nord poteva permettersi margini d'errore e al limite d'impreparazione molto più ampi rispetto al Sud. Riguardo la situazione strategica complessiva, e al rapporto di forze tra le fazioni in lotta nella GCA, Shelby Foote, nel II Volume della sua Narrative, fa un esempio, a mio parere, molto efficace : due pugili di categorie differenti che combattono sul ring. Ai colpi migliori del pugile di categoria inferiore, quello di categoria superiore barcolla, incassa, poi scuote la testa e risponde con i suoi colpi, forse non altrettanto buoni, ma comunque tremendi in proporzione alla corporatura e alla capacità di resistenza del pugile di categoria inferiore, che li subisce. E' evidente che questo, spese già molte energie per portare attacchi al meglio delle proprie capacità, che si sono rivelati inefficaci contro un avversario così massiccio, ora deve perdere altre energie per pararne i colpi. E così il combattimento prosegue, finchè il pugile di categoria inferiore, sempre più sfiancato, è in grado di difendersi arrivando alla sola forza della disperazione. Ma anche nella violenza di quei colpi spasmodici, il pugile di categoria superiore non cede, incassa e continua metodicamente a portare avanti i suoi attacchi. E di lì a qualche ripresa, lo scontro finisce come è ovvio che finisca.

Nella differenza di categorie fra i pugili, possiamo vedere non solo la disparità numerica, ma soprattutto economica delle due nazioni, con la CSA nella categoria inferiore, e gli USA nella categoria superiore.
Ora, data per scontata questa differenza - ma, all'epoca, tanto scontata evidentemente non doveva essere - io ribadisco che la CSA avrebbe dovuto limitarsi alla difensiva (elastica) ad Ovest, votata alla controffensiva, con il relativo agio di poter cedere senza troppo affanno una buona quantità di terreno a beneficio del mantenimento dell'integrità delle forze armate, e a una difesa più attiva nell'Est, votata anche qui alla controffensiva, ma più marcatamente alla dispersione delle forze unioniste e ad impedirne la concentrazione contro obbiettivi vitali (Richmond-Petersburg e, benchè non vitale, comunque importantissimo il settore dello Shenandoah).
Obbiettivi questi, che limitavano necessariamente la libertà di movimento degli eserciti confederati nell'Est, in quanto dovevano essere difesi ad ogni costo, per tenere il fronte atlantico.
Se queste priorità fossero state chiare, unitamente all'esigenza di un'incessante attività della cavalleria a medio-corto raggio in attività di ricognizione e incursione limitata, e al rifiutare la battaglia campale in territorio nemico, cercando invece lo scontro risolutivo, o almeno con tale carattere, in patria, si sarebbe mantenuta aperta anche l'opzione del riconoscimento estero della CSA fino alla fine del 1864, dando una notevole chance aggiuntiva alla sopravvivenza di questa sfortunata repubblica.
Ho riassunto concetti che avevo già esposto qua e là. Spero però di averti chiarito il mio punto di vista.
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Messaggio  Mason&Dixon Lun 26 Mar 2012 - 19:34

Jubal Anderson Early ha scritto:
Mason&Dixon ha scritto:Il rammarico è anche il mio, caro Early, come simpatizzante sudista; però credo che sia ben poca cosa.
Voglio dire, parlando oggi di questo argomento possiamo metterci l'animo in pace, che le cose siano andate come la storia ha voluto. E' stata fatta la guerra al Nord, ma quanta consapevolezza avevano al Sud di erigere una organica strategia unitaria? Contro quella miopia, a cui tu accenni, voluta forse da alcuni (che remavano contro). Politici e militari che avevano una scarsa visione d'insieme strategica, ci sono stati sicuramente e lo sappiamo. Perchè la mia perplessità, è quella che si è fatta una guerra "inconsapevoli", forse, di non venire a capo della situazione con una strategia efficace. La domanda quindi che mi faccio (e ti rivolgo): apprescindere dalle risorse materiali, una buona strategia del Sud avrebbe mai visto la luce con il tempo?
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Saluto l'amico M&D, che ho il grande piacere di ritrovare!
E' noto che allo scoppio della guerra, forse l'unica cosa su cui Nord e Sud concordavano era sulla presunzione che il conflitto si sarebbe chiuso con una battaglietta o due al massimo. Il fatto è che il Nord poteva permettersi margini d'errore e al limite d'impreparazione molto più ampi rispetto al Sud. Riguardo la situazione strategica complessiva, e al rapporto di forze tra le fazioni in lotta nella GCA, Shelby Foote, nel II Volume della sua Narrative, fa un esempio, a mio parere, molto efficace : due pugili di categorie differenti che combattono sul ring. Ai colpi migliori del pugile di categoria inferiore, quello di categoria superiore barcolla, incassa, poi scuote la testa e risponde con i suoi colpi, forse non altrettanto buoni, ma comunque tremendi in proporzione alla corporatura e alla capacità di resistenza del pugile di categoria inferiore, che li subisce. E' evidente che questo, spese già molte energie per portare attacchi al meglio delle proprie capacità, che si sono rivelati inefficaci contro un avversario così massiccio, ora deve perdere altre energie per pararne i colpi. E così il combattimento prosegue, finchè il pugile di categoria inferiore, sempre più sfiancato, è in grado di difendersi arrivando alla sola forza della disperazione. Ma anche nella violenza di quei colpi spasmodici, il pugile di categoria superiore non cede, incassa e continua metodicamente a portare avanti i suoi attacchi. E di lì a qualche ripresa, lo scontro finisce come è ovvio che finisca.

