Viaggio USA 2018
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Re: Viaggio USA 2018
Benjamin F. Cheatham ha scritto: Belle anche queste foto, mi hai dato la possibilità di vedere Chimborazo, che non avevo nel mio giro a Richmond. Hai foto più dettagliate delle uniformi dei chirurghi?
Ciao
Purtroppo no, oltretutto a Chimborazo ho fatto quasi solo foto con il cellulare. Mi spiace.
Ciao,
Matteo
Re: Viaggio USA 2018
Durante la mia permanenza a Richmond ho deciso di dedicare un'intera giornata alla visita del campo di battaglia di Petersburg, una campagna molto spesso trascurata sebbene sia fondamentale per la storia della guerra civile americana. Tra i tanti campi di battaglia che circondano la capitale ho quindi deciso di visitare questo, che si compone di ben 5 segmenti: il quartier-generale di Grant a City Point, il fronte orientale (è la zona di trincee dove si combatté i primi mesi del conflitto), il fronte occidentale (grossomodo è la zona di trincee ad ovest della Weldon Railroad), la città di Petersburg e infine il campo di battaglia di Five Forks. Avendo a disposizione un solo giorno ho deciso di vedere l'intera linea di trincee a Petersburg e la città, lasciando City Point e Five Forks per ultime nel caso fosse avanzato tempo. Purtroppo il tempo non è avanzato e non ho avuto modo di vedere questi due luoghi.
Come sempre la visita incomincia dal centro visitatori che ospita un piccolo museo e un video introduttivo alle manovre della campagna. Ritirata la mappa per effettuare il tour del campo inizio con una passeggiata nell'adiacente Battery 5, una delle fortificazioni della linea Dimmock originale che venne catturata dai federali nel giugno del 1864 durante l'assalto iniziale a Petersburg. Nel boschetto davanti alla batteria è posizionata una replica esatta del famoso mortaio unionista "Dictator".
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La seconda tappa del tour ci porta alla Battery 8 della Dimmock Line, anche questa cadde in mani federali (in particolare qui furono i soldati dei reparti del USCT a catturare la posizione) nel giugno del 1864 e fu rinominata Fort Friend. Ora è poco più che un cumulo di terra.
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Più interessante è la Battery 9, che come la precedente fu catturata dalle truppe di colore durante il primo assalto a Petersburg. Qui la batteria è stata in parte ricostruita per mostrare come doveva apparire durante l'assedio e quindi nelle immagini possiamo dapprima vedere i cavalli di frisia e in lontananza la batteria. Nella seconda foto la trincea per la fanteria e infine nella terza immagine un cannone all'interno della batteria.
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Adiacenti alla batteria sono state ricostruite anche alcune strutture per mostrare come erano accampati i soldati durante l'assedio e dato il ruolo rivestito dal USCT in questa area di Petersburg vi è stato posto anche un piccolo monumento.
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Da questo punto parte anche un sentiero che all'interno del bosco porta al sito in cui passavano i binari della ferrovia militare costruita dagli unionisti, è sorprendete quanto fosse vicina alla linea del fronte.
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In questa immagine potete vedere l'Harrison's Creek. Sulla sponda di questo ruscello il 15 giugno del 1864 i confederati riorganizzarono una linea difensiva dopo aver perso parte della Dimmock Line e resistettero per diversi giorni. Questo è anche il punto più profondo nelle linee unioniste che i confederati riuscirono a raggiungere il 25 marzo del 1865 durante l'assalto a Fort Stedman.
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Ed ecco ciò che resta del famoso Fort Stedman. Qui il 25 marzo del 1865 il generale Lee lanciò la sua ultima offensiva nel tentativo di alleviare la pressione sulle trincee ad ovest. Come sappiamo i confederati sfondarono le linee unioniste inizialmente ma i rinforzi e il fuoco proveniente dalle altre posizioni federali poste nelle vicinanze bloccarono l'avanzata. La terza foto è scattata all'interno del forte, l'attacco confederato provenne in direzione degli alberi.
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Questa veduta di Fort Stedman (non credo si veda molto bene, è a sinistra del gruppetto di alberi al centro) è stata scattata da Fort Haskell, situato a sud di Fort Stedman. Quando i confederati sfondarono virarono verso sud nel tentativo di prendere anche questo forte ma la resistenza unionista fu troppo forte.
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La tappa successiva è a Fort Morton. Da qui il generale Burnside osservò l'assalto unionista durante la battaglia del cratere. Il famoso cratere si trova tra gli alberi di fronte al cannone centrale visibile in questa fotografia.
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Ed ecco il famoso tunnel scavato dai minatori del 48th Pennsylvania Infantry. Nell'area si possono ancora vedere i condotti per portare l'aria nel tunnel ma più che altro sono rimasto sorpreso di quanto l'ingresso della mina fosse estremamente vicino alla linea di picchetto confederato e anche alla stessa linea principale.
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Questa è una panoramica del famoso cratere. Se vi aspettavate di vedere una voragine rimarrete delusi, in realtà il cratere non è così enorme. Probabilmente nel corso degli anni il buco si è naturalmente riempito un po' ma non credo sia mai stato profondo come viene rappresentato ad esempio nel film "Ritorno a Cold Mountain", si tratta di evidenti esagerazioni.
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Vicino al cratere si trova anche questa pietra che commemora i sudcaroliniani rimasti coinvolti nell'esplosione, dietro al monumento potete scorgere un cumulo di terra tra gli alberi, sono i detriti alzati dall'esplosione. Qui si trova anche un obelisco dedicato al generale Mahone che riconquistò la posizione dopo l'esplosione.
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Qui termina la visita al cosiddetto fronte orientale di Petersburg. La prossima volta vi mostrerò le immagini dell'interessantissimo fronte occidentale dove nell'aprile del 1865 avvennero alcuni importanti episodi della campagna finale contro Richmond.
Ciao,
Matteo
Come sempre la visita incomincia dal centro visitatori che ospita un piccolo museo e un video introduttivo alle manovre della campagna. Ritirata la mappa per effettuare il tour del campo inizio con una passeggiata nell'adiacente Battery 5, una delle fortificazioni della linea Dimmock originale che venne catturata dai federali nel giugno del 1864 durante l'assalto iniziale a Petersburg. Nel boschetto davanti alla batteria è posizionata una replica esatta del famoso mortaio unionista "Dictator".
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La seconda tappa del tour ci porta alla Battery 8 della Dimmock Line, anche questa cadde in mani federali (in particolare qui furono i soldati dei reparti del USCT a catturare la posizione) nel giugno del 1864 e fu rinominata Fort Friend. Ora è poco più che un cumulo di terra.
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Più interessante è la Battery 9, che come la precedente fu catturata dalle truppe di colore durante il primo assalto a Petersburg. Qui la batteria è stata in parte ricostruita per mostrare come doveva apparire durante l'assedio e quindi nelle immagini possiamo dapprima vedere i cavalli di frisia e in lontananza la batteria. Nella seconda foto la trincea per la fanteria e infine nella terza immagine un cannone all'interno della batteria.
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Adiacenti alla batteria sono state ricostruite anche alcune strutture per mostrare come erano accampati i soldati durante l'assedio e dato il ruolo rivestito dal USCT in questa area di Petersburg vi è stato posto anche un piccolo monumento.
