La Guerra Civile Americana 1861-1865
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La campagna di Vicksburg del 1863: Grant, Pemberton e Joe Johnston

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Messaggio  Jubal Anderson Early Ven 24 Feb 2012 - 6:53

Troviamo inoltre, nel seguito della narrazione di Grant, un altro scorcio estremamente importante, che ci illumina su quali conseguenze il condottiero unionista immaginava dopo la vittoria di Champion's Hill:

"Eravamo ora certi della nostra posizione tra Johnston e Pemberton, senza la possibilità che le due forze si riunissero. Pemberton avrebbe potuto fare una marcia notturna fino al Big Black River, attraversare il ponte, e muovendo verso N lungo la riva occidentale, eludere le nostre forze e collegarsi a Johnston. Questo ci avrebbe consegnato Vicksburg. Ma sarebbe comunque stata la cosa giusta da fare, e ciò che avrebbe fatto Johnston se fosse stato al posto di Pemberton. E difatti ciò sarebbe stato in conformità agli ordini dati da Johnston a Pemberton."

U.S. Grant, Personal Memoirs, Parte III, Cap.XXXVI

Signori, mi permetto di affermare che il generale Grant conferma che la mia idea dell'abbandono di Vicksburg a beneficio della salvezza della sua guarnigione, era la strategia corretta.

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Messaggio  R.E.Lee Ven 24 Feb 2012 - 21:03

Caro Jubal,
non dubito che la strategia di abbandonare Vicksburg sia stata la soluzione migliore. Il punto secondo me è un altro: il comando supremo confederato (ergo il pres. Davis), aveva dato la direttiva opposta e cioè, tenere vicksburg. Era preciso dovere di Johnston attenersi a questi ordini e darsi da fare a tuttuomo per rendere possibile la cosa. Lui neppure ci provò....

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Messaggio  HARDEE Ven 24 Feb 2012 - 21:30

Signori, buonasera!

Se il Generale Pemberton doveva eseguire pedissequamente gli ordini del Presidente Davis perché, prima di rispondere al Generale Johnston che gli chiedeva di evacuare Vicksburg, riunì un consiglio di Guerra e ascoltò le opinioni dei vari Generali?

Non trovate delle discrepanze in questo comportamento?

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Messaggio  Jubal Anderson Early Lun 27 Feb 2012 - 9:50

Non vorrei apparire troppo ovvio nel mio ragionamento, ma, se Pemberton avesse semplicemente avvisato Johnston che Davis gli aveva "suggerito" di tenere Vicksburg a tutti i costi? Negli OR non ho trovato traccia di questa comunicazione, che a me parrebbe piuttosto scontata. Almeno, se mi trovassi io nei panni del difensore di Vicksburg, avrei fatto ben presente al mio diretto superiore che il Presidente si aspettava determinati sviluppi. Come mai Pemberton non avvisò Johnston della cosa? Riunì il consiglio di guerra perchè volle far proprio un indirizzo strategico ricevuto da Davis, e che anch'egli approvava?
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Messaggio  HARDEE Lun 27 Feb 2012 - 10:47

Signori, buongiorno!

Il fatte è che non riesco a capire il comportamento del Generale Johnston, spesso lo si è confrontato
con il Dittatore Quinto Fabio Massimo, ma con quest’ultimo ci sono delle grandi differenze, poiché
Q. F. Massimo applicava la tecnica della guerriglia.
I cartaginesi dovevano spostarsi sempre in massa, le piccole unità venivano regolarmente attaccate,
qualsiasi macchinario che fosse utile al nemico veniva distrutto, i pozzi avvelenati (basta il cadavere di un’animale morto) e i campi bruciati.

Lo so che potete farmi notare che l’Armata di Grant era rifornita via fiume, ma ciò non toglie che si poteva disturbarlo continuamente, anche il ronzio di una zanzara può togliere il sonno, poi questo dittero può lasciare dei pomfi pruriginosi , che con il caldo possono andare in suppurazione; non è necessario che sia anofele peché sia dannosa.

Non mi risulta che ciò sia avvenuto, poiché il Generale Grant ebbe solo a preoccuparsi di Vicksburg.

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Messaggio  Jubal Anderson Early Lun 27 Feb 2012 - 13:18

Pare che Grant, con la sua spettacolare campagna, abbia fatto una serie di mosse la cui portata non fu minimamente compresa dai suoi avversari.
Come in una partita a scacchi, Grant mosse inducendo l'avversario ad una reazione (non forzata, ma molto probabile) che lo portò a subire un fatale attacco di scoperta.