Nella differenza di categorie fra i pugili, possiamo vedere non solo la disparità numerica, ma soprattutto economica delle due nazioni, con la CSA nella categoria inferiore, e gli USA nella categoria superiore.
Ora, data per scontata questa differenza - ma, all'epoca, tanto scontata evidentemente non doveva essere - io ribadisco che la CSA avrebbe dovuto limitarsi alla difensiva (elastica) ad Ovest, votata alla controffensiva, con il relativo agio di poter cedere senza troppo affanno una buona quantità di terreno a beneficio del mantenimento dell'integrità delle forze armate, e a una difesa più attiva nell'Est, votata anche qui alla controffensiva, ma più marcatamente alla dispersione delle forze unioniste e ad impedirne la concentrazione contro obbiettivi vitali (Richmond-Petersburg e, benchè non vitale, comunque importantissimo il settore dello Shenandoah).
Obbiettivi questi, che limitavano necessariamente la libertà di movimento degli eserciti confederati nell'Est, in quanto dovevano essere difesi ad ogni costo, per tenere il fronte atlantico.
Se queste priorità fossero state chiare, unitamente all'esigenza di un'incessante attività della cavalleria a medio-corto raggio in attività di ricognizione e incursione limitata, e al rifiutare la battaglia campale in territorio nemico, cercando invece lo scontro risolutivo, o almeno con tale carattere, in patria, si sarebbe mantenuta aperta anche l'opzione del riconoscimento estero della CSA fino alla fine del 1864, dando una notevole chance aggiuntiva alla sopravvivenza di questa sfortunata repubblica.
Ho riassunto concetti che avevo già esposto qua e là. Spero però di averti chiarito il mio punto di vista.


Grazie Early, è sempre un vero piacere leggere i tuoi concetti e contributi.
Il tuo punto di vista mi è chiaro, e sono d'accordo. L'esempio dei pugili di Shelby Foote è molto calzante, in verità, non che si potesse ottenere molto di più dalla Confederazione. Riassumendo: la strategia ottimale poteva essere quella del modello del fulcro e la leva, il primo è il fronte Est il secondo è il fronte Ovest; il tutto ovviamente in termini elastici sui vari fronti.

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Messaggio  Mason&Dixon Lun 26 Mar 2012 - 19:48

Banshee ha scritto:Credo che il problema principale della Confederazione (ammesso e non concesso che avesse qualche speranza di vincere sin da principio: e io credo che ne avesse pochissime) è che non seppe mai perseguirne una precisa, dibattendosi tra difesa statica o concentrata e limitate azioni offensive. Sarebbe stato meglio, in un certo senso o concentrare tutte le forze disponibili per un'azione offensiva o rinunciare ad esse sin da principio. Non si fece né l'uno né l'altro.

Banshee


Salve Banshee, anch'io credo che le speranze della Confederazione erano limitate. Alla fine l'indecisione è stata sovrana, gli Inglesi hanno un particolare modo di dire: << non vedere fra gli alberi la foresta>>, probabilmente sarà stata quella di non avere avuto una visione strategica più vasta.

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Messaggio  Generale Meade Lun 26 Mar 2012 - 21:19

Sulla CW si danno per scontato molte cose, ma in realtà se la Confederazione fosse stata unita e compatta sin all'inizio del conflitto, vincerlo per lei sararebbe stato quasi probabile. La Confederazione era immensa, e per il Nord, conquistarla e sottometterla tutta sarebbe costato un prezzo così alto da farlo desistere lungo il percorso. La difesa a oltranza del Fronte Atlantico da parte dei confederati, disperse uomini e materiali inutilmente. La Virginia e il Sud Carolina dovevano prendersi le proprie responsabilità e accettare che il nemico potesse invadere i loro territori come accadde agli Stati dell'ovest. Non era necessario avere porti disponibili nell'est quando i rifornimenti e le armi potevano transitare tranquillamente dal Messico, allora paese amico, governato dalla Francia. Tenere il fiume Mississippi era fondamentale per la Confederazione. Univa gli Stati dell'est con l'ovest e li riforniva di oltre il 50% delle derrate alimentari necessarie all'esercito confederato.
Le fabbriche e le industrie manifatturiere della Virgininia si potevano spostare tranquillamente nel profondo Sud e la guerra di logoramento contro i federali, pian piano avrebbe preso la giusta piega favorevole al Meridione. Bisognava sacrificarsi totalmente alla causa. Se il Sud perse il conflitto lo deve principalmente al fatto di non aver creduto nel profondo in se stesso.

Quello che ho scritto finora però e una pura e semplice chimera. Per il sempilice fatto che ne la Virginia, ne il Nord o il Sud Carolina, ne gli altri Stati confederati, erano entrati nel conflitto per rischiare da subito di vedersi invasi dai federali nel proprio suolo o per vedersi mutilare la loro autonomia decisionale. Gli Stati del Sud erano troppo gelosi delle loro autonomie locali per pensare di sacrificarsi totalmente per un ideale comune. Durante il conflitto queste discrepanze vennero fuori e portarono lentamente ma inesorabilmente la Confederazione verso la catastrofe.