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Da questo punto parte anche un sentiero che all'interno del bosco porta al sito in cui passavano i binari della ferrovia militare costruita dagli unionisti, è sorprendete quanto fosse vicina alla linea del fronte.
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In questa immagine potete vedere l'Harrison's Creek. Sulla sponda di questo ruscello il 15 giugno del 1864 i confederati riorganizzarono una linea difensiva dopo aver perso parte della Dimmock Line e resistettero per diversi giorni. Questo è anche il punto più profondo nelle linee unioniste che i confederati riuscirono a raggiungere il 25 marzo del 1865 durante l'assalto a Fort Stedman.
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Ed ecco ciò che resta del famoso Fort Stedman. Qui il 25 marzo del 1865 il generale Lee lanciò la sua ultima offensiva nel tentativo di alleviare la pressione sulle trincee ad ovest. Come sappiamo i confederati sfondarono le linee unioniste inizialmente ma i rinforzi e il fuoco proveniente dalle altre posizioni federali poste nelle vicinanze bloccarono l'avanzata. La terza foto è scattata all'interno del forte, l'attacco confederato provenne in direzione degli alberi.
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Questa veduta di Fort Stedman (non credo si veda molto bene, è a sinistra del gruppetto di alberi al centro) è stata scattata da Fort Haskell, situato a sud di Fort Stedman. Quando i confederati sfondarono virarono verso sud nel tentativo di prendere anche questo forte ma la resistenza unionista fu troppo forte.
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La tappa successiva è a Fort Morton. Da qui il generale Burnside osservò l'assalto unionista durante la battaglia del cratere. Il famoso cratere si trova tra gli alberi di fronte al cannone centrale visibile in questa fotografia.
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Ed ecco il famoso tunnel scavato dai minatori del 48th Pennsylvania Infantry. Nell'area si possono ancora vedere i condotti per portare l'aria nel tunnel ma più che altro sono rimasto sorpreso di quanto l'ingresso della mina fosse estremamente vicino alla linea di picchetto confederato e anche alla stessa linea principale.
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Questa è una panoramica del famoso cratere. Se vi aspettavate di vedere una voragine rimarrete delusi, in realtà il cratere non è così enorme. Probabilmente nel corso degli anni il buco si è naturalmente riempito un po' ma non credo sia mai stato profondo come viene rappresentato ad esempio nel film "Ritorno a Cold Mountain", si tratta di evidenti esagerazioni.
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Vicino al cratere si trova anche questa pietra che commemora i sudcaroliniani rimasti coinvolti nell'esplosione, dietro al monumento potete scorgere un cumulo di terra tra gli alberi, sono i detriti alzati dall'esplosione. Qui si trova anche un obelisco dedicato al generale Mahone che riconquistò la posizione dopo l'esplosione.
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Qui termina la visita al cosiddetto fronte orientale di Petersburg. La prossima volta vi mostrerò le immagini dell'interessantissimo fronte occidentale dove nell'aprile del 1865 avvennero alcuni importanti episodi della campagna finale contro Richmond.
Ciao,
Matteo
Re: Viaggio USA 2018
Lasciato il fronte orientale di Petersburg ho iniziato la visita al fronte occidentale. Il parco nazionale di Petersburg prevede quattro fermate in diversi siti nella zona a ovest di Globe Tavern, ma a differenza della parte precedente che era un vero e proprio parco questi luoghi sono sparsi nella zona tra aree residenziali, commerciali, incroci, ecc. La prima fermata è a Fort Wadsworth, un forte unionista sulla Weldon Railroad che venne catturato dai confederati durante l'attacco a Globe Tavern nell'agosto del 1864. Se non sbaglio fu proprio questa azione a incrinare irrimediabilmente i rapporti tra Gouverneur K. Warren che comandava il II Corpo a Globe Taver e il generale Grant. Oggi qui rimangono solo dei cumuli di terra coperti dall'erba e una paio di cartelloni a ricordare la posizione del forte e gli scontri del 1864.
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Il tour prevede anche una sosta al Poplar Grove National Cemetery, il cimitero dove vennero sepolti numerosi dei soldati unionisti caduti durante l'assedio di Petersburg.
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Durante la fermata successiva a Fort Fisher, ovvero il punto da cui i federali lanciarono l'assalto che sfondò definitivamente le linee sudiste nell'aprile del 1865, è scoppiata una grossa tempesta. Non sono riuscito a realizzare foto qui e nemmeno nella successiva ed ultima fermata, quella presso Fort Gregg e Fort Witworth, i due forti dove le forze confederate tentarono una disperata resistenza contro le superiori forze federali riuscendo a rallentare a sufficienza il nemico per consentire l'evacuazione di Petersburg nella notte. Qui sarebbe terminata la visita al campo di battaglia di Petersburg ma avendo sviluppato un certo interesse per gli ultimi giorni della campagna ho deciso di visitare un parco privato chiamato Pamplin Historical Park. Il parco oltre a possedere un museo sull'assedio di Petersburg è dedicato al comune soldato della guerra, vanta sulla sua proprietà alcuni interessanti edifici risalenti al conflitto e i tratti meglio preservati delle linee trincerate confederate a Petersburg. Inoltre il parco è situato nel punto esatto in cui avvenne il famoso sfondamento del 2 aprile 1865. Terminata quindi la tempesta decido di entrare nel parco.
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Nel museo, all'interno del quale non è possibile fare foto, c'è una bella collezione di oggetti dell'epoca e di repliche che coprono la vita dei soldati nordisti e sudisti durante tutte le fasi del conflitto. Il museo è molto carino, ben strutturato e moderno. Uscendo dall'edificio principale ci si imbatte nella prima parte del parco che preserva gli edifici e l'atmosfera di una tipica piccola piantagione della Virginia, la Tudor Hall realizzata nel 1812, con il suo fienile, gli orti e gli alloggi per gli schiavi come apparivano al tempo della campagna contro Petersburg.
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Più interessante per noi è l'edificio principale della piantagione Tudor Hall, che nell'inverno del 1864-1865 funse da quartier-generale di Samuel McGowan e per la sua brigata di fanteria del South Carolina, parte della divisione Wilcox del corpo A.P. Hill.
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All'interno le stanze sono state ricostruite come dovevano apparire durante le operazioni, è possibile quindi scorgere l'ufficio dove il comandante della brigata lavorava e la stanza in cui il grosso dello staff era stipato con il suo comandante.
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Spostandosi di appena un centinaio di metri si raggiunge la vera linea del fronte confederato. Qui a scopo dimostrativo il parco ha realizzato una sezione di trinceramenti e un altro piccolo museo dove si può godere di alcuni cimeli appartenuti al giovane capitano Charles G. Gould del 5th Vermont Infantry, considerato il primo unionista ad aver superato i trinceramenti confederati il 2 aprile 1865.
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Nello stesso luogo in cui sorgeva il campo invernale delle brigate confederate stazionate in questa porzione della linea sudista, proprio a ridosso delle trincee, sono state anche realizzate delle repliche delle tipiche capanne che venivano realizzate dalle truppe della guerra civile durante i mesi più freddi.