Mi spiego in termini scacchistici - concedetemi questa bizzarria: immaginiamo Grant con il Bianco, e i sudisti con il Nero. L'attacco di scoperta di Grant fu lo sbarco a Bruinsburg (dove la Regina assume la posizione dell'alfiere in fianchetto), che non venne contrastato, nè adeguatamente valutato dai sudisti, confusi dalla grandiosa diversione di Grierson (cavallo in sesta traversa), che aveva attirato la loro attenzione. Poi ci fu il primo vantaggio, dove Grant, con la Regina, catturò un pedone (Port Gibson), minacciando l'attacco di Vickburg da S. Anche qui l'avversario non reagì attivamente. Poi ci fu il secondo vantaggio (Raymond) seguito dal terzo (Jackson), dove l'avversario seppe solo rinunciare, una volta in più, ad una difesa attiva, e abbandonò la posizione minacciata. Ora Grant, oltre alla fortissima posizione conquistata, aveva già tre pedoni di vantaggio sul suo avversario.
Data infine la casa occupata dalla Regina Bianca (Grant), il "giocatore" sudista, pensò di dover perdere la qualità per salvare la partita. Ma in realtà, con una diversa disposizione dei suoi pezzi, la situazione sarebbe tornata pressochè in equilibrio. La qualità fu persa in due fasi (Champion's Hill e Big Black River). Ma, nonostante il disastro, il "giocatore" sudista, avrebbe potuto almeno pattare, facendo uscire il Re dalla trappola (manovra di sganciamento di Pemberton verso NE, o SE, lungo la riva O del Big Black River). E invece il Re, chiuso nel suo arrocco corto, sperò di poter sventare ogni assalto. Il Bianco matta in x mosse (Assedio di Vicksburg).

Johnston, ordinando a Pemberton di attaccare le retrovie di Grant, cadde in un errore grave, facendo effettivamente esporre al rischio di distruzione il suo subalterno e non contemplando la possibilità che Grant operasse senza basi.
Pembeton espose "i suoi pezzi" ad una serie di infruttuosi sacrifici che compromisero il suo materiale (le sue truppe) e la sua posizione.
Davis sperò di giocare prima per la vittoria e poi per la patta, non comprendendo mai la finezza della tattica del giocatore avversario.

Questo fu il finale di partita di un campione del mondo, contro un team di dilettanti.
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Messaggio  HARDEE Lun 27 Feb 2012 - 19:04

Generale Early, buongiorno!

Mi permetta un J'adoube.

Consideriamo Vicksburg come la regina nera. Pembertopn (Re nero) esce con quasi tutte le sue forze da Vicksburg (Casa di fuga). Un nutrito fuoco d'artiglieria confonde la marina fluviale dell'Unione. Pemberton comunque viene battuto a Champion Hill e si ritira verso NE, Grant non l'isegue convinto che Vicksburg sia ancora ben difesa e poi non conosce l'entità dei rinforzi confederati, quindi si dirige verso Vicburg , dove i confederati rimasti intanto hanno provveduto ad inchiodare i cannoni e a bruciare tutto il materiale utile al nemico.
Così con un Gambetto di Regina (Nera) Pemberton salva gran parte dell'Armata, pur perdendo Vicksburg


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Messaggio  Jubal Anderson Early Lun 27 Feb 2012 - 19:55

Buonasera a Lei, generale Hardee.

Ipotesi quanto mai fruibile, la Sua. La "combinazione" di Grant, una volta avviata, non dette scampo al nemico. Dalla lettura delle Memoires, nel capitolo relativo a Champion's Hill, si intuiscono chiaramente le sue intenzioni, qualora Pemberton avesse - diciamo - fatto la cosa giusta, ritirandosi, pur sconfitto, a NE : Grant avrebbe serrato su Vicksburg. E da lì sarebbe ripartito all'attacco.
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Messaggio  HARDEE Lun 27 Feb 2012 - 21:12

Generale Early, buonasera!

U.S. Grant fu un pessimo studente e un mediocre Presidente, ma un Grande Stratega, uno di quelli che i manuali militari li fa riscrivere.