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Messaggio  Jubal Anderson Early Mar 27 Mar 2012 - 5:42

Noto che il Generale Meade ha esposto una strategia molto differente da quella proposta dal sottoscritto. Considerata con attenzione, questa Sua strategia presenta alcuni difetti che mi permetto, col dovuto rispetto, di evidenziare.
Negli anni 60 del XIX secolo, non possiamo pensare che gli impianti manifatturieri fossero in qualche modo trasportabili. Ci riuscì, parzialmente, solo Forrest, salvando quanto potè dei macchinari degli stabilimenti di Nashville. Il che non significò, ovviamente, spostare Nashville più a Sud, ma, grossomodo, salvarne il 10%-15% della capacità produttiva permettendone il proseguimento in seno al territorio confederato.
Ma, aldilà della questione infrastrutturale-economica, il territorio virginiano non era in alcun modo cedibile da parte confederata, pena la rinuncia completa ad ogni difesa organica degli Stati atlantici, per penuria di risorse, e per aver abbandonato il miglior terreno difensivo che la CSA potesse offrire in quel settore. A quel punto, cosa avrebbe impedito (ad esempio) ai federali di marciare da Lynchburg verso Knoxville per cadere, a ranghi raddoppiati, contro Atlanta? Oppure come si sarebbe potuto difendere con efficacia Wilmington, Raleigh, Charleston, Savannah, non potendo bloccare la marcia del nemico che avrebbe avuto comunque modo di aggirare le posizioni difensive su un territorio tanto pianeggiante? Se la Virginia non fosse stata difesa ad oltranza, l'Unione l'avrebbe conquistata, e avrebbe spostato la massa delle sue forze contro l'Ovest, avendo perso l'Est la sua valenza strategica primaria di fronte di "blocco". Quindi, io credo che cedere terreno nell'Est avrebbe fatto rapidamente precipitare gli eventi nell'Ovest, portando direttamente alla catastrofe.

Il confine con il Messico non avrebbe potuto garantire lo stesso afflusso di rifornimenti provenuti dai porti atlantici, rifornimenti peraltro, che si sarebbero inopportunamente consegnati al monopolio francese/messicano. Chi avrebbe impedito a quel punto ai franco/messicani di tassare a piacere i generi importati dalla CSA? Come avrebbe potuto la CSA impedire la cosa?
Per questo motivo i porti atlantici non erano sostituibili nè sacrificabili. Andavano difesi, come andava difeso l'intero fronte atlantico, l'unico vero polmone economico della CSA.

Il fiume Mississippi non era vitale per la Confederazione quanto lo era per la logistica dell'Unione. Conquistato il fiume da parte delle forze federali - che a quel punto avevano piena libertà e rapidità di spostamento "ad anello" attorno al perimetro dei confini degli Stati della CSA ad Est del Mississippi, libertà e rapidità garantite pressochè ovunque da trasporto ferroviario, oceanico e fluviale - le due masse separate della CSA erano in grado di provvedere adeguatamente alle proprie necessità, e alla propria difesa con le sole proprie risorse. Il Trans-Mississippi agevolato dalle condizioni molto difficili del suo territorio, oltre che dalla sua enorme vastità, gli Stati ad Est del Mississippi, sostenuti dalla maggior parte delle forze armate confederate (adeguatamente impiegate).

Queste le mie obiezioni.


Ultima modifica di Jubal Anderson Early il Mer 28 Mar 2012 - 9:37 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 9:02

Obiezioni che sposo in toto, non senza rimarcare che il territorio della Confederazione non era poi così vasto come poteva apparire. In realtà come ho già sottolineato nel topic dedicato al generale Johnston, il cuore strategico della Confederazione si trovava sulla sua frontiera e molto dell'enorme spazio del Sud era del tutto inutile, come il Texas, ad esempio, che da solo costituiva quasi un terzo di questo territorio. Applicare la stessa strategia operata dai sovietici nella seconda guerra mondiale, ossia spostare le fabbriche oltre gli Urali, per l'epoca era cosa impossibile. In breve, il territorio a nord confinante con quello unionista doveva per forza di cose essere difeso, così come i porti sull'atlantico o sul golfo del Messico. Far arrivare le merci in Messico avrebbe costretto poi a trasportarle per un tratto di territorio immenso e pressoché privo di tratte ferroviarie: ci sarebbero voluti parecchi mesi prima di poter far giungere i beni nel Sud, ammesso mai che vi potessero giungere.

Faccio osservare che lo stesso Shelby Foote - sempre riallacciandomi alla metafora da lui usata nella sua splendida trilogia - ha poi affermato nel corso di un'intervista concessa alla rivista North & South che il Nord combatté praticamente con una mano legata dietro la schiena per gran parte del match e che appena usò ambo le mani come nel 1864-65 il Sud crollò al tappeto. Tanta e tale era la disparità di forze. In breve, mentre il Sud non poteva permettersi si commettere errori, il Nord aveva un margine molto ampio e con il tempo sfruttò ANCHE la somma degli errori commessi dalla Confederazione: Fort Donelson, Vicksburg, Atlanta i principali.

Come ho ribadito più volte, a mio parere la guerra poteva essere vinta dal Sud solo ad Est ove aveva a disposizione un genio militare come Lee e un'armata che aveva raggiunto quasi la perfezione; ed è un fatto che la guerra fu persa ad Ovest, ove l'incapacità dei comandanti confederati emerse in tutta la sua chiarezza, unita alla superiore leadership militare unionista.

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Messaggio  HARDEE Mar 27 Mar 2012 - 10:39

Signori , buongiorno!