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Molto interessante la visita alle trincee sudiste che subirono l'assalto unionista della divisione Getty e in particolare della brigata del Vermont che ha l'onore di aver sfondato le linee di Petersburg. Sopravvive ancora abbastanza bene una postazione d'artiglieria che punta proprio verso la direzione da cui giunse il fatale assalto unionista.
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Come nei parchi nazionali anche qui sono stati posti numerosi cartelloni che descrivono le fasi e i luoghi della battaglia, grazie a questi è persino possibile scorgere lungo i bei sentieri che sono stati realizzati i resti di un'ingegnosa diga che i confederati utilizzarono lungo le loro trincee per sfruttare le acque di un locale ruscello e allagare porzioni di terreno di fronte alle loro posizioni. Nella prima fotografia potete vedere il piccolo monumento collocato lungo il percorso di visita dedicato alla brigata Lane che assieme a quella di Gowan subì l'assalto della divisione Getty.
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Dopo aver visitato i luoghi in cui terminarono lunghi mesi di manovre e combattimenti ho lasciato questo bel parco per recarmi in un altro posto dove si svolse uno degli episodi più importanti della storia dell'Armata della Virginia Settentrionale. Infatti a poche centinaia di metri di distanza dal Pamplin Historical Park, nascosto in un boschetto tra alcune residenze private, si trova la pietra commemorativa che ricorda il luogo in cui il generale A.P. Hill fu ucciso il 2 luglio del 1865 mentre vagava nelle immediate retrovie confederate tentando di riorganizzare gli uomini del suo corpo per salvare Petersburg.
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Essendo ormai quasi sera termino il tour del campo di battaglia di Petersburg rinunciando alla visita di Five Forks e del quartier-generale di Grant a City Point. Mi reco però a Petersburg per vedere alcuni luoghi chiave della vitale città confederata. Ecco il deposito originale della Southside Railroad, praticamente l'unica linea ferroviaria che alla fine rimase in mani confederate prima dello sfondamento del 2 aprile e il punto da cui iniziò la ritirata dell'Armata della Virginia Settentrionale verso Appomattox Court House.
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Il tribunale di Petersburg, visibile da quasi ogni punto delle trincee nordiste e sudiste durante la campagna di Petersburg. La campana di questo edificio diede l'allarme nel giugno del 1864 quando iniziò la campagna e fu forse il primo edificio su cui venne issata la bandiera degli Stati Uniti quando i federali entrarono in città nell'aprile del 1865.
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Ho trovato la visita al campo di battaglia di Petersburg estremamente interessante. E' molto diverso dal parco di Gettysburg con i suoi innumerevoli monumenti e credo che sia unico nel suo genere. Il fatto che si possano vedere luoghi dove si svolsero operazioni nel corso di molti mesi è davvero interessante e visitare l'area dello sfondamento del 2 aprile 1865, che fu il colpo di grazia per l'Armata della Virginia Settentrionale e per l'intera Confederazione, è stato molto emozionante. Io lo consiglio, se possibile sarebbe meglio dedicargli almeno un giorno e mezzo se non due interi per poter vedere l'intera linea da City Point a Five Forks. L'area è molto estesa e i punti interessanti da vedere sono molti.
Ciao,
Matteo
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Durante la fermata successiva a Fort Fisher, ovvero il punto da cui i federali lanciarono l'assalto che sfondò definitivamente le linee sudiste nell'aprile del 1865, è scoppiata una grossa tempesta. Non sono riuscito a realizzare foto qui e nemmeno nella successiva ed ultima fermata, quella presso Fort Gregg e Fort Witworth, i due forti dove le forze confederate tentarono una disperata resistenza contro le superiori forze federali riuscendo a rallentare a sufficienza il nemico per consentire l'evacuazione di Petersburg nella notte. Qui sarebbe terminata la visita al campo di battaglia di Petersburg ma avendo sviluppato un certo interesse per gli ultimi giorni della campagna ho deciso di visitare un parco privato chiamato Pamplin Historical Park. Il parco oltre a possedere un museo sull'assedio di Petersburg è dedicato al comune soldato della guerra, vanta sulla sua proprietà alcuni interessanti edifici risalenti al conflitto e i tratti meglio preservati delle linee trincerate confederate a Petersburg. Inoltre il parco è situato nel punto esatto in cui avvenne il famoso sfondamento del 2 aprile 1865. Terminata quindi la tempesta decido di entrare nel parco.
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Nel museo, all'interno del quale non è possibile fare foto, c'è una bella collezione di oggetti dell'epoca e di repliche che coprono la vita dei soldati nordisti e sudisti durante tutte le fasi del conflitto. Il museo è molto carino, ben strutturato e moderno. Uscendo dall'edificio principale ci si imbatte nella prima parte del parco che preserva gli edifici e l'atmosfera di una tipica piccola piantagione della Virginia, la Tudor Hall realizzata nel 1812, con il suo fienile, gli orti e gli alloggi per gli schiavi come apparivano al tempo della campagna contro Petersburg.
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Più interessante per noi è l'edificio principale della piantagione Tudor Hall, che nell'inverno del 1864-1865 funse da quartier-generale di Samuel McGowan e per la sua brigata di fanteria del South Carolina, parte della divisione Wilcox del corpo A.P. Hill.
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All'interno le stanze sono state ricostruite come dovevano apparire durante le operazioni, è possibile quindi scorgere l'ufficio dove il comandante della brigata lavorava e la stanza in cui il grosso dello staff era stipato con il suo comandante.
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Spostandosi di appena un centinaio di metri si raggiunge la vera linea del fronte confederato. Qui a scopo dimostrativo il parco ha realizzato una sezione di trinceramenti e un altro piccolo museo dove si può godere di alcuni cimeli appartenuti al giovane capitano Charles G. Gould del 5th Vermont Infantry, considerato il primo unionista ad aver superato i trinceramenti confederati il 2 aprile 1865.
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Nello stesso luogo in cui sorgeva il campo invernale delle brigate confederate stazionate in questa porzione della linea sudista, proprio a ridosso delle trincee, sono state anche realizzate delle repliche delle tipiche capanne che venivano realizzate dalle truppe della guerra civile durante i mesi più freddi.
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Molto interessante la visita alle trincee sudiste che subirono l'assalto unionista della divisione Getty e in particolare della brigata del Vermont che ha l'onore di aver sfondato le linee di Petersburg. Sopravvive ancora abbastanza bene una postazione d'artiglieria che punta proprio verso la direzione da cui giunse il fatale assalto unionista.
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Come nei parchi nazionali anche qui sono stati posti numerosi cartelloni che descrivono le fasi e i luoghi della battaglia, grazie a questi è persino possibile scorgere lungo i bei sentieri che sono stati realizzati i resti di un'ingegnosa diga che i confederati utilizzarono lungo le loro trincee per sfruttare le acque di un locale ruscello e allagare porzioni di terreno di fronte alle loro posizioni. Nella prima fotografia potete vedere il piccolo monumento collocato lungo il percorso di visita dedicato alla brigata Lane che assieme a quella di Gowan subì l'assalto della divisione Getty.