Lo stesso presidente Lincoln rimase stupito dalla sua audacia e così gli scrisse: << Non ricordo di essermi mai incontrato personalmente con voi. Vi scrivo ora in segno di grata riconoscenza per il servizio quasi inestimabile che avete reso al paese. Desidero dirvi anche qualcos’altro. […]. Quando vi portaste sotto e prendeste Port Gibson, Grand Gulf e dintorni, pensai che dovevate scendere il fiume e congiungervi al generale Banks, e quando vi dirigeste versoi nord, a est del Big Black, temetti che fosse un errore.
Ora desidero esprimervi il mio personale riconoscimento che voi avevate ragione e io torto>>.


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Messaggio  Jubal Anderson Early Mar 28 Feb 2012 - 12:59

Parole scritte da un Presidente che fu, soprattutto, un uomo onesto. E pazienza che io tifi per Davis. Il merito, dove c'è, va sempre riconosciuto.

Ora, la stessa impressione di errore che ebbe Lincoln, fu del tutto comune al suo collega, che riteneva impossibile avanzare in territorio nemico senza una qualche linea di rifornimento.

Fu questo il "gambetto" meraviglioso di Grant, che non offrì altro al nemico, che portare le sue forze a fare scampagnate per le pianure del Mississippi, in cerca di Eldorado, mentre lui focalizzava le sue forze verso obbiettivi reali.

Ammetto che di tutte le campagne della GCA, questa di Vicksburg è fra quelle che mi suscitano maggiore ammirazione per le capacità di comando di un generale.
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Messaggio  HARDEE Mer 29 Feb 2012 - 15:47

Signori, Buongiorno!

Quando scrissi che U.S. Grant fu un pessimo studente dimenticai di aggiungere: secondo le valutazioni dell’epoca, con molta probabilità il giovane studente si accorse di quanto fossero obsolete le cognizioni che gli venivano impartite.
D’altronde abbiamo moltissimi casi simili, per es.: San Tommaso d’ Aquino , che fu soprannominato : “Il bue muto” e il cui muggito rivoluzionò la filosofia del Medioevo, oppure casi più vicini a noi come ad esempio A. Einstein.
Se si leggono le biografie di uomini che hanno lasciato delle impronte indelebili nel mondo , spesso scopriamo che erano dei bambini solitari, schivi e ritenuti, dai coetanei, un po’ lenti di comprensione.
Eppure questi animi, spesso ribelli, maturano in sé l’innovazione, essi non amano e trovano noiose le materie di studio, o meglio poco stimolanti gl’insegnanti,verso i quali sono altamente selettivi.
Lee e Johnston furono degli uomini colti e credo che Grant non fu dammeno, solo, che a differenza di questi, non palesava.
Eppure è indubbio che possedesse delle radicate conoscenze che andavano ben al di là di quelle militari; conoscenze dalle quali si può attingere, quando non si sa più come agire.
Vicksburg fu un’incognita per molto tempo, finché il Generale Grant non trovò quella soluzione che cambiò le sorti della guerra.
Chissà quanto tempo passò a studiare la cartografia della piazzaforte prima di realizzare quella strategia innovativa quanto efficace? E chissà se la frase del Generale Johnston, riferita al suo ritardo, fu una scusante, un’intuizione oppure il Generale sudista capì fino in fondo il pericolo?
Grant possedeva una mente lucida , sapeva esattamente dove e come si stava muovendo e soprattutto sapeva come si sarebbero comportati i nemici e questo è il risultato di una profonda conoscenza della strategia militare in uso in quel periodo, nonché delle strategie degli i innumerevoli strateghi, che storicamente, l’avevano preceduto.

Hardee



P.S.

Concordo con l'opinione del Generale Early sulla Campagna di Vicksburg

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Messaggio  Generale Meade Mer 29 Feb 2012 - 16:35

Personalmente credo che la frase di Johnston fosse più che ovvia, lucida e logica. Il suo unico errore fu di accettare un incarico sapendo di perdere in partenza. Grave l'errore di Davis di non sostituire con un brillante generale confederato un Johnston demotivato in partenza. Ma forse le cose dovevano andare così... tanto c'era Lee che stava aggiustando le cose in Pennsylvania...