La strategia difensiva era quella che meglio si adattava alla Confederazione, solo che chi si limita alla difesa con il tempo è destinato a perdere ed è per questo che approvo in toto l’invasione del Nord del 1863.

l mie dubbi sono questi: la scelta del Generale Lee fu un errore? Fu scelto solo perché gli Alti Comandi Confederati lo considerarono un generale che applicava la difesa ad oltranza?
Si aspettavano ciò che fece o in realtà gli sfuggiì dal controllo, cambiando completamente l’impostazione della guerra?
Non dimentichiamo che quando il Generale assunse il comando la situazione della Confederazione era gravissima.

Io non credo, ma non ho prove a sostegno di ciò che scrivo, che in tutta la Confederazione non ci fossero altri Lee; credo invece che, per ragioni subordinate ad una politica militare strettamente difensiva , fossero considerati rischiosi.

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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 11:26

Caro Hardee,

nella Confederazione vi erano numerosi ufficiali di grande talento a livello di comando divisionario o di brigata. Ma una cosa era guidare 1500-2000 o 5000-6000 uomini con ordini ricevuti, altro era guidare un'intera armata decidendo la strategia e tattica di un'intera grande unità. Pochissimi poi quelli che avevano dimostrato discrete qualità a livello di corpo d'armata come comandanti indipendenti. Vediamo come erano sistemati: Longstreet si era rivelato un disastro se lasciato fare (Williamsburg, Seven Pines, Suffolk, Knoxville) Ewell un totale inetto sul conto del quale ormai giravano barzellette, A.P.Hill era piagato da problemi di salute e non rivelò mai totalmente le qualità di cui era indubbiamente dotato. Restava Early che rivelò buone qualità come comandante indipendente, ma anche difficoltà di carattere che lo portarono a interagire male con i suoi subordinati specie con i comandnati della cavalleria nel corso della seconda campagna dello Shenandoah. Insomma, a parte Jackson (che era però morto prematuramente) c'era ben poco su cui far affidamento. Quanto all'Ovest, neppure voglio commentare la figura del generale Polk per evitare di incorrere in censure causa linguaggio volgare. Quanto a Hardee era benvoluto dai suoi uomini e stimato dagli altri ufficiali ma non è che avesse dimostrato un genio particolare e del resto rifiutò di succedere a Bragg. Circa Forrest, A.P.Stewart e Cleburne si trattava di ottimi ufficiali, ma dubito che avessero qualità tali da poter guidare un'armata e impostare una strategia efficace. Ribadisco che guidare 5000 uomini era un conto, altro avere la responsabilità di prendere decisioni alla testa di 50000 soldati. Restava Beauregard, il quale era un fantasioso elaboratore di audaci piani del tutto slegati dalla realtà, un ottimo ingegnere (come dimostrò nella difesa di Charleston e Richmond) ma era anche un uomo che aveva limiti notevolissimi come comandante di un'armata e spesso crollava in preda a crisi di nervi nei momenti topici. Bragg e Johnston mi pare siano già stati condannati dalla storia e non aggiungo altro. Anche qui temo che la perdita di A.S.Johnston sia stata un colpo fatale per le fortune della Confederazione. Non sarà stato un genio ma a Shiloh qualcosa dimostrò. In breve due colpi di fucile uno a Chancellorsville e l'altro a Shiloh segnarono forse il destino della Confederazione.

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Messaggio  Generale Meade Mar 27 Mar 2012 - 11:43

Senza voler passare per bastian contrario, vorre ribattere alle giuste obiezioni dei ns. Early, Banshee e Hardee.

Il fiume mississippi era la spina dorsale della confederazione. Le merci provenienti da Messico potevavo arrivare comodamente dovunque transitando lungo il corso d'acqua. Se pure il Messico di Massimiliano, paese amico della Confederazione, avesse tassato le merci in modo spropositato, sarebbero comunque costate molto meno che dai violatori di blocco, che si arricchirono vergonosamente durante il loro proficuo commercio. La cavalleria confederata, comandata da scorridori quali Forrest, Morgan, Hampton e lo stesso Suart, nei territori invasi dai federali avrebbero fatto ferro e fuoco delle truppe federali. La Confederazione fece miracoli nel trasformarsi da regione agricola, in un'area semi industrializzata, non credo che in modo ingegnoso, avrebbe avuto gravi difficoltà a trasportare le industrie del nord/est nel profondo Sud.

Io penso che Stati quali la Virginia e il Nord Carolina, abbiano voluto in cambio (inclusa la Capitale) una sorta di "do ut des" per contribuire alla causa confederata, e che abbiano preteso che i loro territori fossero protetti con sforzi titanici dal resto della Confederazione, condannandola così però a sconfitta sicura.

Stati quali l'Alabama e il Tennessee pagarono ingiustamente gli errori strategici dell'alto comando confederato. Si chiese loro il sacrificio supremo, mentre invece per coerenza alla causa, tale sacrificio spettava agli Stati dell'est.

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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 12:16

Credo che affermare che le merci potessero tranquillamente arrivare dal Messico non tenga luogo di due questioni pacifiche:
1) Quali merci? Vorrei sapere di quali merci disponeva il Messico, che era uno dei paesi più poveri e arretrati del mondo. Armi, cannoni? Derrate alimentari?
2) Il tempo per percorrere il tratto di strada (direi ad occhio e croce non meno di circa 1000 km) che separavno il messico dal Mississippi avrebbe dovuto essere compiuto su strade a dir poco impraticabili e con tempi di percorrenza mostruosi. Mesi come minimo.La stessa idea di importare cavalli e muli (che fu presa in considerazione nei momenti di massima disperazione da Seddon e Davis) dal Messico fu scartata perché le incertezze erano tali che si perferì risparmiare quei quattro soldi di cui ancora disponeva il Sud (ed erano veramente quattro).
3) Il Mississippi era solo una barriera tra Texas e la restante Confederazione, visto che il movimento delle merci avrebbe dovuto essere effettuato da Ovest (Messico-Texas) a Est (Confederazione).