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Dopo aver visitato i luoghi in cui terminarono lunghi mesi di manovre e combattimenti ho lasciato questo bel parco per recarmi in un altro posto dove si svolse uno degli episodi più importanti della storia dell'Armata della Virginia Settentrionale. Infatti a poche centinaia di metri di distanza dal Pamplin Historical Park, nascosto in un boschetto tra alcune residenze private, si trova la pietra commemorativa che ricorda il luogo in cui il generale A.P. Hill fu ucciso il 2 luglio del 1865 mentre vagava nelle immediate retrovie confederate tentando di riorganizzare gli uomini del suo corpo per salvare Petersburg.
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Essendo ormai quasi sera termino il tour del campo di battaglia di Petersburg rinunciando alla visita di Five Forks e del quartier-generale di Grant a City Point. Mi reco però a Petersburg per vedere alcuni luoghi chiave della vitale città confederata. Ecco il deposito originale della Southside Railroad, praticamente l'unica linea ferroviaria che alla fine rimase in mani confederate prima dello sfondamento del 2 aprile e il punto da cui iniziò la ritirata dell'Armata della Virginia Settentrionale verso Appomattox Court House.
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Il tribunale di Petersburg, visibile da quasi ogni punto delle trincee nordiste e sudiste durante la campagna di Petersburg. La campana di questo edificio diede l'allarme nel giugno del 1864 quando iniziò la campagna e fu forse il primo edificio su cui venne issata la bandiera degli Stati Uniti quando i federali entrarono in città nell'aprile del 1865.
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Ho trovato la visita al campo di battaglia di Petersburg estremamente interessante. E' molto diverso dal parco di Gettysburg con i suoi innumerevoli monumenti e credo che sia unico nel suo genere. Il fatto che si possano vedere luoghi dove si svolsero operazioni nel corso di molti mesi è davvero interessante e visitare l'area dello sfondamento del 2 aprile 1865, che fu il colpo di grazia per l'Armata della Virginia Settentrionale e per l'intera Confederazione, è stato molto emozionante. Io lo consiglio, se possibile sarebbe meglio dedicargli almeno un giorno e mezzo se non due interi per poter vedere l'intera linea da City Point a Five Forks. L'area è molto estesa e i punti interessanti da vedere sono molti.
Ciao,
Matteo
Re: Viaggio USA 2018
Reportage fantastico!
Complimenti!
Comunque non capisco il perché a qualcuno possa venire in mente di rimuovere certi monumenti ...
Complimenti!
Comunque non capisco il perché a qualcuno possa venire in mente di rimuovere certi monumenti ...
TROOPER- Sergente
- Numero di messaggi : 38
Data d'iscrizione : 03.02.12
Età : 58
Re: Viaggio USA 2018
TROOPER ha scritto:Reportage fantastico!
Complimenti!
Comunque non capisco il perché a qualcuno possa venire in mente di rimuovere certi monumenti ...
Grazie, ho ancora un paio di cose da mostrarvi!
Per quanto riguarda i monumenti ormai sembra evidente che sono destinati a scomparire. Ho letto persino di rimozioni all'interno di cimiteri. Nel mio viaggio sono rimasto colpito anche di come la bandiera confederata sia completamente sparita. Ho visitato solo una piccolissima porzione del sud ma non ne ho vista sventolare nemmeno una all'infuori di un museo.
Ciao,
Matteo
Re: Viaggio USA 2018
Dal 2015 quando ci sono stato, sono passati tre anni, e a quanto mi dici, il movimento (che allora era appena iniziato) che chiedeva la rimozioni di monumenti e bandiere ha purtroppo vinto la sua battaglia
Ciao
Ciao
Benjamin F. Cheatham- Tenente-generale
- Numero di messaggi : 3535
Data d'iscrizione : 04.09.08
Località : Genova
Re: Viaggio USA 2018
Dopo aver lasciato l'area di Richmond mi sono diretto verso Washington, essendo di strada mi sono fermato presso uno dei miei campi di battaglia preferiti ovvero quello di Manassas.
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Ho colto quindi l'occasione di visitare due campi di battaglia (Fist Manassas del 1861 e Second Manassas del 1862) in un colpo solo. Anche qui ho iniziato l'esplorazione con la solita visita introduttiva presso il centro visitatori (troppo buio per fare foto) che contiene una piccola collezione di oggetti legati allo scontro di First Manassas e un bel diorama a led che mostra i movimenti della battaglia. Armato di mappa ho iniziato il tuor del campo di battaglia con una passeggiata nella cruciale area di Henry Hill, proprio nei pressi del centro visitatori. Questi cannoni segnano la posizione della batteria di Ricketts che subì più volte l'assalto della Stonewall Brigade nel luglio del 1861. Nella seconda foto si vede sullo sfondo la Henry House.
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Ecco la Henry House, ricostruita nel 1870, dove si trova anche uno dei più antichi monumenti della guerra civile americana dato che fu dedicato già nel giugno del 1865.
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Vicino alla casa si trova la tomba dell'unico civile caduto nel corso dello scontro del 1861, la vedova Judith Carter Henry, che rimase uccisa nella sua casa dal fuoco dell'artiglieria.
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A poca distanza dalla Henry House si gode della vista di Matthews Hill. Il 21 luglio del 1861 avreste visto le brigate federali di Burnside, Porter, Wilcox e Franklin avanzare e spezzare la resistenza delle brigate Bee, Bartow, la legione Hampton e degli zuavi della Louisiana. Dalla Stone House che si vede in lontananza avreste visto venire verso di voi un gran numero di confederati esausti e in fuga. La foto è stata scattata nel punto in cui cadde il colonnello Cameron del 79th New York Infantry, reggimento famoso per essere di etnia scozzese.
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Qui ci troviamo sulla destra di quella che poi diverrà il fianco destro della linea di Jackson, il sito della Robinson House. Da questo punto Wade Hampton guidò in battaglia la sua legione del South Carolina.
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I cannoni di questa foto marcano la posizione dell'artiglieria e della linea confederata su Henry Hill. Fu da quegli alberi che emerse la brigata di Thomas J. Jackson per poi schierarsi poco più avanti.
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Il monumento dedicato a Jackson nel luogo in cui nacque il suo leggendario soprannome di Stonewall. In questa statua è raffigurato molto muscoloso e con quella mantellina sembra quasi un supereroe dei fumetti. Ciononostante lo trovo un bel monumento.
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Nei pressi si trova anche la lapide commemorativa dedicata alla morte del generale Barnard E. Bee che cadde poco dopo aver dato dello "Stonewall" a Jackson.
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Non ho capito se le posizioni di questi monumenti siano precise, ma a pochi metri di distanza si trova anche la placca che commemora la morte di un altro comandante di brigata confederato, il colonnello Bartow che il 21 luglio comandò due reggimenti della Georgia negli intensissimi scontri iniziali di Manassas.
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Spostandomi in auto raggiungo l'area di Matthews Hill. Sulla sinistra di questa immagine potete scorgere una strada, si tratta della Sudley Road. Da quella direzione avanzarono le forze federali dopo aver guadato il Bull Run a Sudley Ford poco più a nord.
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Da questo punto avanzò la linea federale all'inizio della battaglia di First Manassas. Molto in lontananza sulla collina potete scorgere degli edifici. Sono la Henry House e il centro visitatori su Henry Hill. Gli zuavi della Louisiana, la brigata Bee, Bartow, Hampton e altre unità sudiste contestarono l'avanzata federale fino a quel punto permettendo l'arrivo dei rinforzi sul campo di battaglia.