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Messaggio  Banshee Mer 29 Feb 2012 - 18:43

Il problema è che Davis aveva piena fiducia in Johnston all'epoca e non aveva alternative. Impensabile e inattuabile spedire colà Lee, come già ampiamente detto. Restavano Bragg e Beauregard. Ma il primo era già abbastanza inguaiato con l'Armata del Tennessee (tanto che Davis aveva pensato a sostituirlo con Johnston stesso, come suggeriva Polk) e il secondo era cordialmente detestato dal presidente. Quindi mi pare che di alternative a Johnston ve ne fossero ben poche. Costui non voleva assumersi alcuna responsabilità e sembrava interessato assai poco al destino di Vicksburg (e in generale della Confederazione): l'importante per lui era non rischiare la sua reputazione e non prendere rischi. Quanto alla campagna in Pennsylvania, direi che Longstreet e Ewell aggiustarono le cose (oltre a Davis che negò i rinforzi richiesti), non certo Lee. L'idea di invadere il nord era strategicamente brillante e senza dubbio corretta sotto il profilo della scienza militare. Se Lee commise davvero degli errori a Gettysburg (questione ancora tutta da esaminare) direi che essi furono ininfluenti rispetto alle gravissime responsabilità dei suoi subordinati. E poi, fu davvero un errore ordinare la carica del 3 luglio? Era davvero imprendibile il centro unionista? A posteriori la risposta sembra positiva, ma la mossa di Lee non era né illogica né destinata a fallire sin da principio.

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Messaggio  Generale Meade Mer 29 Feb 2012 - 20:00

Banshee ha scritto:...Quindi mi pare che di alternative a Johnston ve ne fossero ben poche. Costui non voleva assumersi alcuna responsabilità e sembrava interessato assai poco al destino di Vicksburg (e in generale della Confederazione): l'importante per lui era non rischiare la sua reputazione e non prendere rischi...

Banshee

Non trovo corretta questa frase. Johnston non aveva promesso un bel nulla ne si era vantato di fare chissà che grandi cose andando di malavoglia a Vicksburg, essendo oltretutto ancora convalescente. Non trovo giusto che sia criticato quando invece proprio lui aveva telegrafato e detto a chiare lettere di essere arrivato troppo tardi. Non c'era niente da aspettarsi da parte sua. Davis ne era pienamente cosciente. Chi ha sbagliato in modo lampante è stato Davis. Chiunque era meglio di Johnston a quel punto.

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Messaggio  Banshee Mer 29 Feb 2012 - 20:22

Il problema è che la frase di Johnston "sono (arrivato) troppo tardi" fu interpretata da Davis e da Seddon, giustamente, come un'impossibilità di difendere Jackson, non di fare qualcosa per Vicksburg. Non si riferiva all'intera campagna, dunque. Johnston non scrisse mai che sarebbe stato ad aspettare che Vicksburg cadesse. Dentro di sè la pensava così, come si sarebbe poi visto, ma né Davis né Seddon potevano leggergli nell'animo.

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Messaggio  Generale Meade Mer 29 Feb 2012 - 21:28

Banshee ha scritto:Il problema è che la frase di Johnston "sono (arrivato) troppo tardi" fu interpretata da Davis e da Seddon, giustamente, come un'impossibilità di difendere Jackson, non di fare qualcosa per Vicksburg. Non si riferiva all'intera campagna, dunque. Johnston non scrisse mai che sarebbe stato ad aspettare che Vicksburg cadesse. Dentro di sè la pensava così, come si sarebbe poi visto, ma né Davis né Seddon potevano leggergli nell'animo.

Banshee


Peggio ancora. Uno che non era in grado di difendere Jackson, secondo Davis doveva risolvere l'intera campagna di Vicksburg? Non è un controsenso?

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Messaggio  Banshee Gio 1 Mar 2012 - 11:36

Caro Meade

Ma non hai affermato tu stesso che Jackson era indifendibile allorquando Johnston vi giunse ai primi di maggio? Ed effettivamente all'epoca Johnston disponeva di soli 6.000 uomini a petto di oltre 20.000 uionisti. Tra le decine di ritirate di Johnston, quella fu una delle poche parzialmente giustificabili. Di conseguenza Davis aveva ben pochi elementi per giudicare l'operato di Johnston che - ribadisco - egli stimava massimamente all'epoca.