Senza la Virginia la guerra sarebbe durata esattamente qualche mese. L'unica (ripeto l'unica) industria nel Sud in grado di fabbricare armi pesanti e di fondere corazze si trovava a Richmond. L'unica armeria in grado di costruire fucili e pistole si trovava a Richmond. La Virginia era tra le regioni più ricche dell'intero Sud. Senza il suo contributo probabilmente non si sarebbe neppure potuto sfamare l'esercito.

Insomma mi pare a dir poco bizzarra l'idea di abbandonare tutto il cuore strategico del Sud nelle mani dei federali e aspettare la loro offensiva nel più profondo Sud. Tra utte le ipotesi e tesi che ho letto e sentito, questa con tutta franchezza non mi pare la più logica. Se poi consideriamo che il North Carolina e la Virginia da soli diedero circa il 40% degli uomini agli eserciti confederati mi pare più che giusto che esse pretendessero di essere difese.

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Messaggio  Generale Meade Mar 27 Mar 2012 - 13:25

Banshee ha scritto:Credo che affermare che le merci potessero tranquillamente arrivare dal Messico non tenga luogo di due questioni pacifiche:
1) Quali merci? Vorrei sapere di quali merci disponeva il Messico, che era uno dei paesi più poveri e arretrati del mondo. Armi, cannoni? Derrate alimentari?
2) Il tempo per percorrere il tratto di strada (direi ad occhio e croce non meno di circa 1000 km) che separavno il messico dal Mississippi avrebbe dovuto essere compiuto su strade a dir poco impraticabili e con tempi di percorrenza mostruosi. Mesi come minimo.La stessa idea di importare cavalli e muli (che fu presa in considerazione nei momenti di massima disperazione da Seddon e Davis) dal Messico fu scartata perché le incertezze erano tali che si perferì risparmiare quei quattro soldi di cui ancora disponeva il Sud (ed erano veramente quattro).
3) Il Mississippi era solo una barriera tra Texas e la restante Confederazione, visto che il movimento delle merci avrebbe dovuto essere effettuato da Ovest (Messico-Texas) a Est (Confederazione).

Senza la Virginia la guerra sarebbe durata esattamente qualche mese. L'unica (ripeto l'unica) industria nel Sud in grado di fabbricare armi pesanti e di fondere corazze si trovava a Richmond. L'unica armeria in grado di costruire fucili e pistole si trovava a Richmond. La Virginia era tra le regioni più ricche dell'intero Sud. Senza il suo contributo probabilmente non si sarebbe neppure potuto sfamare l'esercito.

Insomma mi pare a dir poco bizzarra l'idea di abbandonare tutto il cuore strategico del Sud nelle mani dei federali e aspettare la loro offensiva nel più profondo Sud. Tra utte le ipotesi e tesi che ho letto e sentito, questa con tutta franchezza non mi pare la più logica. Se poi consideriamo che il North Carolina e la Virginia da soli diedero circa il 40% degli uomini agli eserciti confederati mi pare più che giusto che esse pretendessero di essere difese.

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Partiamo dall'ultima giusta obiezione del ns. Banshee. Il 40% degli effettivi. Sia la Virginia che il Nord Carolina, se credevano nella Causa, li dovevano dare. Punto e basta. Così scriveva Mr. Oldham, rappresentante del Texas, presso il Congresso di Richmond: "Durante la spedizione Wildgans si Subley, 3.500 soldati scelti del Texas sono stati mandati a morire nelle aride pianure del New Messico. Il risultato è stato quello di attirare il nemico verso le nostre frontiere che verranno attraversate quest'inverno. Voi avete inviato le migliori truppe del Texas a est del Mississippi, le avete TRASCINATE IN VIRGINIA, le avete IMPIEGATE NEI PUNTI PIU' PERICOLOSI, dove sono state DECIMATE. I tre quarti di ogni reggimento texano dormono nella tomba...Se questo governo continua a far razzia delle forze atte a combattere nel Texas per mantenere ogni RGT al suo normale livello di effettivi, il Texas sarà rovinato, irrimediabilmente rovinato. E' ingiusto e poco politico. In loro nome, protesto contro il fatto che si spediscano questi uomini dall'ovest del Mississippi all'Est e che si sguarnisca il loro PAESE mentre il nord, l'est, l'ovest e il sud del nostro stato sono minacciati dal nemico."

L'esercito confederato aveva bisogno delle industrie manufattiere della Virginia, che non dovevano per forza di cose, se si credeva ciecamente nella causa, stare in Virginia. A sfamare l'esercito e la popolazione, ci pensavano abbondantemente il Texas e l'Alabama.

Il Mississippi era da sempre considerato la migliore "autostrada" degli USA. le poche ferrovie esistenti, arrivavano fino alle sue sponde. Perderlo significò per la Confederazione amputarsi del maggior mezzo di comunicazione dell'interno Paese.