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Mi sono poi di nuovo avvicinato a Henry Hill per vedere la zona della Stone House. La prima fotografia è stata realizzata nell'area (Buck Hill) in cui durante la battaglia di Second Manassas il generale Pope stabilì il suo quartier-generale ma il panorama mostra la Henry Hill, teatro invece della prima battaglia del 1861.
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Svoltando sulla Lee Highway si raggiunge un altro punto chiave della battaglia di First Manassas, il famoso Stone Bridge. Durante la mia visita il ponte stava subendo un restauro e credo che il parco stia realizzando nuovi sentieri e cartelloni informativi sulle operazioni nell'area per valorizzare ulteriormente questo luogo. Ecco due vedute dal lato est, ovvero dalla posizione nordista.
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Una veduta del ponte dalla sponda ovest, ovvero dal lato sudista. Probabilmente su queste sponde era appostato qualche schermagliatore della piccola brigata di Evans prima che cominciasse la battaglia.
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A vederlo così il Bull Run non sembra una barriera formidabile, eppure questo fiumiciattolo aiutò i confederati a limitare le manovre di McDowell nel 1861 e di Pope nel 1862.
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Il bello di Manassas è che in un colpo solo si possono vedere due campi di battaglia. Più ad ovest dei siti visti sino ad ora si trova la fattoria Brawner, restaurata all'aspetto che aveva nel dopoguerra (la struttura è più grande di quella dell'epoca della battaglia). Il piccolo edificio funge da centro orientativo per visitare le zone in cui si combatté la battaglia di Second Manassas dell'agosto 1862. Anche qui c'è un bel diorama a led che mostra i movimenti della battaglia e una piccola esposizione dedicata alla fattoria e agli scontri che aprirono la battaglia.
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In questi prati e questi boschetti il 28 agosto 1862 Stonewall Jackson lanciò il suo attacco a sorpresa contro i federali che marciavano sulla Warrenton Turnpike. Qui avvenne lo scontro tra le leggendarie Iron Brigade e Stonewall Brigade.
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Spostandosi verso nord-est si raggiunge il "Deep Cut", il punto in cul il 30 agosto il generale Pope lanciò il suo fatale assalto contro il terrapieno ferroviario controllato dai confederati. Le truppe unioniste del V Corpo del generale Fitz John Porter vennero fatte a pezzi mentre avanzarono attraverso questo campo dirigendosi verso l'altura.
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A ridosso della linea confederata si trova il secondo monumento (identico a quello su Henry Hill) che nel 1865 venne dedicato ai caduti della battaglia di Second Manassas.
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Appena percettibile tra le erbacce si trova il terrapieno della ferrovia che i confederati usarono come protezione nel corso della battaglia e che Porter tentò vanamente di raggiungere.
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Questa è invece una visuale dall'area del "Deep Cut" dal punto di vista confederato, ovvero guardando l'avanzata federale. Sulla sinistra si può scorgere vagamente la Groveton Road.
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Il terrapieno ferroviario è visibile meglio al centro della linea di Jackson, ovvero nel punto in cui la linea ferroviaria avrebbe dovuto incrociare la Groveton Road.
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Addentrandosi nel bosco la linea confederata proseguiva in questa direzione fino al guado di Sudley Spring. Più ad est all'interno di questo bosco avvennero gli scontri del 29 agosto.
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Il piccolo villaggio di Groveton visto dalla posizione di una batteria unionista. Qui la sera del 29 agosto ci fu un'accesa schermaglia tra la divisione Hood giunta da poco sul campo di battaglia con il corpo Longstreet e la divisione Hatch.
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Nel pomeriggio del 30 agosto 1862, dopo che l'assalto federale alla linea di Jackson venne respinto, il corpo di Longstreet passò all'offensiva. Sull'ala sinistra federale, nei pressi di Groveton, gli zuavi del 5th e del 10th New York Infantry tentarono di rallentare l'assalto confederato subendo pesantissime perdite.
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I monumenti dedicati agli zuavi del 5th e del 10th New York Infantry.
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Purtroppo il campo di battaglia di Manassas si è rivelato più grande di quanto pensassi e avendo in previsione di visitare altri luoghi ho dovuto per forza tralasciare alcune parti del parco. Questo campo di battaglia merita sicuramente un giorno intero di visita sopratutto perché rispetto ad altri parchi che si possono vedere interamente in auto qua ci sono alcune aree anche piuttosto importanti che si possono raggiungere solo a piedi, oppure come a Henry Hill o Matthews Hill, per vedere questi luoghi bisogna per forza seguire una passeggiata circolare che copre le varie zone e porta via parecchio tempo. Questi sentieri comunque sono davvero belli, ben curati e costellati (come accade in tutti i parchi militari) da cartelli che raccontano gli eventi e segnalano la posizione di unità e eventi particolari. Sebbene il parco sia attraversato da una strada molto trafficata riesce ugualmente a preservare l'aspetto dell'epoca e la visita risulta nonostante tutto molto tranquilla e silenziosa.
Siamo quasi alla fine del mio viaggio ma ho ancora qualche sito interessante da mostrarvi.
Ciao,
Matteo
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Ho colto quindi l'occasione di visitare due campi di battaglia (Fist Manassas del 1861 e Second Manassas del 1862) in un colpo solo. Anche qui ho iniziato l'esplorazione con la solita visita introduttiva presso il centro visitatori (troppo buio per fare foto) che contiene una piccola collezione di oggetti legati allo scontro di First Manassas e un bel diorama a led che mostra i movimenti della battaglia. Armato di mappa ho iniziato il tuor del campo di battaglia con una passeggiata nella cruciale area di Henry Hill, proprio nei pressi del centro visitatori. Questi cannoni segnano la posizione della batteria di Ricketts che subì più volte l'assalto della Stonewall Brigade nel luglio del 1861. Nella seconda foto si vede sullo sfondo la Henry House.
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Ecco la Henry House, ricostruita nel 1870, dove si trova anche uno dei più antichi monumenti della guerra civile americana dato che fu dedicato già nel giugno del 1865.
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Vicino alla casa si trova la tomba dell'unico civile caduto nel corso dello scontro del 1861, la vedova Judith Carter Henry, che rimase uccisa nella sua casa dal fuoco dell'artiglieria.
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A poca distanza dalla Henry House si gode della vista di Matthews Hill. Il 21 luglio del 1861 avreste visto le brigate federali di Burnside, Porter, Wilcox e Franklin avanzare e spezzare la resistenza delle brigate Bee, Bartow, la legione Hampton e degli zuavi della Louisiana. Dalla Stone House che si vede in lontananza avreste visto venire verso di voi un gran numero di confederati esausti e in fuga. La foto è stata scattata nel punto in cui cadde il colonnello Cameron del 79th New York Infantry, reggimento famoso per essere di etnia scozzese.
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Qui ci troviamo sulla destra di quella che poi diverrà il fianco destro della linea di Jackson, il sito della Robinson House. Da questo punto Wade Hampton guidò in battaglia la sua legione del South Carolina.
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I cannoni di questa foto marcano la posizione dell'artiglieria e della linea confederata su Henry Hill. Fu da quegli alberi che emerse la brigata di Thomas J. Jackson per poi schierarsi poco più avanti.