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Messaggio  Generale Meade Gio 1 Mar 2012 - 13:54

Banshee ha scritto:Caro Meade

Ma non hai affermato tu stesso che Jackson era indifendibile allorquando Johnston vi giunse ai primi di maggio? Ed effettivamente all'epoca Johnston disponeva di soli 6.000 uomini a petto di oltre 20.000 uionisti. Tra le decine di ritirate di Johnston, quella fu una delle poche parzialmente giustificabili. Di conseguenza Davis aveva ben pochi elementi per giudicare l'operato di Johnston che - ribadisco - egli stimava massimamente all'epoca.

Banshee

Caro Banshee,

ti ringrazio per la considerazione, ma al massimo posso aver affermato che Johnston (senza voglia alcuna), quando fu spedito da Davis a Jackson, di certo non poteva fare un bel nulla ne per Vicksburg ne per Jackson con 5.000 uomini. Non capedo, e interpretando la frase di Johnston nel modo meno opportuno, Davis commise un tragico errore per la Confederazione.

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Messaggio  Banshee Gio 1 Mar 2012 - 16:13

A dir la verità non c'è mai stata una volta sola (eccettuata la prima battaglia di Manassas) che Johnston abbia fatto alcunché per la Confederazione, a parte retrocedere. Non una volta sola. E dopo il suo arrivo a Jackson, Johnston fu rinforzato eccome da Davis. Ma non si mosse come suo solito. Se colpa vi fu per l'immobilismo di Johnston è da ascrivere solo a quest'ultimo. E ciò è quanto dimostra la documentazione. Se non aveva alcuna voglia di impegnarsi nel Mississippi (ed era suo preciso dovere come Comandante del Dipartimento del West nr.2) avrebbe fatto bene a dimettersi. In ultima analisi, il povero Davis ha solo una responsabilità: di aver creduto in lui.

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Messaggio  HARDEE Gio 1 Mar 2012 - 17:00

Signori, buongiorno!

Il Generale Johnston non poteva disturbare le truppe Unioniste con la guerriglia?


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Messaggio  Generale Meade Gio 1 Mar 2012 - 17:11

Banshee ha scritto:...Davis ha solo una responsabilità: di aver creduto in lui.

Banshee

Finalmente siamo d'accordo. Finalmente riconosci che Davis è stato il responsabile del tracollo del Sud. Oltre ad aver dato fiducia inutilmente a Johnston a Vicksburg, lo rimise al comando dell'Armata del Tennessee e, non contento, lo rimise al comando di quel che restava di tale Armata a fine guerra. Peggio di così. A Lincoln per capire di che pasta era fatto McClellan, in confronto, ci volle molto meno tempo. O forse... Johnston, in fin dei conti...non era poi quello spauracchio che Davis, a guerra finita, voleva far passare...

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Messaggio  Generale Meade Gio 1 Mar 2012 - 19:19

HARDEE ha scritto:Signori, buongiorno!

Il Generale Johnston non poteva disturbare le truppe Unioniste con la guerriglia?


Hardee

Caro gen. Hardee,

Johnston "forse" non era un granchè come ufficiale, ma, al pari di Lee, era un galantuomo. Perchè doveva darsi alla guerriglia?

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Messaggio  HARDEE Gio 1 Mar 2012 - 19:53

Caro Generale Meade,

i Generali Grant e Sherman non furono gentiluomini i o meglio non si comportarono come tali,
se l'Armata del Generale Grant si sosteneva (almeno nel primo periodo) con le risorse del luogo, ebbene queste dovevano essere distrutte o sabotate.

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Messaggio  Generale Meade Gio 1 Mar 2012 - 20:34

HARDEE ha scritto: Caro Generale Meade,

i Generali Grant e Sherman non furono gentiluomini i o meglio non si comportarono come tali,
se l'Armata del Generale Grant si sosteneva (almeno nel primo periodo) con le risorse del luogo, ebbene queste dovevano essere distrutte o sabotate.

Hardee

Esatto, caro gen. Hardee,

Grant (Sherman allora era un suo sottoposto) si avvaleva della guerra totale contro
i "ribelli". Torno gentilmente a richiederle: perchè Johnston doveva usare la guerriglia contro un esercito regolare o la guerra totale indirettamente contro la sua parte in causa?

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Messaggio  HARDEE Gio 1 Mar 2012 - 20:49

Egr. Generale Meade,

io Le rispondo gentilmente che la guerra si fa come si può.


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La campagna di Vicksburg del 1863: Grant, Pemberton e Joe Johnston - Pagina 10 Empty Re: La campagna di Vicksburg del 1863: Grant, Pemberton e Joe Johnston

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