Mi sembra così logico e banale scrivere che le stesse merci che arrivavano dai violatori di blocco nell'Est, potevano arrivare tranquillamente dal Messico, oltretutto, legalmente, senza problemi di sorta. L'Unione non poteva rischiare un conflitto col Messico/Francia, bloccando anche i suoi porti. 1000 Km quando si tratta di guerra, sopravvivenza, combattere per un ideale, forza di volontà, diventano un'inezia.

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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 13:57

Ovviamente come ogni rappresentante di ogni stato della confederazione Oldham tirava acqua al suo mulino.
Come lui però non la pensavano (fortunatamente) i soldati del Texas che furono tra le unità migliori dell'ANV (famose le cariche a Gaines Mills, Antietam, Wilderness etc) ed erano peraltro particolarmente legati a Lee da una specie di fedeltà sacrale (i famosi 4 episodi del "Lee's to the rear" nella campagna peninsulare lo dimostrano).
Il Texas aveva importanza strategica praticamente nulla per la Confederazione: popolazione scarsa, risorse limitate e si trovava alla periferia. Giustamente si prederì non difenderlo acccanitamente come del resto gli unionisti lo ignorarono.

Le industrie della Virginia non avrebbero potuto essere trasportate in altri luoghi semplicemente perché la rete ferroviaria del Sud non poteva sopportare un tale sforzo. Anche riuscendo nel miracolo, ci sarebbero voluti mesi se non anni per rimetterle in funzione. Nel frattempo gli unionisti si sarebbero sganasciati dal ridere per quell'idea e avrebbero occupato trionfalmente senza colpo perire la Virginia. Visto il dominio dei mari sarebbero entrati dalla porta di servizio, ossia da Sud.

Texas e Alabama producevano carne (e non in quantità eccessiva) ma non grano o altri alimenti e avrebbero potuto sfamare a malapena 100000 uomini. Grano sale patate piombo ferro zinco di cui era ricca la Virginia sarebbero stati persi irrimediabilmente. E con essi la guerra. Il Texas era una regione all'epoca assai arretrata che dava poco alla Confederazione.

Il Mississippi non era così importante quanto lo era per l'unione visto che esso attraversava da Nord a Sud la Confederazione. Il commercio su di esso era praticamente basato solo sul trasporto del cotone. Quindi in termini assoluti poteva solo assicurare il trasporto di merci poco importanti e solo nell'Ovest del paese. Era un'autostrada posizionata ai margini non al centro. Sicché perderlo non fu certo il problema principale.

A parte il fatto che ancora devo capire cosa potesse arrivare dal Messico, visto che era poverissimo, ma se davvero i confederati avessero organizzato carovane per portare le merci attraverso il Texas, agli unionisti sarebbe bastato inviare un pò di uomini colà per interrompere il commercio e affamare il Sud.

Ora, va bene proporre alternative, ma insomma che ci sia un minimo di realismo e logica.

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Messaggio  HARDEE Mar 27 Mar 2012 - 14:11

Banshee ha scritto:Caro Hardee,

nella Confederazione vi erano numerosi ufficiali di grande talento a livello di comando divisionario o di brigata. Ma una cosa era guidare 1500-2000 o 5000-6000 uomini con ordini ricevuti, altro era guidare un'intera armata decidendo la strategia e tattica di un'intera grande unità. Pochissimi poi quelli che avevano dimostrato discrete qualità a livello di corpo d'armata come comandanti indipendenti. Vediamo come erano sistemati: Longstreet si era rivelato un disastro se lasciato fare (Williamsburg, Seven Pines, Suffolk, Knoxville) Ewell un totale inetto sul conto del quale ormai giravano barzellette, A.P.Hill era piagato da problemi di salute e non rivelò mai totalmente le qualità di cui era indubbiamente dotato. Restava Early che rivelò buone qualità come comandante indipendente, ma anche difficoltà di carattere che lo portarono a interagire male con i suoi subordinati specie con i comandnati della cavalleria nel corso della seconda campagna dello Shenandoah. Insomma, a parte Jackson (che era però morto prematuramente) c'era ben poco su cui far affidamento. Quanto all'Ovest, neppure voglio commentare la figura del generale Polk per evitare di incorrere in censure causa linguaggio volgare. Quanto a Hardee era benvoluto dai suoi uomini e stimato dagli altri ufficiali ma non è che avesse dimostrato un genio particolare e del resto rifiutò di succedere a Bragg. Circa Forrest, A.P.Stewart e Cleburne si trattava di ottimi ufficiali, ma dubito che avessero qualità tali da poter guidare un'armata e impostare una strategia efficace. Ribadisco che guidare 5000 uomini era un conto, altro avere la responsabilità di prendere decisioni alla testa di 50000 soldati. Restava Beauregard, il quale era un fantasioso elaboratore di audaci piani del tutto slegati dalla realtà, un ottimo ingegnere (come dimostrò nella difesa di Charleston e Richmond) ma era anche un uomo che aveva limiti notevolissimi come comandante di un'armata e spesso crollava in preda a crisi di nervi nei momenti topici. Bragg e Johnston mi pare siano già stati condannati dalla storia e non aggiungo altro. Anche qui temo che la perdita di A.S.Johnston sia stata un colpo fatale per le fortune della Confederazione. Non sarà stato un genio ma a Shiloh qualcosa dimostrò. In breve due colpi di fucile uno a Chancellorsville e l'altro a Shiloh segnarono forse il destino della Confederazione.