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Il monumento dedicato a Jackson nel luogo in cui nacque il suo leggendario soprannome di Stonewall. In questa statua è raffigurato molto muscoloso e con quella mantellina sembra quasi un supereroe dei fumetti. Ciononostante lo trovo un bel monumento.
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Nei pressi si trova anche la lapide commemorativa dedicata alla morte del generale Barnard E. Bee che cadde poco dopo aver dato dello "Stonewall" a Jackson.
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Non ho capito se le posizioni di questi monumenti siano precise, ma a pochi metri di distanza si trova anche la placca che commemora la morte di un altro comandante di brigata confederato, il colonnello Bartow che il 21 luglio comandò due reggimenti della Georgia negli intensissimi scontri iniziali di Manassas.
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Spostandomi in auto raggiungo l'area di Matthews Hill. Sulla sinistra di questa immagine potete scorgere una strada, si tratta della Sudley Road. Da quella direzione avanzarono le forze federali dopo aver guadato il Bull Run a Sudley Ford poco più a nord.
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Da questo punto avanzò la linea federale all'inizio della battaglia di First Manassas. Molto in lontananza sulla collina potete scorgere degli edifici. Sono la Henry House e il centro visitatori su Henry Hill. Gli zuavi della Louisiana, la brigata Bee, Bartow, Hampton e altre unità sudiste contestarono l'avanzata federale fino a quel punto permettendo l'arrivo dei rinforzi sul campo di battaglia.
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Mi sono poi di nuovo avvicinato a Henry Hill per vedere la zona della Stone House. La prima fotografia è stata realizzata nell'area (Buck Hill) in cui durante la battaglia di Second Manassas il generale Pope stabilì il suo quartier-generale ma il panorama mostra la Henry Hill, teatro invece della prima battaglia del 1861.
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Svoltando sulla Lee Highway si raggiunge un altro punto chiave della battaglia di First Manassas, il famoso Stone Bridge. Durante la mia visita il ponte stava subendo un restauro e credo che il parco stia realizzando nuovi sentieri e cartelloni informativi sulle operazioni nell'area per valorizzare ulteriormente questo luogo. Ecco due vedute dal lato est, ovvero dalla posizione nordista.
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Una veduta del ponte dalla sponda ovest, ovvero dal lato sudista. Probabilmente su queste sponde era appostato qualche schermagliatore della piccola brigata di Evans prima che cominciasse la battaglia.
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Il bello di Manassas è che in un colpo solo si possono vedere due campi di battaglia. Più ad ovest dei siti visti sino ad ora si trova la fattoria Brawner, restaurata all'aspetto che aveva nel dopoguerra (la struttura è più grande di quella dell'epoca della battaglia). Il piccolo edificio funge da centro orientativo per visitare le zone in cui si combatté la battaglia di Second Manassas dell'agosto 1862. Anche qui c'è un bel diorama a led che mostra i movimenti della battaglia e una piccola esposizione dedicata alla fattoria e agli scontri che aprirono la battaglia.
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In questi prati e questi boschetti il 28 agosto 1862 Stonewall Jackson lanciò il suo attacco a sorpresa contro i federali che marciavano sulla Warrenton Turnpike. Qui avvenne lo scontro tra le leggendarie Iron Brigade e Stonewall Brigade.
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Spostandosi verso nord-est si raggiunge il "Deep Cut", il punto in cul il 30 agosto il generale Pope lanciò il suo fatale assalto contro il terrapieno ferroviario controllato dai confederati. Le truppe unioniste del V Corpo del generale Fitz John Porter vennero fatte a pezzi mentre avanzarono attraverso questo campo dirigendosi verso l'altura.
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A ridosso della linea confederata si trova il secondo monumento (identico a quello su Henry Hill) che nel 1865 venne dedicato ai caduti della battaglia di Second Manassas.
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Appena percettibile tra le erbacce si trova il terrapieno della ferrovia che i confederati usarono come protezione nel corso della battaglia e che Porter tentò vanamente di raggiungere.
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Questa è invece una visuale dall'area del "Deep Cut" dal punto di vista confederato, ovvero guardando l'avanzata federale. Sulla sinistra si può scorgere vagamente la Groveton Road.
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Il terrapieno ferroviario è visibile meglio al centro della linea di Jackson, ovvero nel punto in cui la linea ferroviaria avrebbe dovuto incrociare la Groveton Road.
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Addentrandosi nel bosco la linea confederata proseguiva in questa direzione fino al guado di Sudley Spring. Più ad est all'interno di questo bosco avvennero gli scontri del 29 agosto.
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Il piccolo villaggio di Groveton visto dalla posizione di una batteria unionista. Qui la sera del 29 agosto ci fu un'accesa schermaglia tra la divisione Hood giunta da poco sul campo di battaglia con il corpo Longstreet e la divisione Hatch.
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Nel pomeriggio del 30 agosto 1862, dopo che l'assalto federale alla linea di Jackson venne respinto, il corpo di Longstreet passò all'offensiva. Sull'ala sinistra federale, nei pressi di Groveton, gli zuavi del 5th e del 10th New York Infantry tentarono di rallentare l'assalto confederato subendo pesantissime perdite.
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I monumenti dedicati agli zuavi del 5th e del 10th New York Infantry.
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Purtroppo il campo di battaglia di Manassas si è rivelato più grande di quanto pensassi e avendo in previsione di visitare altri luoghi ho dovuto per forza tralasciare alcune parti del parco. Questo campo di battaglia merita sicuramente un giorno intero di visita sopratutto perché rispetto ad altri parchi che si possono vedere interamente in auto qua ci sono alcune aree anche piuttosto importanti che si possono raggiungere solo a piedi, oppure come a Henry Hill o Matthews Hill, per vedere questi luoghi bisogna per forza seguire una passeggiata circolare che copre le varie zone e porta via parecchio tempo. Questi sentieri comunque sono davvero belli, ben curati e costellati (come accade in tutti i parchi militari) da cartelli che raccontano gli eventi e segnalano la posizione di unità e eventi particolari. Sebbene il parco sia attraversato da una strada molto trafficata riesce ugualmente a preservare l'aspetto dell'epoca e la visita risulta nonostante tutto molto tranquilla e silenziosa.
Siamo quasi alla fine del mio viaggio ma ho ancora qualche sito interessante da mostrarvi.
Ciao,
Matteo
Re: Viaggio USA 2018
Parte del mio viaggio è stato dedicato alla visita della capitale Washington. Anche qui e nei dintorni ho avuto modo di visitare alcuni siti legati alla guerra civile americana molto interessanti. Primo tra tutti il teatro Ford, dove fu assassinato il presidente Lincoln nell'aprile del 1865.
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Trattandosi di un sito dei parchi nazionali l'ingresso è libero e a seconda della disponibilità è possibile fare diversi tipi di tour con i ranger. Nel mio caso ho assistito a una breve ma molto interessante narrazione degli eventi della sera in cui fu assassinato il presidente e ho potuto ammirare l'interno del teatro.