Banshee



Caro Banshee,

la tua disamina è, come sempre ,eccellente e denota una profonda conoscenza dei Generali più noti della Confederazione.
Ho ancora dei dubbi: chi sceglieva i comandanti? Da chi era formata la Commissione
che valutava i Generali?
Temo che la Confederazione fosse governata da una gerontocrazia militare che, di fatto, impediva la nomina di Generali perché ritenuti troppo giovani e quindi privi di esperienza . Ecco perché alla fine comparivano sempre gli stessi nomi!
Spesso aprire la strada a un outsider può portare dei benefici, un gran numero dei Marescialli di Napoleone non erano militari di professione.


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Messaggio  Generale Meade Mar 27 Mar 2012 - 14:24

Mio nonno quando fece la WWII e fu preso prigioniero a El Alamain, mi raccontava sempre che quando discuteva con il nemico diceva: " Parliamo e parliamo, ma non ci capiamo... (anche col traduttore presente)". Lo stesso succede con noi, caro Banshee.

Io stò parlando di una unione di Stati che credevano in un idealeale comune!!! Tutto ciò non è mai esistito nella CW!!! Ogni Stato cercò di portare l'acqua al suo mulino. La Virginia ricattò quei 4 gatti di Stati in minoranza numerica e pretese che tutta la strategia bellica fosse contemplata alla difesa delle sue "preziose" frontiere, fregandosene bellamente dell'ideale comune. La Virginia avrebbe risolto con PATERNALISTICA SUFFICIENZA e BENEVOLENZA, nonostante gli aspri contrasti di uno Stato che si era ridotto ad un "all'evamento di schiavi", la disputa tra il gigante Nord e la VALOROSA e GRANDIOSA VIRGINIA. Tale Stato si ridusse ad una voragine che risucchiò le migliori energie della Confederazione senza concludere niente di costruttivo per le ragioni della causa stessa. L'importante durante la CW, era non violare in modo detterminante i suoi confini. Per il resto...

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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 14:41

Generale Meade ha scritto:Mio nonno quando fece la WWII e fu preso prigioniero a El Alamain, mi raccontava sempre che quando discuteva con il nemico diceva: " Parliamo e parliamo, ma non ci capiamo... (anche col traduttore presente)". Lo stesso succede con noi, caro Banshee.

Io stò parlando di una unione di Stati che credevano in un idealeale comune!!! Tutto ciò non è mai esistito nella CW!!! Ogni Stato cercò di portare l'acqua al suo mulino. La Virginia ricattò quei 4 gatti di Stati in minoranza numerica e pretese che tutta la strategia bellica fosse contemplata alla difesa delle sue "preziose" frontiere, fregandosene bellamente dell'ideale comune. La Virginia avrebbe risolto con PATERNALISTICA SUFFICIENZA e BENEVOLENZA, nonostante gli aspri contrasti di uno Stato che si era ridotto ad un "all'evamento di schiavi", la disputa tra il gigante Nord e la VALOROSA e GRANDIOSA VIRGINIA. Tale Stato si ridusse ad una voragine che risucchiò le migliori energie della Confederazione senza concludere niente di costruttivo per le ragioni della causa stessa. L'importante durante la CW, era non violare in modo detterminante i suoi confini. Per il resto...

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Se ci fu uno stato che ricattò ben poco la Confederazione, dando tutto sé stesso per quel nobile ideale di libertà e imdipendenza fu proprio la Virginia: nessuna sofferenza e devastazione le fu risparmiata. Lo stesso governatore John Lechter fu tra i più moderati e collaborò con la Confederazione dall'inizio alla fine, senza addurre particolari problemi o mene. Se divenne il teatro principale delle operazioni fu perché il Nord sapeva benissimo che una volta conquistata, la guerra sarebbe probabilmente finita: come accadde, puntualmente. A sua volta essendo Washington e i più importanti stati del Nord posti di fronte alla Virginia, un'offensiva sudista doveva necessariamente partire da essa. Quando, dove e come la Virginia abbia ricattato la Confederazione rimane un mistero. Quello che poi vorrei capire è che senso logico, strategico e militare avrebbe avuto un piano così concepito: invece di combattere, per sei mesi i confederati avrebbero dovuto trasferire tutto ciò che stava in Virginia a diverse centinaia di chilometri, cioè in Texas o in Alabama, mentre gli unionisti da veri idioti avrebbero assistito a tutto questo impassibili. What a Face ..Ammesso che ciò fosse possibile, mi sfuggono i vantaggi che se ne sarebbero tratti. Mah.

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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 14:51

[quote="HARDEE"]
Banshee ha scritto:Caro Hardee,

Caro Banshee,

la tua disamina è, come sempre ,eccellente e denota una profonda conoscenza dei Generali più noti della Confederazione.
Ho ancora dei dubbi: chi sceglieva i comandanti? Da chi era formata la Commissione
che valutava i Generali?
Temo che la Confederazione fosse governata da una gerontocrazia militare che, di fatto, impediva la nomina di Generali perché ritenuti troppo giovani e quindi privi di esperienza . Ecco perché alla fine comparivano sempre gli stessi nomi!
Spesso aprire la strada a un outsider può portare dei benefici, un gran numero dei Marescialli di Napoleone non erano militari di professione.


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Caro Hardee,
Gli ufficiali per divenire generali in modo legale e a pieno titolo, dovevano sottostare ad una procedura particolarmente complicata che si sviluppava attraverso varie fasi.
Occorreva anzitutto che il candidato ad uno dei quattro gradi di generale previsti, fosse nominato dal Presidente Confederato all’attenzione del Senato della Confederazione degli Stati d’America. Il Senato a quel punto girava la questione alla Giunta per gli Affari Militari, istituita presso di esso. La Giunta avrebbe raccomandato (o non raccomandato) un voto favorevole dell’intero Senato, il quale si riuniva e approvava la nomina, oppure la bocciava. Poteva accadere che non essendo prevista alcuna riunione prima di un certo periodo la nomina fosse intanto fatta dal Presidente e solo dopo inviata al Senato per la conferma: in tal caso la nomina di norma era sufficiente, anche in caso di successiva bocciatura .
Nella prassi, v’era la tendenza a chiamare “generali” anche gli ufficiali che:
1) Erano stati proposti dal Presidente ma mai nominati e confermati dal Senato;
2) Erano stati proposti da un comandante d’armata, ma mai proposti dal Presidente;
3) Erano stati nominati con il grado di Generale dagli Stati o dai Governatori ma mai proposti dal Presidente;
4) Tutti gli ufficiali che avevano temporaneamente svolto la funzione di generale di brigata o di divisione.
Ma essi non lo erano legalmente.

Un'altra questione da chiarire è che gli ufficiali di linea di grado minore (colonnello, maggiore, tenente-colonnello) non erano nominati dal comandante dell'armata, ma scelti direttamente dagli uomini per elezione o subentravano per anzianità alla morte o ferimento o dimissioni del loro predecessore.
In breve, per quanto possa apparire assurdo, i comandi dell'armata NON avevano alcun potere di nomina circa gli ufficiali.

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Messaggio  Generale Meade Mar 27 Mar 2012 - 14:58

I vantaggi? Tutto, ripeto Tutto!!!

La Virginia, col suo reale sacrificio, sacrificandosi veramente alla causa, accettando il trasferimento sia delle sue infrastrutture industriali nel profondo sud che delle sue forze armate, avrebbe portato alla sicura vittoria la Confederazine. I Nordisti avevano voglia di essere allegri come dici tu. Tali territori li dovevano presidiare dalle incursioni della cavalleria confederata, che non aveva alcuna voglia di ridere e prendeva la cose maledettamente sul serio. Vedi Fort Pillow.

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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 15:08

Generale Meade ha scritto:I vantaggi? Tutto, ripeto Tutto!!!

La Virginia, col suo reale sacrificio, sacrificandosi veramente alla causa, accettando il trasferimento sia delle sue infrastrutture industriali nel profondo sud che delle sue forze armate, avrebbe portato alla sicura vittoria la Confederazine. I Nordisti avevano voglia di essere allegri come dici tu. Tali territori li dovevano presidiare dalle incursioni della cavalleria confederata, che non aveva alcuna voglia di ridere e prendeva la cose maledettamente sul serio. Vedi Fort Pillow.

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Che i raids dei cavalleggeri confederati fossero efficaci, nessuno ne dubita. Ma a parte il fatto che senza la Virginia e il North Carolina non avrebbero avuto di che sfamare i cavalli, non credo che i vari Morgan, Forrest etc potessero vincere la guerra da soli. Fort Pillow con tutta chiarezza è un fatto d'armi che ha contribuito nella strategia complessiva della GCA in una scala da 1 a 100 nella misura dello 0,001%.

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Messaggio  Generale Meade Mar 27 Mar 2012 - 15:28

Banshee ha scritto:
Che i raids dei cavalleggeri confederati fossero efficaci, nessuno ne dubita. Ma a parte il fatto che senza la Virginia e il North Carolina non avrebbero avuto di che sfamare i cavalli, non credo che i vari Morgan, Forrest etc potessero vincere la guerra da soli. Fort Pillow con tutta chiarezza è un fatto d'armi che ha contribuito nella strategia complessiva della GCA in una scala da 1 a 100 nella misura dello 0,001%.

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Sfamare i cavallì? Le praterie dell'ovest sfamavano 50.000.000 di bisonti. Figurarsi le poche migliaia di cavalli della Confederazione. Il fatto che i raid della confederazione abbiano contribuito allo 0,001% della loro strategia complessiva, se prendi atto della realtà delle cose, fu dovuto alla cecità del modo complessivo di condurre la guerra dell'alto comando confederato, vincolato dalle richieste dello Stato della Virginia, che pretendeva di privilegiare i propri confini, anche a scapito del fronte dell'ovest.

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Messaggio  Banshee Mar 27 Mar 2012 - 15:53

Peccato che le praterie dell'Ovest fossero in mano alle truppe federali....Per il resto ho già spiegato che la Virginia non ha obbligato nessuno a difenderla. Fu una scelta strategica: e fu tra le poche giuste.

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Messaggio  Generale Meade Mar 27 Mar 2012 - 16:53

Banshee ha scritto:Peccato che le praterie dell'Ovest fossero in mano alle truppe federali....Per il resto ho già spiegato che la Virginia non ha obbligato nessuno a difenderla. Fu una scelta strategica: e fu tra le poche giuste.

Banshee

Solo le centinaia di migliaia di bisonti cha vagavano nel Texas bastavano a sfamare il triplo degli abitanti della Confederazione, più bisogna aggiungersi le centinaia di migliaia di capi di bestiame allo stato brado che vagavano nel Texas. E questa è STORIA, non pura immaginazione di comodo.
Non mi sembra che dal Texas all'Alabama, nel Sud, si fosse entusiasti di difendere ad oltranza la Virginia. Tutt'altro...

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