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Dall'altro lato della strada si trova la casa in cui fu portato il presidente e dove infine spirò. Durante la mia visita l'edificio era chiuso per restauri altrimenti sarebbe stato possibile visitarlo con lo stesso tour. Con la visita è compreso anche l'accesso a un piccolo museo dedicato a Lincoln e al suo omicidio. E' stata una visita molto interessante.
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Vagando per le strade della capitale mi sono reso conto di quanta attenzione viene data dagli appassionati alla "Monument Avenue" di Richmond e alle sue statue confederate mentre nessuno parla mai dei numerosi monumenti ai generali unionisti che si trovano a Washington. Spostandomi tra un'attrazione e l'altra sono riuscito a vederli quasi tutti ma essendo spesso piazzati al centro di trafficate rotatorie o spartitraffico non è sempre stato facile avvicinarsi e fotografarli. Per primo il monumento al generale George B. McClellan.
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Il monumento della pace, situato nei pressi del congresso e dedicato ai marinai, marines e ufficiali della marina dell'Unione.
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La statua dedicata al generale James B. McPherson sembra piuttosto gradita ai piccioni.
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Lo Ulysses S. Grant Memorial, proprio di fronte al campidoglio con alcuni dettagli di questo monumento.
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Al generale George H. Thomas tocca una trafficata rotonda.
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Altro virginiano che non può mancare a Washington è il vecchio Winfield Scott.
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Il memoriale del Grand Army of the Republic.
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Per caso mi sono imbattuto anche nella statua di un confederato, il generale Albert Pike qui ricordato però come maestro massone.
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Vicino alla casa bianca si trova il grande monumento di un altro importante generale della guerra, Sherman.
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Ho trovato molto bello invece il monumento del generale George G. Meade.
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Infine ecco la statua dell'abile Winfield Scott Hancock.
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Dopo avervi mostrato nei passati post il congresso confederato non posso per correttezza non postare la foto di quello degli Stati Uniti alla cui realizzazione lavorarono diversi generali che combatterono la guerra civile.
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Visitando l'interno del congresso è possibile imbattersi in altri monumenti della guerra civile americana, di cui diversi dedicati a importanti personaggi confederati. Forse tra tutti spiccano Jefferson Davis e Alexander L. Stephens.
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Ma anche i generali confederati Robert E. Lee e Joe Wheeler.
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Molto bella è anche la statua di Lincoln che si trova a giusto merito nel salone centrale sotto la cupola.
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Tra le numerose statue disseminate all'interno del congresso mi sono imbattuto anche in un protagonista della battaglia di Shiloh, il generale Lewis Wallace.
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Ma se dovessi scegliere tra i monumenti legati alla guerra civile quello che mi ha impressionato di più indicherei l'imponente Lincoln Memorial.
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Sulla sponda meridionale del Potomac è collocato il famoso e imponente Arlington National Cemetery, un cimitero iniziato durante la guerra civile americana e in parte pensato per danneggiare la proprietà del generale Robert E. Lee impedendone un suo futuro ritorno dopo il conflitto. Questo ha quindi preservato la casa che fu di Robert E. Lee fino allo scoppio della guerra civile quasi inalterata. Purtroppo la casa era in fase di restauro quindi non sono riuscito ad avvicinarmi molto e l'area vicina era chiusa impedendo di conseguenza la visita ad alcune tombe importanti, come quella del generale Sheridan.
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Ho avuto però modo di vedere la tomba del milite ignoto della guerra civile americana, situata proprio pochi metri dietro alla casa che era del generale.
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Nei pressi si trova la tomba del generala unionista Philip Kearny ucciso in azione a Chantilly nel settembre del 1862. Da molti è considerato uno dei più promettenti e combattivi generali unionisti, la cui carriera terminò troppo presto.
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Kearny è solo uno dei tanti generali unionisti sepolti ad Arlington, mi sono imbattuto anche nelle tombe dei generali Doubleyday, Baird, Kimball e altri ancora.
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Le lapidi dei soldati caduti durante la guerra civile si estendono a perdita d'occhio, eppure coprono solo una porzione di questo immenso cimitero.
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In un angolo si trovano anche le tombe di diversi confederati e nonostante si tratti di un cimitero nazionale inizialmente pensato per i caduti dell'Unione è stato ugualmente realizzato un monumento per i soldati sudisti.
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Ai piedi del monumento è anche sepolto un generale confederato, Marcus J. Wright.
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A poca distanza dal cimitero di Arlington e sempre sulla sponda meridionale del Potomac, in faccia a Washington, si trova anche la cittadina di Alexandria. Questa cittadina ospita le storiche residenze della famiglia Lee e fu un luogo molto frequentato dai padri fondatori, tra cui gli stessi Lee ma anche Washington e Jefferson. Oggi la città ha preservato molto bene le sue vecchie case e tra le piccole viette del centro si respira l'atmosfera della prima metà del 1800. La mia visita alla tranquilla cittadina inizia dalla casa d'infanzia del generale Lee. Stando al cartello che ne segnala la posizione il leggendario Lee la lasciò per andare a West Point e quando vi ritornò dopo la resa di Appomattox nel 1865 si arrampicò sul muretto del giardino per vedere se le ortensie erano in fiore.
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Nella stessa via si trova la Lee-Fendall House che fu residenza del padre di Lee e all'inizio della guerra civile servì forse anche come quartier-generale per McClellan.
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A poca distanza si trova la Christ Church frequentata da George Washington, la famiglia Lee incluso il famoso generale (al suo interno il posto da lui occupato è ben marcato), Franklin Roosevelt e Winston Churchill.
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Altri edifici storici della cittadini, molti dei quali furono frequentati dai Lee o vennero utilizzati durante la guerra civile dalle forze dell'Unione, in particolare come ospedali militari nel 1861 dopo la campagna di Manassas.
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Termina qui il reportage della mia visita ad alcuni siti legati alla storia della guerra civile americana che ho avuto la fortuna di vedere durante il mio viaggio negli Stati Uniti. Spero che abbiate apprezzato queste immagini e che queste possano ispirare chi abbia in mente di intraprendere a sua volta un viaggio negli Stati Uniti o che soddisfino almeno in parte la curiosità di chi non ne ha invece modo. Tutti i luoghi che ho visitato sono stati estremamente affascinanti, ognuno diverso dall'altro e sicuramente avrei piacere nel rivederli e ad approfondire la mia visita. Il mio viaggio mi ha anche fatto constatare di persona come purtroppo l'interesse per la storia della guerra civile americana stia cambiando forma e come alcune peculiarità che avevo sentito raccontare da precedenti viaggiatori siano sparite o lo saranno a breve. Per fortuna devo riconoscere che gli americani, eccetto i già accennati monumenti confederati, ci superano ampiamente nella loro premura per preservare i luoghi della storia ed è quindi molto facile riviverla in numerosi parchi, edifici e musei. E' stato un viaggio bellissimo e interessantissimo che sento di raccomandare a chiunque come me abbia una forte passione per la storia della guerra civile, dell'America e un interesse per la società americana.
Ciao,
Matteo
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Trattandosi di un sito dei parchi nazionali l'ingresso è libero e a seconda della disponibilità è possibile fare diversi tipi di tour con i ranger. Nel mio caso ho assistito a una breve ma molto interessante narrazione degli eventi della sera in cui fu assassinato il presidente e ho potuto ammirare l'interno del teatro.
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Dall'altro lato della strada si trova la casa in cui fu portato il presidente e dove infine spirò. Durante la mia visita l'edificio era chiuso per restauri altrimenti sarebbe stato possibile visitarlo con lo stesso tour. Con la visita è compreso anche l'accesso a un piccolo museo dedicato a Lincoln e al suo omicidio. E' stata una visita molto interessante.
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Vagando per le strade della capitale mi sono reso conto di quanta attenzione viene data dagli appassionati alla "Monument Avenue" di Richmond e alle sue statue confederate mentre nessuno parla mai dei numerosi monumenti ai generali unionisti che si trovano a Washington. Spostandomi tra un'attrazione e l'altra sono riuscito a vederli quasi tutti ma essendo spesso piazzati al centro di trafficate rotatorie o spartitraffico non è sempre stato facile avvicinarsi e fotografarli. Per primo il monumento al generale George B. McClellan.
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Il monumento della pace, situato nei pressi del congresso e dedicato ai marinai, marines e ufficiali della marina dell'Unione.
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La statua dedicata al generale James B. McPherson sembra piuttosto gradita ai piccioni.
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Lo Ulysses S. Grant Memorial, proprio di fronte al campidoglio con alcuni dettagli di questo monumento.
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Al generale George H. Thomas tocca una trafficata rotonda.
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Altro virginiano che non può mancare a Washington è il vecchio Winfield Scott.
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Il memoriale del Grand Army of the Republic.
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Per caso mi sono imbattuto anche nella statua di un confederato, il generale Albert Pike qui ricordato però come maestro massone.
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Vicino alla casa bianca si trova il grande monumento di un altro importante generale della guerra, Sherman.
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Ho trovato molto bello invece il monumento del generale George G. Meade.
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Infine ecco la statua dell'abile Winfield Scott Hancock.
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Ma anche i generali confederati Robert E. Lee e Joe Wheeler.
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Molto bella è anche la statua di Lincoln che si trova a giusto merito nel salone centrale sotto la cupola.
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Tra le numerose statue disseminate all'interno del congresso mi sono imbattuto anche in un protagonista della battaglia di Shiloh, il generale Lewis Wallace.
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Sulla sponda meridionale del Potomac è collocato il famoso e imponente Arlington National Cemetery, un cimitero iniziato durante la guerra civile americana e in parte pensato per danneggiare la proprietà del generale Robert E. Lee impedendone un suo futuro ritorno dopo il conflitto. Questo ha quindi preservato la casa che fu di Robert E. Lee fino allo scoppio della guerra civile quasi inalterata. Purtroppo la casa era in fase di restauro quindi non sono riuscito ad avvicinarmi molto e l'area vicina era chiusa impedendo di conseguenza la visita ad alcune tombe importanti, come quella del generale Sheridan.
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Ho avuto però modo di vedere la tomba del milite ignoto della guerra civile americana, situata proprio pochi metri dietro alla casa che era del generale.
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Nei pressi si trova la tomba del generala unionista Philip Kearny ucciso in azione a Chantilly nel settembre del 1862. Da molti è considerato uno dei più promettenti e combattivi generali unionisti, la cui carriera terminò troppo presto.
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Kearny è solo uno dei tanti generali unionisti sepolti ad Arlington, mi sono imbattuto anche nelle tombe dei generali Doubleyday, Baird, Kimball e altri ancora.
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Le lapidi dei soldati caduti durante la guerra civile si estendono a perdita d'occhio, eppure coprono solo una porzione di questo immenso cimitero.
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Ai piedi del monumento è anche sepolto un generale confederato, Marcus J. Wright.
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A poca distanza dal cimitero di Arlington e sempre sulla sponda meridionale del Potomac, in faccia a Washington, si trova anche la cittadina di Alexandria. Questa cittadina ospita le storiche residenze della famiglia Lee e fu un luogo molto frequentato dai padri fondatori, tra cui gli stessi Lee ma anche Washington e Jefferson. Oggi la città ha preservato molto bene le sue vecchie case e tra le piccole viette del centro si respira l'atmosfera della prima metà del 1800. La mia visita alla tranquilla cittadina inizia dalla casa d'infanzia del generale Lee. Stando al cartello che ne segnala la posizione il leggendario Lee la lasciò per andare a West Point e quando vi ritornò dopo la resa di Appomattox nel 1865 si arrampicò sul muretto del giardino per vedere se le ortensie erano in fiore.
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Nella stessa via si trova la Lee-Fendall House che fu residenza del padre di Lee e all'inizio della guerra civile servì forse anche come quartier-generale per McClellan.
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A poca distanza si trova la Christ Church frequentata da George Washington, la famiglia Lee incluso il famoso generale (al suo interno il posto da lui occupato è ben marcato), Franklin Roosevelt e Winston Churchill.
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Altri edifici storici della cittadini, molti dei quali furono frequentati dai Lee o vennero utilizzati durante la guerra civile dalle forze dell'Unione, in particolare come ospedali militari nel 1861 dopo la campagna di Manassas.
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Termina qui il reportage della mia visita ad alcuni siti legati alla storia della guerra civile americana che ho avuto la fortuna di vedere durante il mio viaggio negli Stati Uniti. Spero che abbiate apprezzato queste immagini e che queste possano ispirare chi abbia in mente di intraprendere a sua volta un viaggio negli Stati Uniti o che soddisfino almeno in parte la curiosità di chi non ne ha invece modo. Tutti i luoghi che ho visitato sono stati estremamente affascinanti, ognuno diverso dall'altro e sicuramente avrei piacere nel rivederli e ad approfondire la mia visita. Il mio viaggio mi ha anche fatto constatare di persona come purtroppo l'interesse per la storia della guerra civile americana stia cambiando forma e come alcune peculiarità che avevo sentito raccontare da precedenti viaggiatori siano sparite o lo saranno a breve. Per fortuna devo riconoscere che gli americani, eccetto i già accennati monumenti confederati, ci superano ampiamente nella loro premura per preservare i luoghi della storia ed è quindi molto facile riviverla in numerosi parchi, edifici e musei. E' stato un viaggio bellissimo e interessantissimo che sento di raccomandare a chiunque come me abbia una forte passione per la storia della guerra civile, dell'America e un interesse per la società americana.
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Matteo
Re: Viaggio USA 2018
Grande reportage! Bravissimo Beauregard!!
Lee
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R.E.Lee- Moderatore - Tenente-generale
- Numero di messaggi : 4074
Data d'iscrizione : 02.12.08
Età : 62
Località : Montevarchi / Torino
Re: Viaggio USA 2018
Mi associo, bellissimo reportage!!!!
George Armstrong Custer- Moderatore - Tenente-generale
- Numero di messaggi : 2598
Data d'iscrizione : 30.12.08
Età : 67
Località : Roma
Re: Viaggio USA 2018
Mi riallaccio allo stupendo reportage del nostro Matteo per parlare di un posto che ci ha descritto (e che anch'io ho visitato): il più grande museo della Confederazione locato a Richmond. Questi cambia sede e nome, verrà spostato nei terreni della Tredegar, già sede di un altro museo, e "Museum of the Confederacy" diventerà "American Civil War Museum".
Claudio
Claudio
Benjamin F. Cheatham- Tenente-generale
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